La tesi affronta la questione dell'infanticidio attraverso una prospettiva storicizzante, a partire dai documenti d'archivio della Corte d'Assise del Tribunale di Firenze e dalla letteratura medica e giuridica dell'epoca tra Otto e Novecento. L'obiettivo della ricerca è cogliere, attraverso un'analisi dei campi discorsivi che intersecano le diverse discipline, i processi e le fasi mediante i quali l'infanticidio viene isolato in quanto oggetto di una forma specifica di sapere. Sviluppo così un esame delle tecniche attraverso le quali prende forma una disciplina materiale del crime, dando luogo a dei discorsi di verità e dei dispositivi di soggettivazione degli individui che compongono la scena del crimine, nello specifico la madre colpevole e il neonato. Ho quindi prestato particolare attenzione al ruolo della perizia medico-legale e psichiatrica, nonché al discorso dei periti in tribunale, da un lato in relazione alla nozione della "vita" del neonato vittima del crimine, dall'altro in rapporto alla definizione della responsabilità penale della madre colpevole e della sua personalità psichica.
Far vivere o lasciar morire. L'infanticidio, la legge e le scienze tra Otto e Novecento.
2011
Abstract
La tesi affronta la questione dell'infanticidio attraverso una prospettiva storicizzante, a partire dai documenti d'archivio della Corte d'Assise del Tribunale di Firenze e dalla letteratura medica e giuridica dell'epoca tra Otto e Novecento. L'obiettivo della ricerca è cogliere, attraverso un'analisi dei campi discorsivi che intersecano le diverse discipline, i processi e le fasi mediante i quali l'infanticidio viene isolato in quanto oggetto di una forma specifica di sapere. Sviluppo così un esame delle tecniche attraverso le quali prende forma una disciplina materiale del crime, dando luogo a dei discorsi di verità e dei dispositivi di soggettivazione degli individui che compongono la scena del crimine, nello specifico la madre colpevole e il neonato. Ho quindi prestato particolare attenzione al ruolo della perizia medico-legale e psichiatrica, nonché al discorso dei periti in tribunale, da un lato in relazione alla nozione della "vita" del neonato vittima del crimine, dall'altro in rapporto alla definizione della responsabilità penale della madre colpevole e della sua personalità psichica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/128452
URN:NBN:IT:UNIPI-128452