La presente tesi intende indagare il processo di creazione e la successiva gestione politica da parte della Sede Apostolica romana di uno spazio imperniato sulla penisola italica e i due mari ad essa adiacenti, il Tirreno e l’Adriatico durante il periodo della riforma “gregoriana”. Questo spazio, una vera e propria creazione geopolitica, svolse la funzione di protezione del territorio e degli interessi del Patrimonium Sancti Petri dalle ingerenze esterne, in un periodo in cui era profondo lo scontro con l’autorità imperiale per via della lotta per le investiture. Più precisamente, l’oggetto d’indagine è stato la parte tirrenica di questo spazio, con una particolare attenzione da un lato alla sponda insulare di esso, con le due isole di Sardegna e Corsica, legate alla Sede Apostolica da un rapporto complesso sul piano giuridico, istituzionale ed ecclesiastico; dall’altro alla sponda continentale settentrionale, imperniata sulla città di Pisa, legata da un rapporto altrettanto complesso con la Sede Apostolica, oscillante tra subalternità e autonomia di azione all’interno dello spazio geopolitico tirrenico. Nei primi decenni della riforma della Chiesa (1040-1080 circa), l’entità territoriale pontificia non era ancora divenuta una matura e strutturata realtà amministrativa e istituzionale, cionondimeno il potere del pontefice esisteva ed era avvertibile nella sua concretezza, ecclesiastica e dottrinale, in primo luogo, ma anche politica e decisionale in tutta la Cristianità del tempo, sebbene con le diverse intensità dovute alla distanza fisica da Roma. Sicuramente la presenza della Chiesa non aveva la stessa forza di penetrazione e la stessa influenza nella remota Groenlandia rispetto alla vicina Marca di Tuscia, tuttavia sia in una regione che nell’altra la Sede Apostolica si proponeva come la “casa di tutti”, erede in questo dell’universalismo dell’Impero Romano molto più del suo competitor: il Sacro Romano Impero Germanico. Si è inteso dunque sviluppare questo spunto iniziale, provando a ricostruire una storia prosopografica e tematica della politica dei pontefici romani sui territori dello spazio tirrenico, cercando così di individuare nuovi temi di ricerca precedentemente trascurati o poco approfonditi dalla storiografia generale.

Dinamiche politiche nel Tirreno dall'XI al XII secolo. Il ruolo della Sardegna e della Corsica nello spazio protetto pontificio

2015

Abstract

La presente tesi intende indagare il processo di creazione e la successiva gestione politica da parte della Sede Apostolica romana di uno spazio imperniato sulla penisola italica e i due mari ad essa adiacenti, il Tirreno e l’Adriatico durante il periodo della riforma “gregoriana”. Questo spazio, una vera e propria creazione geopolitica, svolse la funzione di protezione del territorio e degli interessi del Patrimonium Sancti Petri dalle ingerenze esterne, in un periodo in cui era profondo lo scontro con l’autorità imperiale per via della lotta per le investiture. Più precisamente, l’oggetto d’indagine è stato la parte tirrenica di questo spazio, con una particolare attenzione da un lato alla sponda insulare di esso, con le due isole di Sardegna e Corsica, legate alla Sede Apostolica da un rapporto complesso sul piano giuridico, istituzionale ed ecclesiastico; dall’altro alla sponda continentale settentrionale, imperniata sulla città di Pisa, legata da un rapporto altrettanto complesso con la Sede Apostolica, oscillante tra subalternità e autonomia di azione all’interno dello spazio geopolitico tirrenico. Nei primi decenni della riforma della Chiesa (1040-1080 circa), l’entità territoriale pontificia non era ancora divenuta una matura e strutturata realtà amministrativa e istituzionale, cionondimeno il potere del pontefice esisteva ed era avvertibile nella sua concretezza, ecclesiastica e dottrinale, in primo luogo, ma anche politica e decisionale in tutta la Cristianità del tempo, sebbene con le diverse intensità dovute alla distanza fisica da Roma. Sicuramente la presenza della Chiesa non aveva la stessa forza di penetrazione e la stessa influenza nella remota Groenlandia rispetto alla vicina Marca di Tuscia, tuttavia sia in una regione che nell’altra la Sede Apostolica si proponeva come la “casa di tutti”, erede in questo dell’universalismo dell’Impero Romano molto più del suo competitor: il Sacro Romano Impero Germanico. Si è inteso dunque sviluppare questo spunto iniziale, provando a ricostruire una storia prosopografica e tematica della politica dei pontefici romani sui territori dello spazio tirrenico, cercando così di individuare nuovi temi di ricerca precedentemente trascurati o poco approfonditi dalla storiografia generale.
2-apr-2015
Italiano
Cancellieri, Jean-André
Salvatori, Enrica
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/130432
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-130432