Lo studio delle produzioni ceramiche dell’area senese e fiorentina, sebbene siano tra loro cronologicamente e geograficamente distanti, ha permesso di osservare in modo dettagliato quel processo che gradualmente e senza nette cesure, porta alla formazione di due aspetti culturali differenti. Nel territorio di Cetona è stato possibile seguire la fase di passaggio tra la facies di Grotta Nuova e quella Appenninica, in cui risultano sempre più evidenti i processi di sperimentazione e innovazione che porteranno all’unificazione culturale della Penisola durante il BM3 e che paiono connessi anche ad un incremento nella circolazione di modelli di diversa provenienza. È importante ricordare come questo studio abbia confermato la connessione tra la frequentazione di Santa Maria e la funzione “simbolica/cultuale” svolta dalle adiacenti grotte di Belverde (tavola C), a cui si potrebbe collegare la permanenza, fino alla fase di passaggio alla facies Appenninica, di quegli elementi connessi alla pratiche rituali ma anche la grande quantità e varietà di ceramica decorata in stile appenninico. Nell’area fiorentina, invece, l’aspetto geografico ed ambientale pare aver rivestito un ruolo fondamentale nella definizione dei processi culturali durante la fase terminale della Media età del Bronzo e il momento formativo del Bronzo Recente. Le produzioni ceramiche risultano infatti caratterizzate da un sincretismo originale che sembrerebbe il risultato della capacità di accogliere e rielaborare ispirazioni provenienti da diversi ambiti culturali a cui si associano degli attardamenti di modelli, connessi ad un gusto locale per determinate fogge e decorazioni di tradizione Grotta Nuova (tavola D). In questo territorio sembrano inoltre manifestarsi in modo sempre più evidente i contatti con l’ambiente padano, in particolar modo con la Romagna. L’analisi di tale dinamica ha permesso di individuare un’uniformità culturale con le produzioni vascolari dei contesti romagnoli e che conferma l’esistenza di un aspetto culturale differenziato rispetto alle manifestazioni note nell’Italia peninsulare, tra la fase terminale del Bronzo Medio e il Bronzo Recente. Allo stato attuale delle ricerche e delle conoscenze, tale dinamica si potrebbe inoltre riconnettere alla sporadicità nella documentazione nell’area fiorentina e, più in generale, nella Toscana settentrionale, degli aspetti culturali direttamente riferibili alla facies Appenninica.

Un approccio multidisciplinare per la definizione cronologica e culturale dell?Eta del Bronzo medio nella Toscana centro settentrionale nel quadro dei fenomeni locali e interregionali.

2019

Abstract

Lo studio delle produzioni ceramiche dell’area senese e fiorentina, sebbene siano tra loro cronologicamente e geograficamente distanti, ha permesso di osservare in modo dettagliato quel processo che gradualmente e senza nette cesure, porta alla formazione di due aspetti culturali differenti. Nel territorio di Cetona è stato possibile seguire la fase di passaggio tra la facies di Grotta Nuova e quella Appenninica, in cui risultano sempre più evidenti i processi di sperimentazione e innovazione che porteranno all’unificazione culturale della Penisola durante il BM3 e che paiono connessi anche ad un incremento nella circolazione di modelli di diversa provenienza. È importante ricordare come questo studio abbia confermato la connessione tra la frequentazione di Santa Maria e la funzione “simbolica/cultuale” svolta dalle adiacenti grotte di Belverde (tavola C), a cui si potrebbe collegare la permanenza, fino alla fase di passaggio alla facies Appenninica, di quegli elementi connessi alla pratiche rituali ma anche la grande quantità e varietà di ceramica decorata in stile appenninico. Nell’area fiorentina, invece, l’aspetto geografico ed ambientale pare aver rivestito un ruolo fondamentale nella definizione dei processi culturali durante la fase terminale della Media età del Bronzo e il momento formativo del Bronzo Recente. Le produzioni ceramiche risultano infatti caratterizzate da un sincretismo originale che sembrerebbe il risultato della capacità di accogliere e rielaborare ispirazioni provenienti da diversi ambiti culturali a cui si associano degli attardamenti di modelli, connessi ad un gusto locale per determinate fogge e decorazioni di tradizione Grotta Nuova (tavola D). In questo territorio sembrano inoltre manifestarsi in modo sempre più evidente i contatti con l’ambiente padano, in particolar modo con la Romagna. L’analisi di tale dinamica ha permesso di individuare un’uniformità culturale con le produzioni vascolari dei contesti romagnoli e che conferma l’esistenza di un aspetto culturale differenziato rispetto alle manifestazioni note nell’Italia peninsulare, tra la fase terminale del Bronzo Medio e il Bronzo Recente. Allo stato attuale delle ricerche e delle conoscenze, tale dinamica si potrebbe inoltre riconnettere alla sporadicità nella documentazione nell’area fiorentina e, più in generale, nella Toscana settentrionale, degli aspetti culturali direttamente riferibili alla facies Appenninica.
8-ott-2019
Italiano
Sarti, Lucia
Lo Vetro, Domenico
Pizziolo, Giovanna
Recchia, Giulia
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/132501
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-132501