La tesi ha analizzato tre tematiche legate allo sviluppo rurale. La prima è relativa alla diffusione del contoterzismo. La seconda si riferisce all'indagine del fenomeno della perdita di superficie agricola. Infine, è stata utilizzata una metodologia innovativa per approfondire la conoscenza dell’attitudine dei consumatori verso un prodotto locale e tradizionale, come l'olio extra-vergine di oliva. La crescente diffusione del contoterzismo è un fenomeno strutturale dell'agricoltura italiana. Infatti, negli ultimi dieci anni, è aumentata la richiesta di lavorazioni in conto terzi ed oggi un terzo delle aziende agricole si rivolge ad imprese contoterziste per l'affidamento parziale o completo delle lavorazioni ordinarie. Pertanto, data la rilevanza del fenomeno, sono state svolte due analisi complementari: una macro che indaga sulla diffusione nazionale del contoterzismo ed una micro, che studia le caratteristiche delle aziende che utilizzano contoterzismo passivo o che svolgono lavorazioni agro-meccaniche attivamente. L’analisi dei dati evidenzia che il contoterzismo si è sviluppato in aree prevalentemente pianeggianti, omogenee, con superfici a seminativo ed è adottato principalmente da aziende il cui conduttore svolge un'altra occupazione, extra-agricola. In molti casi, il contoterzista stesso assume un ruolo fondamentale nella gestione aziendale: infatti una parte sempre più consistente della SAU nazionale è affidata in maniera completa ad imprese esterne. Di fatto, il contoterzismo contribuisce a mantenere l'attività primaria in molte aree della penisola. A tal proposito, è stato altresì studiato il fenomeno della perdita di superficie agricola. In Italia, negli ultimi quaranta anni, si è registrata una diminuzione di SAU di circa 5 milioni di ettari. Tale riduzione comporta delle conseguenze negative sul territorio, a causa della contrazione dell’offerta delle esternalità positive e dei servizi non di mercato prodotti dal settore primario (come la salvaguardia dell'equilibrio idrogeologico, la tutela della biodiversità o il mantenimento del paesaggio). Le principali cause di riduzione della superficie agricola sono due: da una parte l'abbandono dell'attività agricola, dall'altra l'aumento dell'antropizzazione. Riguardo la prima, dal 2000 al 2010 si è verificata una riduzione del 32,4% del numero di aziende agricole (anche se, mediamente, sono aumentate di dimensione). Per l'antropizzazione, invece, dal 1950 al 2000 la superficie artificiale è aumentata del 166%. La distinzione dei territori nei quali è prevalso come causa principale uno dei due fenomeni non è stata compiuta in letteratura in quanto non di facile stima. Pertanto, lo scopo dell’analisi è stato quello di distinguere i territori nei quali la perdita di SAU è riconducibile o ai processi di antropizzazione, oppure alla ristrutturazione del settore primario. La perdita di SAU per antropizzazione si è verificata maggiormente nelle aree costiere, nell'Italia centrale e nel Nord-Est, mentre l'abbandono dell'attività agricola è stato più intenso nelle aree montane dell’Italia Centrale. Il mantenimento delle attività agricole passa anche dalla valorizzazione delle sue produzioni. In particolare crescente attenzione negli ultimi anni è stata data al forte legame delle produzioni alimentari con il territorio. In questo ambito diventa cruciale conoscere gli aspetti e gli elementi che influenzano il processo decisionale del consumatore. Il caso studio ha riguardato l'analisi delle motivazioni di acquisto di un prodotto tradizionale ad alta familiarità, come l'olio extra-vergine di oliva tra i consumatori italiani, al fine di suggerire alle aziende alcune marketing recommendations per la commercializzazione di questa categoria di prodotti. La produzione di olio, infatti, riveste un ruolo rilevante per numerose zone ed aziende agricole della penisola: oltre il 50% delle aziende possiede oliveti i quali, nell'insieme, costituiscono circa il 7% della SAU nazionale. Di conseguenza, data l'importanza dell'olivicoltura a livello nazionale e in quanto l'olio è un alimento cardine della dieta mediterranea, sono state analizzate tramite il modello CUB le preferenze dei consumatori, in modo da comprendere quali migliori strategie le aziende possono adottare per ampliare le proprie quote di mercato. Più precisamente, è stato analizzato il ruolo ricoperto dalle caratteristiche del prodotto, dalle motivazioni personali dei consumatori e dall'influenza dei canali di comunicazione per le decisioni d'acquisto. I risultati indicano che per gli alimenti la cui familiarità è determinata dal reiterato consumo nel tempo all’interno delle comunità di riferimento, prevalgono le motivazioni di acquisto personali, come la ricerca di un particolare gusto, rispetto agli stimoli provenienti dall’esterno (come la pubblicità e le altre campagne di informazione). La tesi è composta da tre articoli, una introduzione generale e delle conclusioni.

