Nella presente tesi di dottorato ho analizzato l'evoluzione ideologico-politica del movimento di resistenza islamica (Hamas) sin dalle sue origini. A tal proposito si è reso necessario uno studio di carattere filologico di alcuni documenti chiave del movimento stesso (statuto, programma elettorale e documento della concordia nazionale), attingendo alle fonti primarie in lingua araba. Tale analisi è stata compiuta focalizzando sia il contesto storico-politico nel quale Hamas si è consolidato, che i rapporti che il movimento ha tenuto con le altre formazioni politiche palestinesi, in particolar modo con Fatah. Inoltre l'analisi dello statuto stilato nel 1988 mi ha consentito di evidenziare la ferma posizione che il movimento Hamas ha nei riguardi sia degli ebrei (fortemente critica) che nei riguardi dello stato di Israele (ancora oggi non riconosciuto). Particolare attenzione è stata rivolta alla strategia politica adottata dal movimento, al ricorso all'uso della forza e al le operazioni definite di martirio. Questo lavoro ha fatto riferimento alle opere dei più accreditati studiosi del settore, sia occidentali che arabi, che hanno analizzato la nascita e lo sviluppo di questo movimento nel contesto politologico delle relazioni internazionali. Si è fatto inoltre riferimento alla posizione assunta dai principali membri della comunità internazionale attraverso documenti diplomatici e posizioni ufficiali. In conclusione, dal presente studio è emersa una doppia anima di questo movimento: quella militante contraria a qualsiasi soluzione negoziata con Israele e quella moderata che invece propende a pervenire ad una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, se pur nel rispetto di quelli che sono stati definiti i diritti inalienabili del popolo palestinese. In entrambe le posizioni sussiste un forte radicamento sociale derivante dall'attività di assistenza e di sostegno alla popolazione civile, provata da decenni di stenti e di sradica mento, che sembra aver individuato in questo movimento l'unica speranza di riconquista della patria perduta.
Hamas: da movimento politico-religioso a referente istituzionale della causa nazionale palestinese.
2011
Abstract
Nella presente tesi di dottorato ho analizzato l'evoluzione ideologico-politica del movimento di resistenza islamica (Hamas) sin dalle sue origini. A tal proposito si è reso necessario uno studio di carattere filologico di alcuni documenti chiave del movimento stesso (statuto, programma elettorale e documento della concordia nazionale), attingendo alle fonti primarie in lingua araba. Tale analisi è stata compiuta focalizzando sia il contesto storico-politico nel quale Hamas si è consolidato, che i rapporti che il movimento ha tenuto con le altre formazioni politiche palestinesi, in particolar modo con Fatah. Inoltre l'analisi dello statuto stilato nel 1988 mi ha consentito di evidenziare la ferma posizione che il movimento Hamas ha nei riguardi sia degli ebrei (fortemente critica) che nei riguardi dello stato di Israele (ancora oggi non riconosciuto). Particolare attenzione è stata rivolta alla strategia politica adottata dal movimento, al ricorso all'uso della forza e al le operazioni definite di martirio. Questo lavoro ha fatto riferimento alle opere dei più accreditati studiosi del settore, sia occidentali che arabi, che hanno analizzato la nascita e lo sviluppo di questo movimento nel contesto politologico delle relazioni internazionali. Si è fatto inoltre riferimento alla posizione assunta dai principali membri della comunità internazionale attraverso documenti diplomatici e posizioni ufficiali. In conclusione, dal presente studio è emersa una doppia anima di questo movimento: quella militante contraria a qualsiasi soluzione negoziata con Israele e quella moderata che invece propende a pervenire ad una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, se pur nel rispetto di quelli che sono stati definiti i diritti inalienabili del popolo palestinese. In entrambe le posizioni sussiste un forte radicamento sociale derivante dall'attività di assistenza e di sostegno alla popolazione civile, provata da decenni di stenti e di sradica mento, che sembra aver individuato in questo movimento l'unica speranza di riconquista della patria perduta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/130650
URN:NBN:IT:UNIPI-130650