Exposure to fungicides in vineyard workers, mainly during re-entry activities, was evaluates because the underlying studies for the worker exposure model show a high level of uncertainties in terms of quality and reliability of data. Preliminarily, a retrospective cohort study of vineyard operators enrolled in centre of Italy was conducted. A questionnaire was administered to 146 applicators and re-entry workers to collect basic time- and intensity-related information on exposure such as manipulated chemicals, duration and frequency of treatments and personal protective equipment used. Further data such as work practices and personal hygiene were also collected. Exposure determinants were identified for each external metric using multiple linear regression models. Subsequently, GC-MS/MS analytical methods were developed and validated for the simultaneous detection of 25 pesticides in urine, mixed cellulose ester filters, XAD-2 tubes, pads, hand wash liquid and leaves. These methods were applied to assess the occupational risk during manual operations performed in vineyard after myclobutanil treatment. Six workers were monitored for five consecutive days in order to estimate skin and respiratory doses and their contribution to estimated total actual dose. Respiratory exposure was evaluated by means of personal air samples obtained with PTFE filters and XAD-2 tubes. Skin exposure was, instead, determined using skin pads and hand washing. Dislodgeable myclobutanil residues on leaves and transfer coefficient were also determined. Since myclobutanil metabolites in humans are not well known, unmodified molecule was assayed in urine of monitored workers. The estimated total absorbed dose exceeded the acceptable daily intake of 0.025 mg/kg bw/day. Respiratory exposure was less than skin contamination, being 0.93±0,12% (mean±SD) of total exposure. The hands and unexposed skin were always found to be contamined. Greater precautions are therefore needed to reduce skin exposure.

Viene presentato un approccio metodologico alla valutazione dell’esposizione occupazionale a fungicidi in viticoltura, in particolare per l’attività di rientro in coltura poiché si ritiene che la sua pericolosità venga spesso sottovalutata. Un questionario di rilevazione dati è stato somministrato a 146 soggetti operanti nei vigneti ed è servito a elaborare un’analisi descrittiva del fenomeno e, attraverso modelli di regressione logistica e uno studio di coorte retroprospettico, a individuarne i fattori di rischio. Sono stati, inoltre, sviluppati e validati metodi analitici in GC-MS/MS per la determinazione simultanea di 25 principi attivi in varie matrici quali dischi fogliari, pads, acque di lavaggio delle mani, aria e urina, i quali sono stati utilizzati in una campagna di campionamento di cinque giornate consecutive che ha coinvolto sei lavoratori addetti alle attività di rientro in coltura dopo che le viti erano state trattate con Myclobutanil. Sono stati realizzati sia il monitoraggio ambientale, attraverso campionatori di tipo personale allo scopo di stimare la dose dermica e quella inalatoria, sia il monitoraggio biologico per la quantificazione della molecola tal quale nelle urine. Contemporaneamente, è stato eseguito uno studio di dissipazione dell’agrofarmaco sulle foglie trattate. Particolare attenzione è stata rivolta alla misura sperimentale del Dislodgeable Foliar Residue e del Transfer Factor, al fine di fornire valori reali da utilizzare nelle future valutazioni del rischio con l’ausilio di modelli predittivi. L’assorbimento cutaneo è risultato la principale via di esposizione a Myclobutanil mentre l’esposizione inalatoria si è dimostrata trascurabile (0.93%±0,12 (media±SD) della dose totale). La dose totale assorbita è risultata superiore all’Acceptable Daily Intake (0.025 mg/kg bw/day) a conferma che dovrebbero essere adottate ulteriori misure tecniche, organizzative e procedurali mirate al contenimento dell’esposizione, soprattutto di quella dermica.

Esposizione occupazionale a pesticidi ad azione anticrittogamica in viticoltura

Marzia, Fioretti
2015

Abstract

Exposure to fungicides in vineyard workers, mainly during re-entry activities, was evaluates because the underlying studies for the worker exposure model show a high level of uncertainties in terms of quality and reliability of data. Preliminarily, a retrospective cohort study of vineyard operators enrolled in centre of Italy was conducted. A questionnaire was administered to 146 applicators and re-entry workers to collect basic time- and intensity-related information on exposure such as manipulated chemicals, duration and frequency of treatments and personal protective equipment used. Further data such as work practices and personal hygiene were also collected. Exposure determinants were identified for each external metric using multiple linear regression models. Subsequently, GC-MS/MS analytical methods were developed and validated for the simultaneous detection of 25 pesticides in urine, mixed cellulose ester filters, XAD-2 tubes, pads, hand wash liquid and leaves. These methods were applied to assess the occupational risk during manual operations performed in vineyard after myclobutanil treatment. Six workers were monitored for five consecutive days in order to estimate skin and respiratory doses and their contribution to estimated total actual dose. Respiratory exposure was evaluated by means of personal air samples obtained with PTFE filters and XAD-2 tubes. Skin exposure was, instead, determined using skin pads and hand washing. Dislodgeable myclobutanil residues on leaves and transfer coefficient were also determined. Since myclobutanil metabolites in humans are not well known, unmodified molecule was assayed in urine of monitored workers. The estimated total absorbed dose exceeded the acceptable daily intake of 0.025 mg/kg bw/day. Respiratory exposure was less than skin contamination, being 0.93±0,12% (mean±SD) of total exposure. The hands and unexposed skin were always found to be contamined. Greater precautions are therefore needed to reduce skin exposure.
17-mar-2015
it
Viene presentato un approccio metodologico alla valutazione dell’esposizione occupazionale a fungicidi in viticoltura, in particolare per l’attività di rientro in coltura poiché si ritiene che la sua pericolosità venga spesso sottovalutata. Un questionario di rilevazione dati è stato somministrato a 146 soggetti operanti nei vigneti ed è servito a elaborare un’analisi descrittiva del fenomeno e, attraverso modelli di regressione logistica e uno studio di coorte retroprospettico, a individuarne i fattori di rischio. Sono stati, inoltre, sviluppati e validati metodi analitici in GC-MS/MS per la determinazione simultanea di 25 principi attivi in varie matrici quali dischi fogliari, pads, acque di lavaggio delle mani, aria e urina, i quali sono stati utilizzati in una campagna di campionamento di cinque giornate consecutive che ha coinvolto sei lavoratori addetti alle attività di rientro in coltura dopo che le viti erano state trattate con Myclobutanil. Sono stati realizzati sia il monitoraggio ambientale, attraverso campionatori di tipo personale allo scopo di stimare la dose dermica e quella inalatoria, sia il monitoraggio biologico per la quantificazione della molecola tal quale nelle urine. Contemporaneamente, è stato eseguito uno studio di dissipazione dell’agrofarmaco sulle foglie trattate. Particolare attenzione è stata rivolta alla misura sperimentale del Dislodgeable Foliar Residue e del Transfer Factor, al fine di fornire valori reali da utilizzare nelle future valutazioni del rischio con l’ausilio di modelli predittivi. L’assorbimento cutaneo è risultato la principale via di esposizione a Myclobutanil mentre l’esposizione inalatoria si è dimostrata trascurabile (0.93%±0,12 (media±SD) della dose totale). La dose totale assorbita è risultata superiore all’Acceptable Daily Intake (0.025 mg/kg bw/day) a conferma che dovrebbero essere adottate ulteriori misure tecniche, organizzative e procedurali mirate al contenimento dell’esposizione, soprattutto di quella dermica.
Esposizione occupazionale
Rischio chimico
Fungicidi
Viticoltura
Esposizione dermica
DFR
SANTARELLI, Lory
Università Politecnica delle Marche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/121356
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIVPM-121356