L’obiettivo di questa ricerca è di mostrare che la fenomenologia della donazione elaborata da Jean-Luc Marion va considerata come una fenomenologia autenticamente ermeneutica. Attraverso una lettura complessiva del "corpus" fenomenologico dell’autore, si tenta, infatti, di stabilire che la determinazione della donazione come struttura originaria della fenomenalità sancisce unicamente il diritto dei fenomeni ad apparire e che solo la conseguente attività di interpretazione concettuale, su di essi esercitata dal soggetto ("adonné"), garantisce che si mostrino realmente. Leggendo la dialettica dell’appello e della risposta come articolazione fra il darsi a priori della donazione e l’esercizio a posteriori di un’ermeneutica epistemica, si scopre, così, che l’idea di fenomenologia che Marion propone non è chiusa soltanto sul momento puramente donativo dell’esperienza fenomenologica, ma si compone anche di una dimensione interpretativa, essenziale ai fini di una traduzione effettiva di tale esperienza. Una dimensione interpretativa la cui rilevanza viene accentuata con l’introduzione delle "certitudes négatives", per superare il rischio dell’indifferenza e della perdita di senso che deriva dalla scelta di affidare alla volontà del soggetto il compito di gestire la trasformazione manifestativa del flusso dell’apparire.
Donazione ed ermeneutica. Jean-Luc Marion e l'idea di fenomenologia
DETTORI, EMANUELE
2012
Abstract
L’obiettivo di questa ricerca è di mostrare che la fenomenologia della donazione elaborata da Jean-Luc Marion va considerata come una fenomenologia autenticamente ermeneutica. Attraverso una lettura complessiva del "corpus" fenomenologico dell’autore, si tenta, infatti, di stabilire che la determinazione della donazione come struttura originaria della fenomenalità sancisce unicamente il diritto dei fenomeni ad apparire e che solo la conseguente attività di interpretazione concettuale, su di essi esercitata dal soggetto ("adonné"), garantisce che si mostrino realmente. Leggendo la dialettica dell’appello e della risposta come articolazione fra il darsi a priori della donazione e l’esercizio a posteriori di un’ermeneutica epistemica, si scopre, così, che l’idea di fenomenologia che Marion propone non è chiusa soltanto sul momento puramente donativo dell’esperienza fenomenologica, ma si compone anche di una dimensione interpretativa, essenziale ai fini di una traduzione effettiva di tale esperienza. Una dimensione interpretativa la cui rilevanza viene accentuata con l’introduzione delle "certitudes négatives", per superare il rischio dell’indifferenza e della perdita di senso che deriva dalla scelta di affidare alla volontà del soggetto il compito di gestire la trasformazione manifestativa del flusso dell’apparire.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/132677
URN:NBN:IT:UNIPI-132677