François Antoine Valentin Riccoboni, attore nato a Mantova nel 1707, all’alba del nuovo secolo, debuttò a Parigi nel 1726. La sua attività artistica si sviluppò fino al 1764, attraversando le fasi più importanti della nouvelle Comédie Italienne, teatro ufficiale e protetto dal re, ove operarono i comici provenienti dalla penisola per oltre cento anni, e le cui origini risalgono al Diciassettesimo secolo. Oltre che posizionarsi a cavallo tra due culture, quella italiana e quella francese, François si colloca a cavallo di due epoche poiché il periodo più fertile della sua attività (1731-1750) coincise proprio con l’arco delle grandi mutazioni nella pratica teatrale europea e nel suo orizzonte di ricezione. La sua opera drammaturgica, che conta più di 50 opere scritte da solo o in collaborazione, ebbe un notevole successo, inserendosi nel solco della spettacolarità italiana a Parigi, proseguendo sul cammino aperto dai suoi predecessori nella capitale e dimostrando scambi culturali continuativi tra i due paesi e i due universi teatrali, peninsulare e ultramontano. Il suo trattato sull’Art du Théâtre, apparso nel 1750, è infine riconosciuto dalla critica contemporanea come l’origine del polo opposto alle teorie emozionaliste fino ad allora accettate in merito all’arte della recitazione, all’origine cioè di una dicotomia e di un dibattito che si sarebbero protratti per tutto il Settecento e, potremmo dire, fino ai nostri giorni.L’obiettivo della tesi è quello di ricostruire la biografia di Riccoboni figlio nel contesto dei réseaux di formazione, culturali e sociali; di chiarire la reale portata dell’attività artistica di Riccoboni in seno ai grandi rivolgimenti drammaturgici e spettacolari che coinvolsero la Francia nel corso del Settecento e, attraverso lo studio della sua esperienza attoriale, coreutica, ma soprattutto autoriale, contribuire alla messa in rilievo dello straordinario apporto che i comici italiani dettero alla cultura teatrale francese settecentesca. In questo senso François può essere considerato come un paradigma della più grande avventura della nouvelle Comédie Italienne di Parigi. Allo stesso modo, dal punto di vista della speculazione teorica relativa all’arte della recitazione, la tesi si propone di mettere in evidenza la portata della teoresi di Lelio figlio sia in quanto prodotto di una pratica attoriale pluriventennale che affonda le sue radici nella tradizione recitativa italiana, sia in quanto momento di avvio di una querelle che vide contrapposti sostenitori delle teorie emozionaliste contro i partigiani delle teorie antiemozionaliste. Su questa via, François si pone come diretto precursore di Diderot, il quale porterà avanti, nel suo Paradoxe sur le Comédien, su un piano più specificatamente filosofico, la tesi esposta nell’Art du Théâtre da François Riccoboni.

François Antoine Valentin Riccoboni (1707-1772): Vita, attività teatrale, poetica di un attore-autore nell’Europa dei Lumi

2013

Abstract

François Antoine Valentin Riccoboni, attore nato a Mantova nel 1707, all’alba del nuovo secolo, debuttò a Parigi nel 1726. La sua attività artistica si sviluppò fino al 1764, attraversando le fasi più importanti della nouvelle Comédie Italienne, teatro ufficiale e protetto dal re, ove operarono i comici provenienti dalla penisola per oltre cento anni, e le cui origini risalgono al Diciassettesimo secolo. Oltre che posizionarsi a cavallo tra due culture, quella italiana e quella francese, François si colloca a cavallo di due epoche poiché il periodo più fertile della sua attività (1731-1750) coincise proprio con l’arco delle grandi mutazioni nella pratica teatrale europea e nel suo orizzonte di ricezione. La sua opera drammaturgica, che conta più di 50 opere scritte da solo o in collaborazione, ebbe un notevole successo, inserendosi nel solco della spettacolarità italiana a Parigi, proseguendo sul cammino aperto dai suoi predecessori nella capitale e dimostrando scambi culturali continuativi tra i due paesi e i due universi teatrali, peninsulare e ultramontano. Il suo trattato sull’Art du Théâtre, apparso nel 1750, è infine riconosciuto dalla critica contemporanea come l’origine del polo opposto alle teorie emozionaliste fino ad allora accettate in merito all’arte della recitazione, all’origine cioè di una dicotomia e di un dibattito che si sarebbero protratti per tutto il Settecento e, potremmo dire, fino ai nostri giorni.L’obiettivo della tesi è quello di ricostruire la biografia di Riccoboni figlio nel contesto dei réseaux di formazione, culturali e sociali; di chiarire la reale portata dell’attività artistica di Riccoboni in seno ai grandi rivolgimenti drammaturgici e spettacolari che coinvolsero la Francia nel corso del Settecento e, attraverso lo studio della sua esperienza attoriale, coreutica, ma soprattutto autoriale, contribuire alla messa in rilievo dello straordinario apporto che i comici italiani dettero alla cultura teatrale francese settecentesca. In questo senso François può essere considerato come un paradigma della più grande avventura della nouvelle Comédie Italienne di Parigi. Allo stesso modo, dal punto di vista della speculazione teorica relativa all’arte della recitazione, la tesi si propone di mettere in evidenza la portata della teoresi di Lelio figlio sia in quanto prodotto di una pratica attoriale pluriventennale che affonda le sue radici nella tradizione recitativa italiana, sia in quanto momento di avvio di una querelle che vide contrapposti sostenitori delle teorie emozionaliste contro i partigiani delle teorie antiemozionaliste. Su questa via, François si pone come diretto precursore di Diderot, il quale porterà avanti, nel suo Paradoxe sur le Comédien, su un piano più specificatamente filosofico, la tesi esposta nell’Art du Théâtre da François Riccoboni.
30-mag-2013
Italiano
Aliverti, Maria Ines
Università degli Studi di Pisa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/134385
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPI-134385