Nella presente tesi sono state esaminate alcune malte storiche romane prelevate all interno della Villa dei Quintili , un sito romano di grande interesse storico-archeologico, risalente al II sec. d.C. Si tratta del primo studio archeometrico ad oggi effettuato sul sito in questione ed è stato eseguito in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Roma. Il sito è costituito da strutture imponenti che si estendono a sud-est di Roma, tra la via Appia Antica e l Appia Nuova. La villa, articolata in più nuclei distinti, sembra aver conosciuto diverse fasi edilizie. Per tale ragione, il campionamento è stato eseguito in accordo e in presenza degli archeologi della Soprintendenza Archeologica di Roma, che hanno autorizzato il prelievo di un totale di 40 campioni di malta, di differenti tipologie, rappresentativi di ciascuna fase costruttiva. I campioni prelevati sono stati sottoposti ad un programma analitico integrato che ne ha consentito la caratterizzazione completa al fine di ottenere informazioni utili a chiarire molteplici aspetti riguardanti sia l area di approvvigionamento delle materie prime sia le tecnologie di produzione in relazione alle diverse fasi costruttive ad oggi ipotizzate unicamente su base archeologica. Tale programma analitico ha previsto l uso di molteplici metodologie, quali MOP, SEM-EDS, XRD e LA-ICP-MS. L analisi petrografica in sezione sottile ha permesso di definire i principali costituenti delle malte e i loro rapporti volumetrici, mentre le indagini mineralogiche (XRD), le analisi micromorfologiche (SEM) e quelle chimiche (SEM-EDS) hanno consentito di analizzare singolarmente i vari componenti. La verifica dell ipotesi riguardante l esistenza di diverse fasi costruttive è stata basata sul confronto dei risultati ottenuti dall analisi petrografica con le ipotesi cronologiche effettuate dagli archeologi. Uno dei caratteri più innovativi del presente lavoro riguarda l'utilizzo della metodologia LA-ICP-MS finalizzata a studi di provenienza. Attraverso l'elaborazione dei dati LA-ICP-MS è stato possibile individuare le aree di approvvigionamento delle materie prime utilizzate nel confezionamento delle malte. Seguendo l approccio già proposto da Barone et al. (2010), tale tecnica è stata qui applicata ai clinopirosseni rinvenuti nell'aggregato vulcanico per discriminare la tipologia di pozzolana impiegata. Come proposto da Barba et al. (2009), l'analisi LA-ICP-MS è stata condotta anche sui grumi di calce e su calcari locali allo scopo di individuare le materie prime utilizzate nella preparazione del legante.
Caratterizzazione e studi di provenienza delle malte della Villa dei Quintili (Roma)
FICHERA, GIUSJ VALENTINA
2012
Abstract
Nella presente tesi sono state esaminate alcune malte storiche romane prelevate all interno della Villa dei Quintili , un sito romano di grande interesse storico-archeologico, risalente al II sec. d.C. Si tratta del primo studio archeometrico ad oggi effettuato sul sito in questione ed è stato eseguito in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Roma. Il sito è costituito da strutture imponenti che si estendono a sud-est di Roma, tra la via Appia Antica e l Appia Nuova. La villa, articolata in più nuclei distinti, sembra aver conosciuto diverse fasi edilizie. Per tale ragione, il campionamento è stato eseguito in accordo e in presenza degli archeologi della Soprintendenza Archeologica di Roma, che hanno autorizzato il prelievo di un totale di 40 campioni di malta, di differenti tipologie, rappresentativi di ciascuna fase costruttiva. I campioni prelevati sono stati sottoposti ad un programma analitico integrato che ne ha consentito la caratterizzazione completa al fine di ottenere informazioni utili a chiarire molteplici aspetti riguardanti sia l area di approvvigionamento delle materie prime sia le tecnologie di produzione in relazione alle diverse fasi costruttive ad oggi ipotizzate unicamente su base archeologica. Tale programma analitico ha previsto l uso di molteplici metodologie, quali MOP, SEM-EDS, XRD e LA-ICP-MS. L analisi petrografica in sezione sottile ha permesso di definire i principali costituenti delle malte e i loro rapporti volumetrici, mentre le indagini mineralogiche (XRD), le analisi micromorfologiche (SEM) e quelle chimiche (SEM-EDS) hanno consentito di analizzare singolarmente i vari componenti. La verifica dell ipotesi riguardante l esistenza di diverse fasi costruttive è stata basata sul confronto dei risultati ottenuti dall analisi petrografica con le ipotesi cronologiche effettuate dagli archeologi. Uno dei caratteri più innovativi del presente lavoro riguarda l'utilizzo della metodologia LA-ICP-MS finalizzata a studi di provenienza. Attraverso l'elaborazione dei dati LA-ICP-MS è stato possibile individuare le aree di approvvigionamento delle materie prime utilizzate nel confezionamento delle malte. Seguendo l approccio già proposto da Barone et al. (2010), tale tecnica è stata qui applicata ai clinopirosseni rinvenuti nell'aggregato vulcanico per discriminare la tipologia di pozzolana impiegata. Come proposto da Barba et al. (2009), l'analisi LA-ICP-MS è stata condotta anche sui grumi di calce e su calcari locali allo scopo di individuare le materie prime utilizzate nella preparazione del legante.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/124185
URN:NBN:IT:UNICT-124185