I fluorochinoloni (FLQ) sono tra gli antibiotici di più frequente impiego in Medicina Veterinaria per il trattamento di patologie respiratorie ed enteriche sia in animali produttori di derrate alimentari per l’uomo che in animali da compagnia. Marbofloxacina è il fluorochinolone esclusivo per il settore veterinario che negli ultimi 10 anni ha avuto un largo impiego nel trattamento delle infezioni respiratorie del suino, alla posologia intramuscolare di 2 mg/kg di p.v. per 3-5 giorni. Alla luce della sempre maggiore attenzione all’uso prudente e responsabile degli antibiotici (i FLQ sono inseriti da WHO tra gli antibiotici di importanza critica per l’uomo e dall’OIE per gli animali) e per venire incontro alle richieste di contenimento delle resistenze, si è voluto studiare un nuovo approccio terapeutico che risultasse efficace, sicuro e attento anche a questo aspetto. Sulla base di una valutazione aggiornata delle MIC riferite ai principali patogeni respiratori del suino (Actinobacillus pleuropneumoniae, Mycoplasma hyopneumoniae e Pasteurella multocida), per confermarne la sensibilità alla marbofloxacina, sono stati condotti studi sperimentali in conformità alle normative Italiane ed Europee, alle GLP e GCP, che prevedono la somministrazione intramuscolare one-shot di dosaggi maggiori di principio attivo. I risultati di PK/PD incrociati hanno individuato nella dose one-shot intramuscolo di 8 mg/kg p.v. la posologia più idonea per un approfondimento sperimentale di tipo clinico. I risultati ottenuti dagli studi clinici condotti nel suino hanno confermato che la dose unica di 8 mg di marbofloxacina/kg p.v. oltre a risultare efficace per la terapia di infezioni respiratorie del suino causate da ceppi sensibili di Actinobacillus pleuropneumoniae, Mycoplasma hyopneumoniae e Pasteurella multocida, è sicura per l’uomo, l’animale e per l’ambiente. Nell’ottica dell’antibiotico resistenza, il margine di sicurezza e l’efficacia dimostrati al dosaggio prescelto, confermano come l’approccio one-shot sia da preferirsi rispetto ad una posologia più bassa e ripetuta.
Uso responsabile dei fluorochinoloni: ottimizzazione dell'approccio terapeutico di marbofloxacina nel suino
2019
Abstract
I fluorochinoloni (FLQ) sono tra gli antibiotici di più frequente impiego in Medicina Veterinaria per il trattamento di patologie respiratorie ed enteriche sia in animali produttori di derrate alimentari per l’uomo che in animali da compagnia. Marbofloxacina è il fluorochinolone esclusivo per il settore veterinario che negli ultimi 10 anni ha avuto un largo impiego nel trattamento delle infezioni respiratorie del suino, alla posologia intramuscolare di 2 mg/kg di p.v. per 3-5 giorni. Alla luce della sempre maggiore attenzione all’uso prudente e responsabile degli antibiotici (i FLQ sono inseriti da WHO tra gli antibiotici di importanza critica per l’uomo e dall’OIE per gli animali) e per venire incontro alle richieste di contenimento delle resistenze, si è voluto studiare un nuovo approccio terapeutico che risultasse efficace, sicuro e attento anche a questo aspetto. Sulla base di una valutazione aggiornata delle MIC riferite ai principali patogeni respiratori del suino (Actinobacillus pleuropneumoniae, Mycoplasma hyopneumoniae e Pasteurella multocida), per confermarne la sensibilità alla marbofloxacina, sono stati condotti studi sperimentali in conformità alle normative Italiane ed Europee, alle GLP e GCP, che prevedono la somministrazione intramuscolare one-shot di dosaggi maggiori di principio attivo. I risultati di PK/PD incrociati hanno individuato nella dose one-shot intramuscolo di 8 mg/kg p.v. la posologia più idonea per un approfondimento sperimentale di tipo clinico. I risultati ottenuti dagli studi clinici condotti nel suino hanno confermato che la dose unica di 8 mg di marbofloxacina/kg p.v. oltre a risultare efficace per la terapia di infezioni respiratorie del suino causate da ceppi sensibili di Actinobacillus pleuropneumoniae, Mycoplasma hyopneumoniae e Pasteurella multocida, è sicura per l’uomo, l’animale e per l’ambiente. Nell’ottica dell’antibiotico resistenza, il margine di sicurezza e l’efficacia dimostrati al dosaggio prescelto, confermano come l’approccio one-shot sia da preferirsi rispetto ad una posologia più bassa e ripetuta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/130762
URN:NBN:IT:UNIBO-130762