La tesi è incentrata su di un manoscritto catulliano quattrocentesco (Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, lat. XII 153 – 4453), scritto dal copista Bartolomeo Sanvito e densamente annotato dal primo proprietario,l'umanista Francesco Buzzacarini. Lo studio è condotto secondo criteri codicologici e paleografici (per cercare di ricostruire il modo in cui il codice è giunto ad avere la conformazione attuale), storici (per apprfondire la figura, quasi sconosciuta, di Francesco Buzzacarini in relazione agli umanisti del Quattrocento), e filologici (per collocare le sue molteplici emendazioni in seno alla tradizione catulliana manoscritta e a stampa).
Il Catullo di Francesco Buzzacarini. Una collazione umanistica quattrocentesca nel codice Marciano Latino XII 153 (4453)
2019
Abstract
La tesi è incentrata su di un manoscritto catulliano quattrocentesco (Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, lat. XII 153 – 4453), scritto dal copista Bartolomeo Sanvito e densamente annotato dal primo proprietario,l'umanista Francesco Buzzacarini. Lo studio è condotto secondo criteri codicologici e paleografici (per cercare di ricostruire il modo in cui il codice è giunto ad avere la conformazione attuale), storici (per apprfondire la figura, quasi sconosciuta, di Francesco Buzzacarini in relazione agli umanisti del Quattrocento), e filologici (per collocare le sue molteplici emendazioni in seno alla tradizione catulliana manoscritta e a stampa).I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/134291
URN:NBN:IT:UNIPR-134291