The research proposes an analysis of the professional discretion exercised by social workers who work most in contact with clients and understood as street-level bureaucrats (Lipsky, 1980/2010). The in-depth analysis of the interactions between the various actors that take place in terms of the implementation of interventions and policies established upstream is extremely significant. Such interactions allow us to reflect on the transformations of welfare, on the representations of the poor and of poverty, on the mechanisms of governance, on the roles within the institutions and on the asymmetries of power. The general questions that motivated the study are: - What produces discretion? - How is this discretion exercised? - What consequences does discretion have on the lives of potential beneficiaries? The research started from the assumption that institutions are the context and product of social actors who reproduce their structures by introducing elements of change (Giddens, 1984; Crozier, 1963). Moreover, as Jacques Lagroye (1997, p. 8) observes, "the relationship with the institution is first and foremost the relationship with the one who plays a role in an institution". The most general problem into which the scientific interest of the present work fits is the condition of non-uniformity and inequality in access to rights. It is proposed, therefore, to investigate at what levels this access is played out and what factors contribute to favouring or hindering it. The survey focused on the models of reception aimed at homeless people in the city of Turin. From a methodological point of view, the research combines techniques typical of ethnography and organizational analysis, in accordance with the indications of Brodkin (2008). In a year of field research, the writer has used qualitative investigation techniques: documentary analysis, participant observation, semi-structured interviews, vignette. The present work is structured in three parts, the initial part of which is composed of four theoretical chapters. The second part of the thesis is dedicated to the presentation of the case study based on the questions of the research, the reconstruction of the methodology used. In the last part, the results of the research are discussed.

La ricerca propone un’analisi della discrezionalità professionale esercitata dagli operatori sociali che lavorano maggiormente a contatto con l’utenza e intesi come street-level bureaucrats (Lipsky, 1980/2010). Secondo l’argomentazione sostenuta, l’analisi approfondita delle interazioni tra i diversi attori che avvengono sul piano dell’attuazione di interventi e politiche stabiliti a monte risulta estremamente significativa. Tali interazioni, infatti, consentono di riflettere sulle trasformazioni del welfare, sulle rappresentazioni dei poveri e delle povertà, sui meccanismi di governance, sui ruoli all’interno delle istituzioni e sulle asimmetrie di potere. Le domande generali che hanno mosso lo studio sono: - Cosa produce discrezionalità? - Come viene esercitata tale discrezionalità? - Quali conseguenze produce la discrezionalità sulle vite dei potenziali beneficiari? La ricerca è partita dal presupposto che le istituzioni siano contesto e prodotto degli attori sociali che ne riproducono le strutture introducendovi elementi di mutamento (Giddens, 1984; Crozier, 1963). Inoltre, come osserva Jacques Lagroye (1997, p. 8), ‹‹il rapporto con l’istituzione è prima di tutto il rapporto con colui che impersona un ruolo in un’istituzione››. Il problema più generale entro cui si inserisce l’interesse scientifico del presente lavoro è la condizione di non uniformità e disuguaglianza nell’accesso ai diritti. Ci si propone, dunque, di indagare a quali livelli si giochi tale accesso e quali fattori concorrano a favorirlo oppure ostacolarlo. L’indagine si è focalizzata sui modelli di accoglienza rivolti alle persone senza dimora nella città di Torino. Dal punto di vista metodologico la ricerca combina tecniche tipiche dell’etnografia e dell’analisi organizzativa, in accordo con le indicazioni di Brodkin (2008). In un anno di ricerca sul campo chi scrive si è avvalsa di tecniche di indagine di tipo qualitativo: analisi documentale, osservazione partecipante, interviste semi-strutturate, vignette. Il presente lavoro è strutturato in tre parti di cui quella iniziale è composta da quattro capitoli di taglio teorico in cui sono ricostruite le coordinate utili a orientarsi nella ricerca e a collocarla rispetto allo stato dell’arte delle letterature di riferimento. La seconda parte della tesi è dedicata alla presentazione del caso studio in base agli interrogativi della ricerca, alla ricostruzione della metodologia utilizzata. Nella terza e ultima parte sono discussi gli esiti della ricerca riprendendo gli interrogativi iniziali, nel contesto di un quadro analitico attento a leggere congiuntamente le caratteristiche personali, le traiettorie di vita e professionali dei frontline workers e le interazioni stabilite con i beneficiari. Viene inoltre analizzata la connessione e l’articolazione tra i differenti profili degli operatori e le diverse visioni rispetto alla discrezionalità agita.

