Nel 1972 è stata firmata la Convenzione per la tutela del patrimonio mondiale. L’atto ha istituzionalizzato l’idea di un patrimonio per l’umanità, un processo che era già stato avviato anni prima, dopo la prima Guerra Mondiale. Ancor prima di questo riconoscimento ufficiale, architetti, storici, archeologi e antiquari si erano riuniti in una rete per la tutela dei beni culturali. Con la Convenzione, tale network ha guadagnato nuova visibilità. Tuttavia, l’idea di un patrimonio universale ha contraddizioni intrinseche così come le azioni per la sua tutela. Tra l’impasse causata dalla globalizzazione, da un modello di turismo culturale a volte predatorio, oltre che dalle innumerevoli differenze culturali, come stabilire un programma di collaborazione efficiente ed efficace? A partire dall’analisi di quei siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale, presenti nelle Americhe e in Europa occidentale, si cerca la prova della esistenza e della riuscita di questa cooperazione lungo il corso della storia. Si seguiranno le azioni che son state condotte in virtù di questi accordi all’interno di diversi contesti e tempi e che hanno cercato di stabilire una rete di protezione per i beni culturali. Attraverso uno sguardo orizzontale, questi fatti e azioni ci mostrano oggi un possibile percorso: capire la tutela del patrimonio culturale attraverso una logica di sistema e una modalità integrata.

In 1972, the World Heritage Convention was signed. The act institutionalized the idea of a heritage that belonged to the mankind, which was visualized years before, after World War I. Even before that, architects, historians, archaeologists, antiquaries were inserted in a network for the heritage protection. With the Convention, such network has reached new momentum. However, the idea of a universal heritage has intrinsic contradictions, as well as the actions for its protection. Along with the impasses caused by globalization, a cultural tourism that sometimes presents itself in a predatory way, and innumerable cultural differences, how can we establish efficient and effective cooperation? From sites on the World Heritage List, located in the Americas and Western Europe, we sought evidence of this cooperation throughout history, followed by actions taken in different scenarios and times, seeking to establish a preservation network. With a horizontal overview, such facts and actions shows us a possible path: to understand protection in a system, and in an integrated way.

Protection in System: World Heritage between the Americas and Europe

MARIANA, DE SOUZA ROLIM
2017

Abstract

Nel 1972 è stata firmata la Convenzione per la tutela del patrimonio mondiale. L’atto ha istituzionalizzato l’idea di un patrimonio per l’umanità, un processo che era già stato avviato anni prima, dopo la prima Guerra Mondiale. Ancor prima di questo riconoscimento ufficiale, architetti, storici, archeologi e antiquari si erano riuniti in una rete per la tutela dei beni culturali. Con la Convenzione, tale network ha guadagnato nuova visibilità. Tuttavia, l’idea di un patrimonio universale ha contraddizioni intrinseche così come le azioni per la sua tutela. Tra l’impasse causata dalla globalizzazione, da un modello di turismo culturale a volte predatorio, oltre che dalle innumerevoli differenze culturali, come stabilire un programma di collaborazione efficiente ed efficace? A partire dall’analisi di quei siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale, presenti nelle Americhe e in Europa occidentale, si cerca la prova della esistenza e della riuscita di questa cooperazione lungo il corso della storia. Si seguiranno le azioni che son state condotte in virtù di questi accordi all’interno di diversi contesti e tempi e che hanno cercato di stabilire una rete di protezione per i beni culturali. Attraverso uno sguardo orizzontale, questi fatti e azioni ci mostrano oggi un possibile percorso: capire la tutela del patrimonio culturale attraverso una logica di sistema e una modalità integrata.
28-mar-2017
Inglese
In 1972, the World Heritage Convention was signed. The act institutionalized the idea of a heritage that belonged to the mankind, which was visualized years before, after World War I. Even before that, architects, historians, archaeologists, antiquaries were inserted in a network for the heritage protection. With the Convention, such network has reached new momentum. However, the idea of a universal heritage has intrinsic contradictions, as well as the actions for its protection. Along with the impasses caused by globalization, a cultural tourism that sometimes presents itself in a predatory way, and innumerable cultural differences, how can we establish efficient and effective cooperation? From sites on the World Heritage List, located in the Americas and Western Europe, we sought evidence of this cooperation throughout history, followed by actions taken in different scenarios and times, seeking to establish a preservation network. With a horizontal overview, such facts and actions shows us a possible path: to understand protection in a system, and in an integrated way.
Protection; World Heritage; International; Cooperation; Unesco
BALZANI, Marcello
Università degli studi di Ferrara
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/118823
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIFE-118823