Il lavoro si pone l’obiettivo di studiare il fenomeno della negoziazione del rischio finanziario partendo dall’espressione più elementare dell’autonomia privata: la clausola contrattuale. Negli ultimi anni, la prassi si è difatti mossa reagendo all’impatto prodotto dalle crisi di mercato ed introducendo, così, all’interno dei regolamenti contrattuali disposizioni specificamente volte alla gestione del rischio finanziario. Fattispecie atipiche di tal genere hanno quindi indotto gli interpreti ad affrontare il problema relativo alla loro qualificazione, talora ricorrendo ad una “profilatura” dei soggetti fra i quali è avvenuta la negoziazione (il risparmiatore, l’investitore, la banca, l’assicurazione etc.), altra volta soffermandosi sul tipo contrattuale adottato dalle parti ed assorbendo all’interno di esso l’alveo delle regole applicabili alla singola convenzione. Invero, la realtà delle negoziazioni sul mercato finanziario si mostra assai più complessa di come viene spesso descritta e rifugge, di conseguenza, da facili semplificazioni. La prospettiva da cui si è deciso di muovere parte, invece, da un assunto diverso: quello per cui capire l’operazione conclusa dalle parti significa, anzitutto, capire come esse abbiano inteso ripartire fra loro le conseguenze derivanti dal verificarsi di un rischio, per poter determinare quali regole possano trovar applicazione e in quale “misura” i privati siano liberi di assumere e di scambiarsi fra loro un rischio finanziario.
Il controllo del rischio finanziario nel contratto
2020
Abstract
Il lavoro si pone l’obiettivo di studiare il fenomeno della negoziazione del rischio finanziario partendo dall’espressione più elementare dell’autonomia privata: la clausola contrattuale. Negli ultimi anni, la prassi si è difatti mossa reagendo all’impatto prodotto dalle crisi di mercato ed introducendo, così, all’interno dei regolamenti contrattuali disposizioni specificamente volte alla gestione del rischio finanziario. Fattispecie atipiche di tal genere hanno quindi indotto gli interpreti ad affrontare il problema relativo alla loro qualificazione, talora ricorrendo ad una “profilatura” dei soggetti fra i quali è avvenuta la negoziazione (il risparmiatore, l’investitore, la banca, l’assicurazione etc.), altra volta soffermandosi sul tipo contrattuale adottato dalle parti ed assorbendo all’interno di esso l’alveo delle regole applicabili alla singola convenzione. Invero, la realtà delle negoziazioni sul mercato finanziario si mostra assai più complessa di come viene spesso descritta e rifugge, di conseguenza, da facili semplificazioni. La prospettiva da cui si è deciso di muovere parte, invece, da un assunto diverso: quello per cui capire l’operazione conclusa dalle parti significa, anzitutto, capire come esse abbiano inteso ripartire fra loro le conseguenze derivanti dal verificarsi di un rischio, per poter determinare quali regole possano trovar applicazione e in quale “misura” i privati siano liberi di assumere e di scambiarsi fra loro un rischio finanziario.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/128841
URN:NBN:IT:UNIFI-128841