Modelli di accoglienza per le persone senza dimora e ruolo degli operatori sociali. Dilemmi, tensioni, vincoli

LEONARDI, DANIELA
2020

Abstract

The research proposes an analysis of the professional discretion exercised by social workers who work most in contact with clients and understood as street-level bureaucrats (Lipsky, 1980/2010). The in-depth analysis of the interactions between the various actors that take place in terms of the implementation of interventions and policies established upstream is extremely significant. Such interactions allow us to reflect on the transformations of welfare, on the representations of the poor and of poverty, on the mechanisms of governance, on the roles within the institutions and on the asymmetries of power. The general questions that motivated the study are: - What produces discretion? - How is this discretion exercised? - What consequences does discretion have on the lives of potential beneficiaries? The research started from the assumption that institutions are the context and product of social actors who reproduce their structures by introducing elements of change (Giddens, 1984; Crozier, 1963). Moreover, as Jacques Lagroye (1997, p. 8) observes, "the relationship with the institution is first and foremost the relationship with the one who plays a role in an institution". The most general problem into which the scientific interest of the present work fits is the condition of non-uniformity and inequality in access to rights. It is proposed, therefore, to investigate at what levels this access is played out and what factors contribute to favouring or hindering it. The survey focused on the models of reception aimed at homeless people in the city of Turin. From a methodological point of view, the research combines techniques typical of ethnography and organizational analysis, in accordance with the indications of Brodkin (2008). In a year of field research, the writer has used qualitative investigation techniques: documentary analysis, participant observation, semi-structured interviews, vignette. The present work is structured in three parts, the initial part of which is composed of four theoretical chapters. The second part of the thesis is dedicated to the presentation of the case study based on the questions of the research, the reconstruction of the methodology used. In the last part, the results of the research are discussed.
25-mar-2020
Italiano
La ricerca propone un’analisi della discrezionalità professionale esercitata dagli operatori sociali che lavorano maggiormente a contatto con l’utenza e intesi come street-level bureaucrats (Lipsky, 1980/2010). Secondo l’argomentazione sostenuta, l’analisi approfondita delle interazioni tra i diversi attori che avvengono sul piano dell’attuazione di interventi e politiche stabiliti a monte risulta estremamente significativa. Tali interazioni, infatti, consentono di riflettere sulle trasformazioni del welfare, sulle rappresentazioni dei poveri e delle povertà, sui meccanismi di governance, sui ruoli all’interno delle istituzioni e sulle asimmetrie di potere. Le domande generali che hanno mosso lo studio sono: - Cosa produce discrezionalità? - Come viene esercitata tale discrezionalità? - Quali conseguenze produce la discrezionalità sulle vite dei potenziali beneficiari? La ricerca è partita dal presupposto che le istituzioni siano contesto e prodotto degli attori sociali che ne riproducono le strutture introducendovi elementi di mutamento (Giddens, 1984; Crozier, 1963). Inoltre, come osserva Jacques Lagroye (1997, p. 8), ‹‹il rapporto con l’istituzione è prima di tutto il rapporto con colui che impersona un ruolo in un’istituzione››. Il problema più generale entro cui si inserisce l’interesse scientifico del presente lavoro è la condizione di non uniformità e disuguaglianza nell’accesso ai diritti. Ci si propone, dunque, di indagare a quali livelli si giochi tale accesso e quali fattori concorrano a favorirlo oppure ostacolarlo. L’indagine si è focalizzata sui modelli di accoglienza rivolti alle persone senza dimora nella città di Torino. Dal punto di vista metodologico la ricerca combina tecniche tipiche dell’etnografia e dell’analisi organizzativa, in accordo con le indicazioni di Brodkin (2008). In un anno di ricerca sul campo chi scrive si è avvalsa di tecniche di indagine di tipo qualitativo: analisi documentale, osservazione partecipante, interviste semi-strutturate, vignette. Il presente lavoro è strutturato in tre parti di cui quella iniziale è composta da quattro capitoli di taglio teorico in cui sono ricostruite le coordinate utili a orientarsi nella ricerca e a collocarla rispetto allo stato dell’arte delle letterature di riferimento. La seconda parte della tesi è dedicata alla presentazione del caso studio in base agli interrogativi della ricerca, alla ricostruzione della metodologia utilizzata. Nella terza e ultima parte sono discussi gli esiti della ricerca riprendendo gli interrogativi iniziali, nel contesto di un quadro analitico attento a leggere congiuntamente le caratteristiche personali, le traiettorie di vita e professionali dei frontline workers e le interazioni stabilite con i beneficiari. Viene inoltre analizzata la connessione e l’articolazione tra i differenti profili degli operatori e le diverse visioni rispetto alla discrezionalità agita.
Discrezionalità; Street-level; Homelessness; Welfare; Social Policy
LECCARDI, CARMEN
Università degli Studi di Milano-Bicocca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/73545
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMIB-73545