La ricerca si è focalizzata sull’intervento di ampliamento del giardino di Boboli voluto a partire dal secondo decennio del XVII secolo dal granduca Cosimo II de’ Medici e condotto sotto la direzione dell’architetto di corte Giulio Parigi. Dopo un rapido excursus sul giardino cinquecentesco, detto ‘de’ Pitti’, e un’analisi della figura del committente Cosimo II, in particolar modo del suo aggiornato collezionismo, si è approfondito il ruolo di un protagonista inedito ma emerso come tale, Remigio Cantagallina, disegnatore assiduo nel rappresentare lo sviluppo del nuovo giardino formale dal poggio rurale, della cui opera si sono riletti e talora rinvenuti numerosi disegni, riconoscendone alcuni come riferiti a Boboli e ai suoi dintorni o a interventi coerenti con le lavorazioni allora in corso. Per poi passare al cuore dello studio, l’articolazione degli interventi di ampliamento del giardino, che sono stati in parte rivisti nella cronologia e indagati nei contenuti morfologici e formali in modo nuovo rispetto a quanto finora noto dalla storiografia. Infine si sono approfonditi due temi sottratti in modo diverso alla conoscenza, il perduto Bagno di Venere e gli incompiuti Voltoni, entrambi destinati a un ruolo cardine nella strutturazione formale e simbolica del nuovo giardino voluto da Cosimo II, per i quali si sono avanzate nuove letture e proposte.

Il giardino di Boboli al tempo di Cosimo II: aggiunte e revisioni

2017

Abstract

La ricerca si è focalizzata sull’intervento di ampliamento del giardino di Boboli voluto a partire dal secondo decennio del XVII secolo dal granduca Cosimo II de’ Medici e condotto sotto la direzione dell’architetto di corte Giulio Parigi. Dopo un rapido excursus sul giardino cinquecentesco, detto ‘de’ Pitti’, e un’analisi della figura del committente Cosimo II, in particolar modo del suo aggiornato collezionismo, si è approfondito il ruolo di un protagonista inedito ma emerso come tale, Remigio Cantagallina, disegnatore assiduo nel rappresentare lo sviluppo del nuovo giardino formale dal poggio rurale, della cui opera si sono riletti e talora rinvenuti numerosi disegni, riconoscendone alcuni come riferiti a Boboli e ai suoi dintorni o a interventi coerenti con le lavorazioni allora in corso. Per poi passare al cuore dello studio, l’articolazione degli interventi di ampliamento del giardino, che sono stati in parte rivisti nella cronologia e indagati nei contenuti morfologici e formali in modo nuovo rispetto a quanto finora noto dalla storiografia. Infine si sono approfonditi due temi sottratti in modo diverso alla conoscenza, il perduto Bagno di Venere e gli incompiuti Voltoni, entrambi destinati a un ruolo cardine nella strutturazione formale e simbolica del nuovo giardino voluto da Cosimo II, per i quali si sono avanzate nuove letture e proposte.
2017
Italiano
Alessandro Rinaldi
Università degli Studi di Firenze
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/132258
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIFI-132258