This research is a reflection on how we think about cities, observe, analyze and transform them. Cities along their history develop unique characteristics. Often, these characteristics tend to be simplified or sterilized because they do not comply with our predisposition about how the world should be. In this concern, this research is an effort to explore on how to “extract” specifics from a given reality and how to regenerate and give them life, as an alternative to the city suffocated by the mechanic thinking and constant exclusion of the organic and natural phenomena. The underlying patterns of these phenomena are futile and may pass unseen or unobserved unless we change the way we see them. For this the research identifies the main urban patterns in Tirana and their essential qualities trying to outline a methodology for observing, analyzing and potentially designing the city. In this concern, the research calls to enlarge the focus of observation for a more profound and holistic understanding of the physical form and the underlying formative principles. The analytical process tries to interpret the meaning of parts and wholeness in the urban realm under the quantum perspective. This conceptual shift involves more sensitivity to interpret the latencies and multiple reality of a world where both/and is the rule. As Zohar and Marshal (1994, p. 54) say, this kind of wholeness is an unbroken web of overlapping internal relationships created by the wave aspects which give rise to new systems with a new corporate identity. It is in this sense that in the quantum world the new emergent reality is not the sum of its parts, because interrelationship is involved in its creation. In parallel to that, the research tries to see the urban patterns as an unbroken wholeness in time-space, aroused from relationships of present and previous elements, being those material or non-material (particle-wave). This means that apparently separated “things” are aspects of some larger whole (Zohar and Marshal 1994 pp. 59-60), because of the arousal effect of the interfering patterns from different space(s) and different time(s) that affect the local temporal environment, as no space and time between them exist. In this research, this kind of unbroken web appears under the label of society-space-time (SST) continuum (Arida, 2002 p. 157) as an energy field of potential events. It is this concept that correlates the different events in the specific history of Tirana, the different anthropological cultures, the different places, or the different times in a web of wholeness which exists beyond the local SST. Based on this logic we can reach a deeper understanding of the urban patterns and see their emergent qualities as horizons (territorialities) aroused from different space time societies, interfering with each other and the local temporal environment. The created emergent quality is similar but different from the original ones. Therefore, patterns are considered as manifestation of territorialities (horizons) “caught” in the SST web of wholeness. The research tries to explore the wholeness of urban patterns also under the concepts hired from fractal city (Batty and Longley, 1994) and complexity approaches (Mitchell, 2009). According to the former, patterns contain in their internal an invisible (underlying) structure of relations. Thus, the degree of order we see in the external form is deeper and comes out from relationships and hierarchy contained in the internal form that manifest properties of a system with structure: with its static, understood as aggregation of elements in subassemblies; and its dynamic, understood as recursive behavior at which base stays the repetitive nature of irregularities across scales.
Questa ricerca è una riflessione su come si possono ancora pensare le città, attraverso l’osservazione, l’analisi e quindi la trasformazione. Le città normalmente sviluppano delle caratteristiche uniche durante la loro storia e di sovente tali caratteristiche sono semplificate o addirittura ignorate, poichè non corrispondono alle nostre aspettative di osservatori e al mondo di preconcetti che può condizionare il nostro modo di vedere. Su questo aspetto questa ricerca implica soprattutto lo sforzo di capire come estrarre una specificità da una certa realtà, e come da essa, si possono ripensare concetti come la rigenerazione e rivitalizzazione urbana. La ricerca è anche un’occasione per costruire un pensiero diverso da quello che non considera i fenomeni organici e spontanei come parti essenziali della città, lasciandoli inosservati e non considerandoli nemmeneo rispetto al loro potenziale. In questa ricerca le osservazioni sono state fatte sulla città di Tirana cercando di identificare una serie di pattern principali, o tipici, e parallelamente, di sviluppare anche una metodologia dell’osservazione. Tutto questo, al fine di creare un potenziale creativo per l’urban design. La ricerca si poggia fortemente su un principio di ricerca di completezza, relativo all’osservazione dei fenomeni, per una comprensione profonda di essi in grado di spiegarne non solo la forma fisica ma soprattutto i meccanismi sottostanti. Un’idea sviluppata consiste nell’aver usato la prospettiva quantistica al fine di implicare una maggiore sensibilità nell’interpretare le latenze e le dimensioni multiple che diversi