Argomento del presente lavoro è lo sviluppo di un vaccino antitumorale basato sulla combinazione di DNA, vettori virali ed immunomodulatori, contro tre antigeni tumorali, ossia HER2, CEA e TERT. Il DNA plasmidico è stato iniettato nel muscolo dell'animale mediante elettroporazione e la risposta immunitaria è stata misurata mediante ELISA, intracellular staining per IFNgamma ed ELISPOT. La strategia d’immunizzazione ha previsto un priming a DNA e, successivamente, un boost con un adenovirus replicazione-difettivo. Infine, come adiuvante del vaccino è stato utilizzato un ligando del recettore Toll-like 9, detto IMO. Per quanto concerne l’antigene HER2, è stato valutato l’effetto della combinazione di vaccino ed IMO nel modello dei topi BALB/NeuT, sia in uno studio profilattico che in uno terapeutico. Nel primo caso, il vaccino basato su DNA si è dimostrato sufficiente ad indurre una risposta immune, mentre nel secondo caso è stata necessaria la combinazione di vaccino eterologo, basato su DNA ed adenovirus, ed IMO per ottenere anche un consistente effetto antitumorale. Per quanto riguarda CEA invece, gli studi effettuati sui topi transgenici per CEA hanno dimostrato che la combinazione di vaccino eterologo ed IMO non è capace di indurre né una risposta immune né un effetto antitumorale. È stato quindi scelto TERT quale antigene target di un vaccino genetico antitumorale. Sia nel modello del melanoma murino sia in quello del carcinoma renale murino, è stata dimostrata l’efficacia della combinazione di vaccino eterologo contro TERT ed IMO nell’induzione di un forte effetto antitumorale. In particolare, l’analisi degli infiltrati tumorali ha dimostrato che l’effetto terapeutico osservato risulta correlato con l’induzione della risposta immune innata e con l’aumento delle cellule T e NK TERT-specifiche, richiamate all’interno del tumore grazie alla somministrazione peritumorale di IMO. Infine, dato che diversi studi hanno dimostrato l’esistenza di notevoli somiglianze tra l’uomo ed il cane per quanto concerne l’evoluzione e le caratteristiche generali tumorali, è stata sperimentata, nel modello del linfoma canino, l’efficacia del vaccino contro la forma canina di TERT nell’induzione di una forte risposta immune e soprattutto di un effetto antitumorale. Il vaccino è risultato in grado di indurre una risposta immune forte e durevole contro TERT ed un suo utilizzo in combinazione con la chemioterapia sui pazienti di cane può notevolmente aumentarne la sopravvivenza. Tali dati promuovono l’utilizzo dei vaccini contro TERT in combinazione con la chemioterapia in pazienti umani affetti da linfoma.
Combinazione di un vaccino genetico basato su DNA e adenovirus con un agonista del TLR9 nell'immunoterapia dei tumori
2010
Abstract
Argomento del presente lavoro è lo sviluppo di un vaccino antitumorale basato sulla combinazione di DNA, vettori virali ed immunomodulatori, contro tre antigeni tumorali, ossia HER2, CEA e TERT. Il DNA plasmidico è stato iniettato nel muscolo dell'animale mediante elettroporazione e la risposta immunitaria è stata misurata mediante ELISA, intracellular staining per IFNgamma ed ELISPOT. La strategia d’immunizzazione ha previsto un priming a DNA e, successivamente, un boost con un adenovirus replicazione-difettivo. Infine, come adiuvante del vaccino è stato utilizzato un ligando del recettore Toll-like 9, detto IMO. Per quanto concerne l’antigene HER2, è stato valutato l’effetto della combinazione di vaccino ed IMO nel modello dei topi BALB/NeuT, sia in uno studio profilattico che in uno terapeutico. Nel primo caso, il vaccino basato su DNA si è dimostrato sufficiente ad indurre una risposta immune, mentre nel secondo caso è stata necessaria la combinazione di vaccino eterologo, basato su DNA ed adenovirus, ed IMO per ottenere anche un consistente effetto antitumorale. Per quanto riguarda CEA invece, gli studi effettuati sui topi transgenici per CEA hanno dimostrato che la combinazione di vaccino eterologo ed IMO non è capace di indurre né una risposta immune né un effetto antitumorale. È stato quindi scelto TERT quale antigene target di un vaccino genetico antitumorale. Sia nel modello del melanoma murino sia in quello del carcinoma renale murino, è stata dimostrata l’efficacia della combinazione di vaccino eterologo contro TERT ed IMO nell’induzione di un forte effetto antitumorale. In particolare, l’analisi degli infiltrati tumorali ha dimostrato che l’effetto terapeutico osservato risulta correlato con l’induzione della risposta immune innata e con l’aumento delle cellule T e NK TERT-specifiche, richiamate all’interno del tumore grazie alla somministrazione peritumorale di IMO. Infine, dato che diversi studi hanno dimostrato l’esistenza di notevoli somiglianze tra l’uomo ed il cane per quanto concerne l’evoluzione e le caratteristiche generali tumorali, è stata sperimentata, nel modello del linfoma canino, l’efficacia del vaccino contro la forma canina di TERT nell’induzione di una forte risposta immune e soprattutto di un effetto antitumorale. Il vaccino è risultato in grado di indurre una risposta immune forte e durevole contro TERT ed un suo utilizzo in combinazione con la chemioterapia sui pazienti di cane può notevolmente aumentarne la sopravvivenza. Tali dati promuovono l’utilizzo dei vaccini contro TERT in combinazione con la chemioterapia in pazienti umani affetti da linfoma.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/133816
URN:NBN:IT:UNIPI-133816