La presente tesi ha per oggetto i movimenti migratori indotti da fattori ambientali e il loro inquadramento sotto il profilo del diritto internazionale e regionale. La prima parte (capitoli 1-2) inquadra il fenomeno delle migrazioni collegate a fattori ambientali e le sue cause, naturali o dovute ad attività umane. La seconda parte (capitoli 3-7) esamina gli strumenti internazionali potenzialmente o concretamente applicabili ai migranti ambientali sulla base del contenuto delle norme, di teorie dottrinali o di interpretazioni seguite nella prassi applicativa degli strumenti giuridici. In particolare, sono esaminate la Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status di rifugiato, la Convenzione sullo status degli apolidi e altri strumenti giuridici di natura regionale, compreso il regime di diritto dell’UE. La terza parte (capitoli 8-12) analizza, più specificamente, il contenuto e l’applicabilità degli strumenti internazionali sui diritti umani, di natura universale e regionale. Viene esplorata la possibilità, da un lato, di ricorrere alla teoria degli obblighi positivi degli Stati in materia di diritti umani, alla luce di un’ampia analisi della prassi rilevante in materia, dall’altro di valorizzare soprattutto l’interpretazione evolutiva delle suddette norme internazionali.
La problematica ricostruzione di un regime di protezione internazionale per i migranti ambientali
2018
Abstract
La presente tesi ha per oggetto i movimenti migratori indotti da fattori ambientali e il loro inquadramento sotto il profilo del diritto internazionale e regionale. La prima parte (capitoli 1-2) inquadra il fenomeno delle migrazioni collegate a fattori ambientali e le sue cause, naturali o dovute ad attività umane. La seconda parte (capitoli 3-7) esamina gli strumenti internazionali potenzialmente o concretamente applicabili ai migranti ambientali sulla base del contenuto delle norme, di teorie dottrinali o di interpretazioni seguite nella prassi applicativa degli strumenti giuridici. In particolare, sono esaminate la Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status di rifugiato, la Convenzione sullo status degli apolidi e altri strumenti giuridici di natura regionale, compreso il regime di diritto dell’UE. La terza parte (capitoli 8-12) analizza, più specificamente, il contenuto e l’applicabilità degli strumenti internazionali sui diritti umani, di natura universale e regionale. Viene esplorata la possibilità, da un lato, di ricorrere alla teoria degli obblighi positivi degli Stati in materia di diritti umani, alla luce di un’ampia analisi della prassi rilevante in materia, dall’altro di valorizzare soprattutto l’interpretazione evolutiva delle suddette norme internazionali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/132781
URN:NBN:IT:UNIPI-132781