Il Primo Capitolo, dunque, sarà dedicato all’impostazione del problema, nell’intento di definire i confini delle piattaforme di lavoro, inserendole nel contesto della Rivoluzione Digitale e delle novità connesse all’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nel mercato del lavoro. In tale ambito, verranno fornite le definizioni di piattaforme digitali – nelle diverse accezioni di piattaforme di capitali e di lavoro, nonché di lavoro online e on location – e descritto il loro funzionamento, al fine di mostrare le caratteristiche che rendono le modalità di realizzazione della prestazione un “ibrido” tra lavoro subordinato e autonomo. Date tali coordinate, quindi, la seconda parte del Primo Capitolo sarà improntata ad un confronto comparatistico relativo ad alcuni dei principali interventi giurisprudenziali, legislativi e collettivi registrati in diversi Stati europei – quali, nello specifico, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Danimarca – negli ultimi anni, per concludere con un’analisi relativa al contesto dell’Unione Europea che, a seguito di un excursus in merito alla nozione unionale di worker utile al fine di comprendere la sua adattabilità al platform work, si concluderà con la prima pronuncia in materia della Corte di Giustizia e la proposta di direttiva per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediato da piattaforme digitali proposta dalla Commissione, approvata dal Consiglio e attualmente all’esame del Parlamento Europeo. Il Secondo Capitolo, quindi, sarà dedicato a contestualizzare il lavoro su piattaforma nell’ordinamento giuridico italiano, inserendone le caratteristiche nell’ambito delle “tradizionali” categorie giuslavoristiche di autonomia e subordinazione, nella cui intersezione si impone, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, il lavoro parasubordinato. La presenza nell’ordinamento nazionale di tale ultima tipologia contrattuale, in cui accogliere rapporti lavorativi che tendono a porsi nelle c.d. zone d’ombra tra autonomia e subordinazione, come il lavoro mediato da piattaforme digitali, renderà necessario un approfondimento in merito all’ultima fattispecie introdotta dal legislatore del 2015, le collaborazioni etero-organizzate, prima di descrivere gli interventi regolativi destinati specificamente al lavoro su piattaforma del 2019. Una volta ritagliata la cornice legislativa di riferimento, la seconda parte del Secondo Capitolo sarà dedicata a un’analisi della giurisprudenza, di legittimità e di merito, relativa al lavoro su piattaforma – il cui cammino, come si vedrà, risulta biunivocamente connesso a quello delle collaborazioni etero-organizzate, a dimostrazione dello stretto legame tra le due fattispecie – e dei primi interventi collettivi in materia, con un’attenzione al ruolo ivi assunto dalle cd. Unions, forme di aggregazionismo spontaneo sviluppatesi nel contesto dell’on location work relativo alla consegna di cibo a domicilio. Il Terzo Capitolo, in parallelo, sarà destinato a svolgere un’analisi relativa all’imporsi delle piattaforme di lavoro nell’ordinamento giuridico francese, il cui risultato deriva da un periodo di studio svolto presso i locali del COMPTRASEC, Centro di ricerca di diritto del lavoro e della sicurezza sociale comparato ed europeo afferente all’Università di Bordeaux. Coerentemente con l’analisi del sistema italiano, anche il Terzo Capitolo vedrà la prima parte relativa all’inserzione del lavoro su piattaforma nell’ambito delle tradizionali categorie giuslavoristiche di lavoro subordinato e autonomo, di cui verrà approfondita la nozione, e, successivamente, a una descrizione degli interventi legislativi specifici del 2016 e 2019, anche con riguardo agli effetti nel sistema previdenziale. La seconda parte del Terzo Capitolo, da ultimo, sarà destinata a una rassegna dei principali interventi giurisprudenziali in materia, per concludere con un’analisi delle ultime novità legislative del 2021-2022, impositive di uno specifico sistema di dialogo sociale per il lavoro su piattaforma, la cui descrizione verrà inserita nell’ambito del sistema sindacale e collettivo “ordinario”, in primis, nell’ambito dei fenomeni di aggregazionismo spontaneo recentemente diffusisi anche in Francia con riferimento al lavoro su piattaforma on location, in secundis. Alla luce dell’analisi effettuata, verranno in fine rese delle prime considerazioni conclusive, volte a tracciare alcuni elementi comuni ai diversi ordinamenti studiati in relazione al lavoro su piattaforma on location, da utilizzare quali potenziali punti di partenza di una successiva ricerca, specificamente rivolta alle piattaforme di online work, trattate solo marginalmente nel presente scritto.
