Modificazioni ambientali e gestione della biodiversità nell'area del Delta del Po in una prospettiva di lungo periodo: un contributo sui criteri di sostenibilità

Human activities impact over time on coastal habitats of Po river delta driven by myriad processes which link nature to society. Threats deriving from a complex interplay of environmental changes and anthropogenic alterations. Changes in local Biodiversity is the result of many direct and indirect causes link with human activities rather than result of target management interventions. Study area is State Nature Reserve “Bosco della Mesola” which faced on Sacca di Goro in the regional delta Po river Park. Despite high level of protection, aquatic macroinvertebrate communities host in small water bodies are threatened by indirect environmental changes. Salinity was detected as the only important parameter affecting taxa distribution. Taxonomic diversity, biological and functional traits of macroinvertebrate communities were analyzed considering three salinity classes. A threshold indicator taxa analysis was used for detecting changes in taxa abundance distributions within the salinity range. Macroinvertebrate communities are resilient to moderate increases of salinity, but salinization increase causes dramatic biodiversity losses and a drastic community simplification. The wetland vegetation of the Reserve is arranged according to a salinity gradient, from salt-free habitats to strongly saline habitats. The main driver of future changes is the ongoing increase in salinity levels which may enhance expansion of halophilic species and communities, outcompeting locally rare freshwater species. Subsidence, climate change and anthropogenic activities are expected to exacerbate salinization. At a more large scale, human activities in lagoon increase seawater circulation leading to habitat simplification and Ecosystem Services (ESs) degradation, with loss of regulating, supporting and cultural services. Three ESs provided by aquatic vegetation were assessed experimentally: climate regulation, habitat provision for birdlife and potential for birdwatching. Clam production produces fast spatio-temporal changes of aquatic vegetated habitats. The analyses showed that 87% of emerging vegetation was lost during the period 1954-2008. A particular case of study show salinity under dunes water table decrease after a pinewood fire in Ravenna coastal area. Sand dune capacity to maintain freshwater water table is an ES never locally recognized before. The fire provided an opportunity to evaluate a new forest management approach and consider the restoration of native dune herbaceous vegetation. Latter two studies demonstrated that sectorial management was ineffective to maintain ESs by promoting the exploitation of few provisioning services while decreasing many others. Restoring pristine habitats to offset anthropic impacts have great potential for the future sustainable governance of Delta. Temporal dynamics of ESs was evaluated by analysis of written sources. ESs currently considered important by local administrators and technicians must be considered with interest at management level too. Results show increase in recognition of regulating and cultural services in last years. In particular, cultural recognition of intrinsic value of Biodiversity like a service in its own right, is the first step to force long-term decisions to direct management objectives and to avoid short-term market logics. Incorporation of nonmarket values in ecosystem management process is a particularly important option. At management level, it is necessary to favor regulating services. In long-term governance, cultural services, understood as recognition of the need to safeguard the value of the protected good in themselves, are the only ones capable of directing and forcing planning policies. Ethic need to be institutionalized in the routine practice of natural resource long term management.

Nel Delta del Po, le attività umane interferiscono con la dinamica costiera mettendo in relazione natura e società, causando la perdita di funzioni ecologiche. I cambiamenti nella biodiversità sono conseguenza di diverse cause piuttosto che il risultato di mirati interventi gestionali. L’area di studio è la Riserva naturale statale “Bosco della Mesola” e l’antistante Sacca di Goro. Nonostante il livello di tutela, le comunità di macroinvertebrati nei piccoli corpi d’acqua dell’area boscata sono indirettamente minacciati dall’intrusione marina. La salinità è l’unico parametro importante per la distribuzione dei taxa presenti. La diversità tassonomica e ecologico-funzionale dei gruppi presenti è stata messa in relazione con la salinità delle acque. La distribuzione dell’abbondanza dei taxa è stata indagata per determinare un valore soglia lungo il gradiente di salinità. Le comunità di macroinvertebrati sono resilienti a moderati incrementi, ma l'aumento della salinità causa drammatiche perdite di biodiversità e la semplificazione della comunità. La vegetazione delle zone umide della Riserva è organizzata secondo un gradiente di salinità. Il progressivo aumento dei livelli di salinità favorisce l'espansione delle specie e delle comunità alofile che vanno a sostituire le specie d'acqua dolce. Subsidenza, cambiamenti climatici ed attività antropiche dovrebbero aggravare la salinizzazione. A scala più ampia, le attività produttive nella laguna tendono a favorire la circolazione dell'acqua di mare portando alla semplificazione dell'habitat e al degrado dei servizi ecosistemici (ES), con la perdita di servizi di regolazione, sostegno e culturali. Tre ES forniti dalla vegetazione acquatica sono stati valutati sperimentalmente: regolazione del clima, disponibilità di habitat per l'avifauna e potenziale per il birdwatching. La produzione di vongole attiva rapidi cambiamenti spazio-temporali negli habitat vegetali acquatici. L'87% della vegetazione emergente è andata perduta nel periodo 1954-2008. Un caso particolare di studio mostra la riduzione della salinità nella falda freatica posta sotto il livello delle dune successivamente ad un incendio in una pineta nell'area costiera di Ravenna. La capacità delle dune di mantenere la falda d’acqua dolce è un ES mai riconosciuto a livello locale. L'incendio ha offerto l'opportunità di valutare un nuovo approccio di gestione forestale e considerare il ripristino della vegetazione erbacea delle dune native. I risultati mostrano che la gestione settoriale è inefficace nel mantenere gli ES promuovendo lo sfruttamento di pochi servizi di provvigione e diminuendone altri. Il ripristino di habitat pre-esistenti per compensare gli impatti antropici ha un grande potenziale per la futura governance del Delta. La dinamica temporale dei ES è stata valutata mediante analisi di fonti scritte. Gli ES attualmente considerati importanti localmente da amministratori e tecnici vanno considerati con interesse a livello di gestione. La capacità di riconoscere i servizi di regolazione e culturali è in aumento negli ultimi anni. Il riconoscimento culturale del valore intrinseco della biodiversità è il primo passo per forzare decisioni di lungo termine, indirizzare gli obiettivi di gestione ed evitare logiche di breve termine. L'integrazione di valori non di mercato nel processo di gestione degli ecosistemi è un'opzione particolarmente importante. A livello di gestione, è necessario favorire i servizi di regolamentazione. Nella governance di lungo termine, i servizi culturali, intesi come riconoscimento della necessità di salvaguardare il valore in sé del bene protetto, sono gli unici in grado di dirigere e forzare le politiche di pianificazione. Pertanto, l'etica deve essere istituzionalizzata nella gestione di lungo termine delle risorse naturali.