Ex-militante dell'estrema sinistra, operaio, alpinista, Erri De Luca (1950-) è uno scrittore "non-credente" abitato dal testo biblico. Egli rifiuta ogni forma di autorità (statale, divina o letteraria), si iscrive "contro" tutto, in un "accanto", in un "fuori norma" traduttivo e esegetico biblico che è tuttavia "norma" dell'ermeneutica rabbinica. Il nostro lavoro prova a far vedere come De Luca propone a un lettore proteiforme una messinscena delle modalità di una lettura che si scrive. In una scrittura del non-detto, l'autore si ispira alla lettura, alla traduzione, al commento del testo biblico per meglio interrogare i generi letterari. Crea in questo modo, in un'opera babeliana in cui le origini sono orizzonte, un "in fra mezzo". La sua posizione di scrittura è doppia, tra cultura di fatto (di origine cristiana) e cultura inventata (di origine ebraica). La sua ri-traduzione non è una scrittura seconda, né una sotto-scrittura; nasce come scrittura. Decontestualizzando, rendendo letterario, risemantizzando il metodo esegetico rabbinico del midrash, De Luca propone una forma di ricezione personale del testo fondatore: guarda negli interstizi del testo biblico per conferirgli un'"altra possibilità".
Erri De Luca, de la traduction à l'écriture
2013
Abstract
Ex-militante dell'estrema sinistra, operaio, alpinista, Erri De Luca (1950-) è uno scrittore "non-credente" abitato dal testo biblico. Egli rifiuta ogni forma di autorità (statale, divina o letteraria), si iscrive "contro" tutto, in un "accanto", in un "fuori norma" traduttivo e esegetico biblico che è tuttavia "norma" dell'ermeneutica rabbinica. Il nostro lavoro prova a far vedere come De Luca propone a un lettore proteiforme una messinscena delle modalità di una lettura che si scrive. In una scrittura del non-detto, l'autore si ispira alla lettura, alla traduzione, al commento del testo biblico per meglio interrogare i generi letterari. Crea in questo modo, in un'opera babeliana in cui le origini sono orizzonte, un "in fra mezzo". La sua posizione di scrittura è doppia, tra cultura di fatto (di origine cristiana) e cultura inventata (di origine ebraica). La sua ri-traduzione non è una scrittura seconda, né una sotto-scrittura; nasce come scrittura. Decontestualizzando, rendendo letterario, risemantizzando il metodo esegetico rabbinico del midrash, De Luca propone una forma di ricezione personale del testo fondatore: guarda negli interstizi del testo biblico per conferirgli un'"altra possibilità".File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/131322
URN:NBN:IT:UNIPI-131322