insediamenti urbani comportano. Come affermano dicono Zohar e Marshal (1994, p. 54), l’interezza è in fondo una rete di relazioni interne sovrapposte, dove gli aspetti ondulatori della rete danno luogo a nuovi sistemi con una nuova identità. La prospettiva quantistica assume senso non appena si pensa che nel mondo quantico la nuova realtà emergente non è la somma delle parti in quanto sono le interrelazioni alla base della sua creazione. Così la ricerca considera gli schemi urbani come integrità ininterrotte nello spazio-tempo, suscitate da relazioni presenti e precedenti, dalla natura materiale o non materiale. Questo significa che cose apparentemente separate sono aspetti di un insieme più grande (Zohar and Marshal 1994 pp. 59-60), a causa dell'effetto di eccitazione dei pattern interferenti provenienti da diversi spaz(i) e temp(i) che influenzano l’ambiente temporale locale, poiché non esiste spazio e tempo tra di loro. In questa ricerca, questa idea di rete ininterrotta appare sotto l'etichetta di continuum società-spazio-tempo (SST) (Arida, 2002, p. 157) come un campo energetico di eventi potenziali. È proprio questo concetto che può mettere in relazione i diversi eventi nella storia specifica di Tirana, le diverse culture antropologiche, i diversi luoghi o tempi in una rete che esiste al di là dell'SST locale. Sulla base di questa logica possiamo raggiungere una comprensione più profonda dei modelli urbani e vedere le loro qualità emergenti come orizzonti (territorialità) suscitati da diverse società del tempo nello spazio, interferendo sia tra loro che con l'ambiente temporale locale. La qualità creata emerge letteralmente da quella originale, ne ricalca delle similarità ma è diversa. Pertanto, i pattern identificati nella ricerca sono considerati come manifestazione di territorialità (orizzonti) "catturati" nella rete SST. Un’altro concetto usato al fine di esplorare la città e in particolare il carattere di certi insediamenti urbani è quella della città frattale (Batty e Longley, 1994) e l’idea di complessità inerente (Mitchell, 2009). Secondo il primo approccio i pattern contengono al loro interno una struttura di relazioni invisibile (sottostante). Quindi, il grado di ordine che osserviamo nella forma esterna in realtà implica livelli più profondi e deriva da relazioni e gerarchie contenute nella forma interna che manifestano le proprietà di un sistema con una propria struttura: con la sua statica intesa come aggregazione di elementi nei sottoaggregati; e la sua dinamica, intesa come fenomeno a carattere ricorsivo, alla cui base si osserva la natura ripetitiva delle irregolarità anche attraverso passaggi di scala. Questo comportamento complesso coinvolge una vasta rete di singoli componenti che entrano in relazione attraverso segnalazione e scambio di informazioni (Mitchell, 2009, pp. 12-13). Quindi, anche in questo caso, l'interezza esibisce qualità (e identità) che nascono solo attraverso relazioni e interazioni spiegabili in termini di auto-organizzazione e auto-regolamentazione. Al fine di comprendere il modello statistico di questo complesso comportamento, la ricerca intraprende un processo di osservazione e misurazione della forma-sistema (pattern) e analizza il contenuto algoritmico di informazioni (Mitchell, 2009, p.111) osservabile al livello di regolarità ricorsive che emergono secondo una gamma di forme tipiche delle qualità essenziali dello spazio. Questa informazione consiste in un numero di passaggi in una sequenza di azioni che implicano ripetizione di operazioni da eseguire e che sono poi state utilizzate come input per il processo di modellazione del pattern attraverso tecniche parametriche. Pertanto, considerando i pattern come una struttura invisibile di relazioni (Batty e Longley, 1994, p. 47) alla base della forma esterna, è stato cruciale avvicinarsi alla loro dimensione olistica aggiungendo il significato derivante da approcci implicanti modelli quantistici, frattalici e di complessità. Questo si riflette direttamente nel modo in cui vediamo l'ordine e il caos, o pianificato / non pianificato, organico, ecc. La ricerca inizia con analisi storiche e si conclude con un tentativo di organizzare i dati in un modello che enfatizza le caratteristiche di una realtà specifica. La metodologia proposta si fonda sull’idea che i modelli siano in grado di spiegare caratteristiche storiche e antropologiche, normalmente ignorate, come quelle relative alle trasformazioni urbane organiche o spontanee (informale). Questioni relative alle contraddizioni fra un sistema di regole apparentemente irrazionali all'interno di un sistema razionale o quelle che implicano approcci top-down insieme a processi bottom-up, vengono affrontate progressivamente. La ricerca è anche un tentativo di provare che le informazioni per la progettazione della città e i suoi processi di autoregolamentazione siano contenute nella città stessa, tuttavia gli approcci che uso enfatizzano la necessità di ampliare il dominio di osservazione al fine di cogliere tali fenomeni in maniera completa. E questa è la mia posizione relativa alla domanda di ricerca. A ben vedere propongo una metodologia in cui la natura algoritmica dei fenomeni urbani si accompagna pienamente a quella storico-antropologica, ed esse non si escludeono a vicenda, ma al contrario, si integrano nel web SST ininterrotto.
