Obiettivo di questa tesi è stato dimostrare come nella letteratura contemporanea la riscrittura del mito (nello specifico, di due episodi dell’Odissea) abbia la funzione di dare vita ad una rappresentazione simbolica della realtà, strutturata secondo coppie oppositive che inevitabilmente tendono ad un qualche genere di convergenza. Per quanto concerne la raccolta di short-stories di John Barth Lost in the Funhouse si è partiti dall’evidenziare come il racconto propriamente ipertestuale, “Menelaiad”, porti ad un coerente compimento l’opposizione centrale, quella tra l’incapacità di essere compresi dai propri interlocutori e la necessità di comunicare come unico atto che garantisce la sopravvivenza. Questa opposizione (accompagnata ad altre opposizioni ‘satellitari’: esistenza reale/esistenza fittizia, vita attiva/vita contemplativa, Bildungsroman/Kunstlerroman, alterità/identità, verità/falsità, vita/morte) è mediata dall’introduzione di un termine terzo, un amore ‘esistenziale’, che rende consapevoli della propria esistenza, ma che non fornisce alcun chiaro senso della propria essenza. Per quanto riguarda la raccolta di poesie di Margaret Atwood You Are Appy, si è mostrato come le opposizioni conquistino tutti i livelli del testo: da un punto di vista tematico sono preponderanti quelle tra mito tradizionale e mito rivisitato e soprattutto tra ‘maschile’ e ‘femminile’ (quest’ultima opposizione rivela al suo interno altri rapporti dicotomici, oppressore/subalterno, imposizione esterna/libero arbitrio, corpo/anima). A livello isotopico le maggiori opposizioni sono quelle tra aridità e umidità e tra arsura ed immagini della natura vivente. È soprattutto al livello delle immagini archetipiche che si assiste ad un conflitto tra immagini apocalittiche e demoniche e tra due personaggi archetipici, Odisseo e Circe. Dopo aver dimostrato come l’archetipo della maga omerica venga sostituito con un modello che richiama la figura di Lilith, la raccolta rappresenta la sintesi finale con i due amanti che, mettendo da parte le proprie divergenze, costituiscono un unicum indivisibile.

DUE ODISSEE NORDAMERICANE PER UNO STUDIO SULLE FUNZIONI DEL MITO

2009

Abstract

Obiettivo di questa tesi è stato dimostrare come nella letteratura contemporanea la riscrittura del mito (nello specifico, di due episodi dell’Odissea) abbia la funzione di dare vita ad una rappresentazione simbolica della realtà, strutturata secondo coppie oppositive che inevitabilmente tendono ad un qualche genere di convergenza. Per quanto concerne la raccolta di short-stories di John Barth Lost in the Funhouse si è partiti dall’evidenziare come il racconto propriamente ipertestuale, “Menelaiad”, porti ad un coerente compimento l’opposizione centrale, quella tra l’incapacità di essere compresi dai propri interlocutori e la necessità di comunicare come unico atto che garantisce la sopravvivenza. Questa opposizione (accompagnata ad altre opposizioni ‘satellitari’: esistenza reale/esistenza fittizia, vita attiva/vita contemplativa, Bildungsroman/Kunstlerroman, alterità/identità, verità/falsità, vita/morte) è mediata dall’introduzione di un termine terzo, un amore ‘esistenziale’, che rende consapevoli della propria esistenza, ma che non fornisce alcun chiaro senso della propria essenza. Per quanto riguarda la raccolta di poesie di Margaret Atwood You Are Appy, si è mostrato come le opposizioni conquistino tutti i livelli del testo: da un punto di vista tematico sono preponderanti quelle tra mito tradizionale e mito rivisitato e soprattutto tra ‘maschile’ e ‘femminile’ (quest’ultima opposizione rivela al suo interno altri rapporti dicotomici, oppressore/subalterno, imposizione esterna/libero arbitrio, corpo/anima). A livello isotopico le maggiori opposizioni sono quelle tra aridità e umidità e tra arsura ed immagini della natura vivente. È soprattutto al livello delle immagini archetipiche che si assiste ad un conflitto tra immagini apocalittiche e demoniche e tra due personaggi archetipici, Odisseo e Circe. Dopo aver dimostrato come l’archetipo della maga omerica venga sostituito con un modello che richiama la figura di Lilith, la raccolta rappresenta la sintesi finale con i due amanti che, mettendo da parte le proprie divergenze, costituiscono un unicum indivisibile.
23-nov-2009
Italiano
Rizzardi, Biancamaria
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/127762
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-127762