La tesi si propone di inquadrare, sotto il profilo storico, teorico e analitico, quella variante morfologica del romanzo storico contemporaneo che va sotto il nome di ‘finzione testimoniale’: ricadono, all’interno di questa categoria, quelle opere letterarie che fanno ricorso alle forme e agli stilemi tipici della testimonianza. Se, da un lato, si preservano i dispositivi retorici propri del genere, dall’altro, la mise en fiction apre la via ad alcuni mutamenti significativi. Nei testi esaminati, chi parla non è infatti una figura priva di agency: in alcuni casi, si ha di fronte un testimone postumo; in altri, dei testimoni diretti, ma collocati nella “zona grigia” oppure sul lato dei carnefici. Sul piano metodologico, si assiste a una convergenza di più campi disciplinari, tramite i quali si delinea la cornice ideologica dei testi: in particolare, si ricorre agli studi di Giglioli sulla mitologia vittimaria e di Fisher sul concetto di hauntology, per definire i contorni del ‘tempo infestato’ entro cui tale forma di scrittura è emersa. Così facendo, l’analisi si propone di interrogare l’ambiguo rapporto di complicità intrattenuto dalle finzioni testimoniali con il presente. Nella prima parte della tesi viene ripercorso il tragitto che ha sancito il passaggio dal paradigma eroico a quello vittimario. Successivamente, viene discusso l’influsso della testimonianza in alcuni ambiti del sapere e nella produzione estetica occidentale, per passare poi alla trattazione della mitologia vittimaria e dei suoi effetti collaterali. Nella seconda parte, si colloca la finzione testimoniale nel solco della tradizione del romanzo storico, ponendola in confronto con le altre declinazioni contemporanee del genere. Si provvede poi a stilarne lo statuto teorico e a chiarire i criteri adottati per la selezione del corpus d’indagine. La terza parte è dedicata all’analisi comparativa dei testi, organizzata secondo un gradiente crescente di complicità di chi parla con la violenza storica.
Scritture complici: uno studio sulle finzioni testimoniali di inizio millennio
2021
Abstract
La tesi si propone di inquadrare, sotto il profilo storico, teorico e analitico, quella variante morfologica del romanzo storico contemporaneo che va sotto il nome di ‘finzione testimoniale’: ricadono, all’interno di questa categoria, quelle opere letterarie che fanno ricorso alle forme e agli stilemi tipici della testimonianza. Se, da un lato, si preservano i dispositivi retorici propri del genere, dall’altro, la mise en fiction apre la via ad alcuni mutamenti significativi. Nei testi esaminati, chi parla non è infatti una figura priva di agency: in alcuni casi, si ha di fronte un testimone postumo; in altri, dei testimoni diretti, ma collocati nella “zona grigia” oppure sul lato dei carnefici. Sul piano metodologico, si assiste a una convergenza di più campi disciplinari, tramite i quali si delinea la cornice ideologica dei testi: in particolare, si ricorre agli studi di Giglioli sulla mitologia vittimaria e di Fisher sul concetto di hauntology, per definire i contorni del ‘tempo infestato’ entro cui tale forma di scrittura è emersa. Così facendo, l’analisi si propone di interrogare l’ambiguo rapporto di complicità intrattenuto dalle finzioni testimoniali con il presente. Nella prima parte della tesi viene ripercorso il tragitto che ha sancito il passaggio dal paradigma eroico a quello vittimario. Successivamente, viene discusso l’influsso della testimonianza in alcuni ambiti del sapere e nella produzione estetica occidentale, per passare poi alla trattazione della mitologia vittimaria e dei suoi effetti collaterali. Nella seconda parte, si colloca la finzione testimoniale nel solco della tradizione del romanzo storico, ponendola in confronto con le altre declinazioni contemporanee del genere. Si provvede poi a stilarne lo statuto teorico e a chiarire i criteri adottati per la selezione del corpus d’indagine. La terza parte è dedicata all’analisi comparativa dei testi, organizzata secondo un gradiente crescente di complicità di chi parla con la violenza storica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/130767
URN:NBN:IT:UNIBO-130767