Il punto di partenza del lavoro è la risemantizzazione della nozione di “escatologia”: essa qualifica, ora, un pensiero che si pone il problema della comprensione della “fine”, e del “confine”, dell’esperienza di vita dell’uomo. Un pensiero che, a partire da un concreto “io sono”, dinnanzi a un “passaggio d’epoca”, pensa gli “estremi termini” del mondo, mettendo a tema il tutt’altro da esso. Una prassi di vita conforme a tale pensiero si costituisce, così, secondo un volgersi via dalle significatività del mondano e, al contempo, secondo un volgersi verso il loro assoluto altrimenti. Ma quale come del con-vivere umano può essere assunto da una comunità escatologica che deve stare nel mondo eppur opporsi ad esso, nello spazio di tensione fra un “già” e un “non ancora” sovrapposti eppur del tutto alternativi? Per il cristianesimo questo problema è lo stesso della “costruzione” della presenza del Signore in mezzo al suo popolo: come può Dio, che è tutt’altro dal mondo, esser presente in una prassi di vita nel mondo? A partire da questa posizione del problema, mostriamo come il “dilemma escatologico” possa essere individuato come la radice del “cammino di pensiero” di Heidegger e Rosenzweig. La filosofia dei due autori, non di meno, viene quindi tematizzata come un’escatologia vera e propria.

Pensare la fine. La filosofia di Heidegger e Rosenzweig come escatologia.

2019

Abstract

Il punto di partenza del lavoro è la risemantizzazione della nozione di “escatologia”: essa qualifica, ora, un pensiero che si pone il problema della comprensione della “fine”, e del “confine”, dell’esperienza di vita dell’uomo. Un pensiero che, a partire da un concreto “io sono”, dinnanzi a un “passaggio d’epoca”, pensa gli “estremi termini” del mondo, mettendo a tema il tutt’altro da esso. Una prassi di vita conforme a tale pensiero si costituisce, così, secondo un volgersi via dalle significatività del mondano e, al contempo, secondo un volgersi verso il loro assoluto altrimenti. Ma quale come del con-vivere umano può essere assunto da una comunità escatologica che deve stare nel mondo eppur opporsi ad esso, nello spazio di tensione fra un “già” e un “non ancora” sovrapposti eppur del tutto alternativi? Per il cristianesimo questo problema è lo stesso della “costruzione” della presenza del Signore in mezzo al suo popolo: come può Dio, che è tutt’altro dal mondo, esser presente in una prassi di vita nel mondo? A partire da questa posizione del problema, mostriamo come il “dilemma escatologico” possa essere individuato come la radice del “cammino di pensiero” di Heidegger e Rosenzweig. La filosofia dei due autori, non di meno, viene quindi tematizzata come un’escatologia vera e propria.
6-mar-2019
Italiano
Fabris, Adriano
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/134262
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-134262