Lo sviluppo rurale tra evoluzione delle forme di conduzione, antropizzazione e valorizzazione dei prodotti locali

2015

Abstract

La tesi ha analizzato tre tematiche legate allo sviluppo rurale. La prima è relativa alla diffusione del contoterzismo. La seconda si riferisce all'indagine del fenomeno della perdita di superficie agricola. Infine, è stata utilizzata una metodologia innovativa per approfondire la conoscenza dell’attitudine dei consumatori verso un prodotto locale e tradizionale, come l'olio extra-vergine di oliva. La crescente diffusione del contoterzismo è un fenomeno strutturale dell'agricoltura italiana. Infatti, negli ultimi dieci anni, è aumentata la richiesta di lavorazioni in conto terzi ed oggi un terzo delle aziende agricole si rivolge ad imprese contoterziste per l'affidamento parziale o completo delle lavorazioni ordinarie. Pertanto, data la rilevanza del fenomeno, sono state svolte due analisi complementari: una macro che indaga sulla diffusione nazionale del contoterzismo ed una micro, che studia le caratteristiche delle aziende che utilizzano contoterzismo passivo o che svolgono lavorazioni agro-meccaniche attivamente. L’analisi dei dati evidenzia che il contoterzismo si è sviluppato in aree prevalentemente pianeggianti, omogenee, con superfici a seminativo ed è adottato principalmente da aziende il cui conduttore svolge un'altra occupazione, extra-agricola. In molti casi, il contoterzista stesso assume un ruolo fondamentale nella gestione aziendale: infatti una parte sempre più consistente della SAU nazionale è affidata in maniera completa ad imprese esterne. Di fatto, il contoterzismo contribuisce a mantenere l'attività primaria in molte aree della penisola. A tal proposito, è stato altresì studiato il fenomeno della perdita di superficie agricola. In Italia, negli ultimi quaranta anni, si è registrata una diminuzione di SAU di circa 5 milioni di ettari. Tale riduzione comporta delle conseguenze negative sul territorio, a causa della contrazione dell’offerta delle esternalità positive e dei servizi non di mercato prodotti dal settore primario (come la salvaguardia dell'equilibrio idrogeologico, la tutela della biodiversità o il mantenimento del paesaggio). Le principali cause di riduzione della superficie agricola sono due: da una parte l'abbandono dell'attività agricola, dall'altra l'aumento dell'antropizzazione. Riguardo la prima, dal 2000 al 2010 si è verificata una riduzione del 32,4% del numero di aziende agricole (anche se, mediamente, sono aumentate di dimensione). Per l'antropizzazione, invece, dal 1950 al 2000 la superficie artificiale è aumentata del 166%. La distinzione dei territori nei quali è prevalso come causa principale uno dei due fenomeni non è stata compiuta in letteratura in quanto non di facile stima. Pertanto, lo scopo dell’analisi è stato quello di distinguere i territori nei quali la perdita di SAU è riconducibile o ai processi di antropizzazione, oppure alla ristrutturazione del settore primario. La perdita di SAU per antropizzazione si è verificata maggiormente nelle aree costiere, nell'Italia centrale e nel Nord-Est, mentre l'abbandono dell'attività agricola è stato più intenso nelle aree montane dell’Italia Centrale. Il mantenimento delle attività agricole passa anche dalla valorizzazione delle sue produzioni. In particolare crescente attenzione negli ultimi anni è stata data al forte legame delle produzioni alimentari con il territorio. In questo ambito diventa cruciale conoscere gli aspetti e gli elementi che influenzano il processo decisionale del consumatore. Il caso studio ha riguardato l'analisi delle motivazioni di acquisto di un prodotto tradizionale ad alta familiarità, come l'olio extra-vergine di oliva tra i consumatori italiani, al fine di suggerire alle aziende alcune marketing recommendations per la commercializzazione di questa categoria di prodotti. La produzione di olio, infatti, riveste un ruolo rilevante per numerose zone ed aziende agricole della penisola: oltre il 50% delle aziende possiede oliveti i quali, nell'insieme, costituiscono circa il 7% della SAU nazionale. Di conseguenza, data l'importanza dell'olivicoltura a livello nazionale e in quanto l'olio è un alimento cardine della dieta mediterranea, sono state analizzate tramite il modello CUB le preferenze dei consumatori, in modo da comprendere quali migliori strategie le aziende possono adottare per ampliare le proprie quote di mercato. Più precisamente, è stato analizzato il ruolo ricoperto dalle caratteristiche del prodotto, dalle motivazioni personali dei consumatori e dall'influenza dei canali di comunicazione per le decisioni d'acquisto. I risultati indicano che per gli alimenti la cui familiarità è determinata dal reiterato consumo nel tempo all’interno delle comunità di riferimento, prevalgono le motivazioni di acquisto personali, come la ricerca di un particolare gusto, rispetto agli stimoli provenienti dall’esterno (come la pubblicità e le altre campagne di informazione). La tesi è composta da tre articoli, una introduzione generale e delle conclusioni.
2015
Italiano
Leonardo Casini
Università degli Studi di Firenze
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/149676
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