Cuore umano, cervello elettronico: uno studio comparato del lavoro reso tramite piattaforma digitale: caratteristiche e tutele a confronto tra Italia e Francia
VOLPES, MARGHERITA
2024
Abstract
Il Primo Capitolo, dunque, sarà dedicato all’impostazione del problema, nell’intento di definire i confini delle piattaforme di lavoro, inserendole nel contesto della Rivoluzione Digitale e delle novità connesse all’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nel mercato del lavoro. In tale ambito, verranno fornite le definizioni di piattaforme digitali – nelle diverse accezioni di piattaforme di capitali e di lavoro, nonché di lavoro online e on location – e descritto il loro funzionamento, al fine di mostrare le caratteristiche che rendono le modalità di realizzazione della prestazione un “ibrido” tra lavoro subordinato e autonomo. Date tali coordinate, quindi, la seconda parte del Primo Capitolo sarà improntata ad un confronto comparatistico relativo ad alcuni dei principali interventi giurisprudenziali, legislativi e collettivi registrati in diversi Stati europei – quali, nello specifico, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Danimarca – negli ultimi anni, per concludere con un’analisi relativa al contesto dell’Unione Europea che, a seguito di un excursus in merito alla nozione unionale di worker utile al fine di comprendere la sua adattabilità al platform work, si concluderà con la prima pronuncia in materia della Corte di Giustizia e la proposta di direttiva per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediato da piattaforme digitali proposta dalla Commissione, approvata dal Consiglio e attualmente all’esame del Parlamento Europeo. Il Secondo Capitolo, quindi, sarà dedicato a contestualizzare il lavoro su piattaforma nell’ordinamento giuridico italiano, inserendone le caratteristiche nell’ambito delle “tradizionali” categorie giuslavoristiche di autonomia e subordinazione, nella cui intersezione si impone, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, il lavoro parasubordinato. La presenza nell’ordinamento nazionale di tale ultima tipologia contrattuale, in cui accogliere rapporti lavorativi che tendono a porsi nelle c.d. zone d’ombra tra autonomia e subordinazione, come il lavoro mediato da piattaforme digitali, renderà necessario un approfondimento in merito all’ultima fattispecie introdotta dal legislatore del 2015, le collaborazioni etero-organizzate, prima di descrivere gli interventi regolativi destinati specificamente al lavoro su piattaforma del 2019. Una volta ritagliata la cornice legislativa di riferimento, la seconda parte del Secondo Capitolo sarà dedicata a un’analisi della giurisprudenza, di legittimità e di merito, relativa al lavoro su piattaforma – il cui cammino, come si vedrà, risulta biunivocamente connesso a quello delle collaborazioni etero-organizzate, a dimostrazione dello stretto legame tra le due fattispecie – e dei primi interventi collettivi in materia, con un’attenzione al ruolo ivi assunto dalle cd. Unions, forme di aggregazionismo spontaneo sviluppatesi nel contesto dell’on location work relativo alla consegna di cibo a domicilio. Il Terzo Capitolo, in parallelo, sarà destinato a svolgere un’analisi relativa all’imporsi delle piattaforme di lavoro nell’ordinamento giuridico francese, il cui risultato deriva da un periodo di studio svolto presso i locali del COMPTRASEC, Centro di ricerca di diritto del lavoro e della sicurezza sociale comparato ed europeo afferente all’Università di Bordeaux. Coerentemente con l’analisi del sistema italiano, anche il Terzo Capitolo vedrà la prima parte relativa all’inserzione del lavoro su piattaforma nell’ambito delle tradizionali categorie giuslavoristiche di lavoro subordinato e autonomo, di cui verrà approfondita la nozione, e, successivamente, a una descrizione degli interventi legislativi specifici del 2016 e 2019, anche con riguardo agli effetti nel sistema previdenziale. La seconda parte del Terzo Capitolo, da ultimo, sarà destinata a una rassegna dei principali interventi giurisprudenziali in materia, per concludere con un’analisi delle ultime novità legislative del 2021-2022, impositive di uno specifico sistema di dialogo sociale per il lavoro su piattaforma, la cui descrizione verrà inserita nell’ambito del sistema sindacale e collettivo “ordinario”, in primis, nell’ambito dei fenomeni di aggregazionismo spontaneo recentemente diffusisi anche in Francia con riferimento al lavoro su piattaforma on location, in secundis. Alla luce dell’analisi effettuata, verranno in fine rese delle prime considerazioni conclusive, volte a tracciare alcuni elementi comuni ai diversi ordinamenti studiati in relazione al lavoro su piattaforma on location, da utilizzare quali potenziali punti di partenza di una successiva ricerca, specificamente rivolta alle piattaforme di online work, trattate solo marginalmente nel presente scritto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/102782
URN:NBN:IT:LUISS-102782