Specific realities and new hypotheses for urban analyses and urban design - Tirana as a case study
DHAMO, Sotir
2018
Abstract
This research is a reflection on how we think about cities, observe, analyze and transform them. Cities along their history develop unique characteristics. Often, these characteristics tend to be simplified or sterilized because they do not comply with our predisposition about how the world should be. In this concern, this research is an effort to explore on how to “extract” specifics from a given reality and how to regenerate and give them life, as an alternative to the city suffocated by the mechanic thinking and constant exclusion of the organic and natural phenomena. The underlying patterns of these phenomena are futile and may pass unseen or unobserved unless we change the way we see them. For this the research identifies the main urban patterns in Tirana and their essential qualities trying to outline a methodology for observing, analyzing and potentially designing the city. In this concern, the research calls to enlarge the focus of observation for a more profound and holistic understanding of the physical form and the underlying formative principles. The analytical process tries to interpret the meaning of parts and wholeness in the urban realm under the quantum perspective. This conceptual shift involves more sensitivity to interpret the latencies and multiple reality of a world where both/and is the rule. As Zohar and Marshal (1994, p. 54) say, this kind of wholeness is an unbroken web of overlapping internal relationships created by the wave aspects which give rise to new systems with a new corporate identity. It is in this sense that in the quantum world the new emergent reality is not the sum of its parts, because interrelationship is involved in its creation. In parallel to that, the research tries to see the urban patterns as an unbroken wholeness in time-space, aroused from relationships of present and previous elements, being those material or non-material (particle-wave). This means that apparently separated “things” are aspects of some larger whole (Zohar and Marshal 1994 pp. 59-60), because of the arousal effect of the interfering patterns from different space(s) and different time(s) that affect the local temporal environment, as no space and time between them exist. In this research, this kind of unbroken web appears under the label of society-space-time (SST) continuum (Arida, 2002 p. 157) as an energy field of potential events. It is this concept that correlates the different events in the specific history of Tirana, the different anthropological cultures, the different places, or the different times in a web of wholeness which exists beyond the local SST. Based on this logic we can reach a deeper understanding of the urban patterns and see their emergent qualities as horizons (territorialities) aroused from different space time societies, interfering with each other and the local temporal environment. The created emergent quality is similar but different from the original ones. Therefore, patterns are considered as manifestation of territorialities (horizons) “caught” in the SST web of wholeness. The research tries to explore the wholeness of urban patterns also under the concepts hired from fractal city (Batty and Longley, 1994) and complexity approaches (Mitchell, 2009). According to the former, patterns contain in their internal an invisible (underlying) structure of relations. Thus, the degree of order we see in the external form is deeper and comes out from relationships and hierarchy contained in the internal form that manifest properties of a system with structure: with its static, understood as aggregation of elements in subassemblies; and its dynamic, understood as recursive behavior at which base stays the repetitive nature of irregularities across scales.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/125283
URN:NBN:IT:UNIFE-125283