Lo studio delle comorbidità tra Disturbo Bipolare e Condizioni Mediche Generali costituisce un argomento di vivo interesse, innanzitutto per la significativa frequenza con cui tali associazioni vengono riscontrate nella pratica clinica quotidiana, fenomeno che rappresenta una vera sfida per la gestione del trattamento farmacologico. D’altro canto, la correlazione tra Disturbi dell’Umore e comorbidità somatiche, pur documentata nei rilievi statistici, è stata nel suo complesso scarsamente indagata. Partendo da queste considerazioni, la nostra ricerca si pone quale principale obiettivo la valutazione della prevalenza di una serie di patologie fisiche in un campione di pazienti affetti da Disturbi dello Spettro Bipolare (n = 300). Ma in fondo, la nostra mal dissimulata speranza è che i semplici contributi epidemiologici possano alimentare le ricerche di coloro i quali ipotizzano l’esistenza di un legame fisiopatologico tra CMG e disordini psichiatrici. Non siamo infatti gli unici a ritenere che lo studio delle comorbidità somatiche dei disturbi affettivi costituisca un’autentica “stele di Rosetta” della Medicina, posta dalla Natura a suggerire il linguaggio etiopatogenetico di sindromi per troppo tempo rimaste idiopatiche.
Comorbidità mediche nel disturbo bipolare: una relazione complessa
2012
Abstract
Lo studio delle comorbidità tra Disturbo Bipolare e Condizioni Mediche Generali costituisce un argomento di vivo interesse, innanzitutto per la significativa frequenza con cui tali associazioni vengono riscontrate nella pratica clinica quotidiana, fenomeno che rappresenta una vera sfida per la gestione del trattamento farmacologico. D’altro canto, la correlazione tra Disturbi dell’Umore e comorbidità somatiche, pur documentata nei rilievi statistici, è stata nel suo complesso scarsamente indagata. Partendo da queste considerazioni, la nostra ricerca si pone quale principale obiettivo la valutazione della prevalenza di una serie di patologie fisiche in un campione di pazienti affetti da Disturbi dello Spettro Bipolare (n = 300). Ma in fondo, la nostra mal dissimulata speranza è che i semplici contributi epidemiologici possano alimentare le ricerche di coloro i quali ipotizzano l’esistenza di un legame fisiopatologico tra CMG e disordini psichiatrici. Non siamo infatti gli unici a ritenere che lo studio delle comorbidità somatiche dei disturbi affettivi costituisca un’autentica “stele di Rosetta” della Medicina, posta dalla Natura a suggerire il linguaggio etiopatogenetico di sindromi per troppo tempo rimaste idiopatiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/131049
URN:NBN:IT:UNIPI-131049