Le vasculiti primitive del sistema nervoso centrale (PACNS) sono malattie rare, potenzialmente fatali, ad eziologia sconosciuta. L'esordio clinico si caratterizza principalmente per la comparsa di cefalea e/o encefalopatia. La diagnosi di certezza può essere formulata solo con la biopsia cerebrale; in assenza di conferma bioptica, i dati clinici, laboratoristici e di imaging devono essere considerati nell’insieme per rafforzare l’ipotesi diagnostica. Gli esami ematochimici sono generalmente nella norma. Lo studio del liquor evidenzia anomalie non specifiche nella maggior parte dei casi: le alterazioni più comuni sono un aumento delle proteine e/o della conta dei leucociti. La RM convenzionale rivela alterazioni in tutti i pazienti; più frequentemente si evidenziano infarti corticali-subcorticali multipli e bilaterali, a volte in associazione a lesioni emorragiche intraparenchimali e/o subaranoidee. L’angio-RM può essere utile nelle prime fasi d’indagine; questa tecnica è tuttavia meno sensibile dell’angiografia, soprattutto nello studio del circolo posteriore e dei vasi di piccolo calibro. L’angiografia cerebrale riesce ad evidenziare segni di infiammazione dei vasi fino a 250-500µm di diametro; i reperti più comuni sono stenosi multisegmentarie, aneurismi, trombosi multiple dei vasi. La biopsia cerebrale rimane il gold standard nella diagnosi di PACNS. L’aspetto istopatologico è quello di una vasculite transmurale e segmentaria; per tale motivo una biopsia negativa non esclude completamente una PACNS. Data l’assenza di biomarkers di malattia e la necessità di ricorrere ad esami invasivi quali l’angiografia e/o la biopsia cerebrali, questa tesi si è proposta di ricercare nuovi approcci diagnostici nello studio delle PACNS.
VASCULITI PRIMITIVE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE: APPROCCIO DIAGNOSTICO
CATARSI, ELEONORA
2013
Abstract
Le vasculiti primitive del sistema nervoso centrale (PACNS) sono malattie rare, potenzialmente fatali, ad eziologia sconosciuta. L'esordio clinico si caratterizza principalmente per la comparsa di cefalea e/o encefalopatia. La diagnosi di certezza può essere formulata solo con la biopsia cerebrale; in assenza di conferma bioptica, i dati clinici, laboratoristici e di imaging devono essere considerati nell’insieme per rafforzare l’ipotesi diagnostica. Gli esami ematochimici sono generalmente nella norma. Lo studio del liquor evidenzia anomalie non specifiche nella maggior parte dei casi: le alterazioni più comuni sono un aumento delle proteine e/o della conta dei leucociti. La RM convenzionale rivela alterazioni in tutti i pazienti; più frequentemente si evidenziano infarti corticali-subcorticali multipli e bilaterali, a volte in associazione a lesioni emorragiche intraparenchimali e/o subaranoidee. L’angio-RM può essere utile nelle prime fasi d’indagine; questa tecnica è tuttavia meno sensibile dell’angiografia, soprattutto nello studio del circolo posteriore e dei vasi di piccolo calibro. L’angiografia cerebrale riesce ad evidenziare segni di infiammazione dei vasi fino a 250-500µm di diametro; i reperti più comuni sono stenosi multisegmentarie, aneurismi, trombosi multiple dei vasi. La biopsia cerebrale rimane il gold standard nella diagnosi di PACNS. L’aspetto istopatologico è quello di una vasculite transmurale e segmentaria; per tale motivo una biopsia negativa non esclude completamente una PACNS. Data l’assenza di biomarkers di malattia e la necessità di ricorrere ad esami invasivi quali l’angiografia e/o la biopsia cerebrali, questa tesi si è proposta di ricercare nuovi approcci diagnostici nello studio delle PACNS.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/136476
URN:NBN:IT:UNIPI-136476