ACTING AS THERAPEUTIC SUPPORT IN PARKINSON'S DISEASE. A FIELD EXPERIMENT

In the past, the clinical approach to Parkinson s disease focussed primarily on motor symptoms, whereas the current trend emphasises the importance of non-motor symptoms, thus moving towards a more complex type of assistance aimed at enhancing each patient s residual ability and, as far as possible, at rehabilitating their impaired daily activities. So, there is a growing amount of artistic activities that appear to positively influence the patients emotional and relational sphere as well as their and their family s quality of life (QoL). Over a period of 8 months, a group of patients with a moderate form of idiopathic Parkinson s disease, on stable L-dopa and L-dopa antagonists, together with a few family members, took part in a weekly theatre workshop culminating in a show given to the public. The patients were evaluated both before and at the end of the eight-month workshop using eight Assessment Scales indicating the state of progression of the disease (H&Y, UPDRS, PDQ8, PDSS, NMSS, FES, GFQ and MMSE). The results of these assessments were then compared to verify if the theatre workshop had had any influence and if so to what extent. The result analysis showed that modest improvements were associated with movement parameters, while parameters regarding memory, attention and concentration, quality of sleep and especially relational aspects were affected in a statistically significant manner, allowing us to say that the patients quality of life (QoL) clearly improved thanks to acting.

In passato l'approccio clinico alla malattia di Parkinson si concentrava essenzialmente sulla sintomatologia motoria: l'attuale tendenza invece sottolinea l'importanza dei sintomi non motori e pertanto si orienta verso un tipo di assistenza più complessa, tesa a potenziare le capacità residue di ogni paziente ed a riabilitare, per quanto possibile, le attività della vita quotidiana compromesse. In tale ottica si va diffondendo l'uso di pratiche artistiche che sembrerebbero influenzare positivamente la sfera emotiva e relazionale dei pazienti, nonché la qualità di vita degli stessi e dei loro familiari. Un gruppo di pazienti affetti da una forma moderata di Parkinson idiopatico, in trattamento stabile con L-dopa e L-dopa agonisti, hanno partecipato, unitamente ad alcuni familiari, ad un laboratorio teatrale, con frequenza settimanale, durato otto mesi e conclusosi con uno spettacolo aperto al pubblico. I pazienti sono stati valutati prima delle attività laboratoriali ed al termine delle stesse usando 8 Scale di Valutazione (H&Y,UPDRS,PDQ8,PDSS,NMSS,FES,GFQ,MMSE), indicative dello stato di progressione della malattia; i risultati delle Scale sono stati confrontati per verificare se la pratica di laboratorio teatrale avesse inciso o meno sulle stesse ed in quale misura. L'analisi dei risultati ha evidenziato modesti miglioramenti nei parametri strettamente motori mentre parametri quali la Memoria, la Capacità di attenzione e di Concentrazione, la Qualità del sonno ma soprattutto gli aspetti relazionali hanno risentito in maniera statisticamente significativa delle attività svolte. Tali dati permettono di affermare che la qualità di vita (QoL) dei pazienti è chiaramente migliorata grazie alla pratica teatrale.