La ricerca si è proposta di indagare le esperienze delle donne che durante la guerra aderirono al fascismo repubblicano o si schierarono a favore dell’occupante nazista, attraverso l’analisi dei fascicoli dei processi celebrati presso le Corti d’assise straordinarie per il reato di collaborazionismo, conservati presso le corti di Firenze, Genova e Torino. L’esame delle carte ha contribuito a delineare da un lato una morfologia del “collaborazionismo” femminile, permettendo di andare oltre il Saf, non rappresentativo dell'universo femminile fascista repubblicano, di decostruire lo stereotipo della casta e giovane ausiliaria e di evidenziare le differenti e complesse esperienze delle donne in guerra "dalla parte del nemico". D’altra parte lo studio delle carte ha consentito di delineare il periodo post-bellico e le vicende di violenza e giustizia che seguirono la fine della guerra. Sono state dunque analizzate, attraverso uno sguardo di genere, le strategie punitive giudiziarie ed extra-giudiziarie. All'analisi della pratica diffusa della rapatura delle donne, punizione sessuata riservata alle nemiche politiche, è seguito un esame delle retoriche giudiziarie attraverso le quali i protagonisti, maschi, dei processi rappresentarono le "collaborazioniste".
Ausiliarie, spie, amanti. Donne tra guerra totale, guerra civile e giustizia di transizione in Italia. 1943-1953
2013
Abstract
La ricerca si è proposta di indagare le esperienze delle donne che durante la guerra aderirono al fascismo repubblicano o si schierarono a favore dell’occupante nazista, attraverso l’analisi dei fascicoli dei processi celebrati presso le Corti d’assise straordinarie per il reato di collaborazionismo, conservati presso le corti di Firenze, Genova e Torino. L’esame delle carte ha contribuito a delineare da un lato una morfologia del “collaborazionismo” femminile, permettendo di andare oltre il Saf, non rappresentativo dell'universo femminile fascista repubblicano, di decostruire lo stereotipo della casta e giovane ausiliaria e di evidenziare le differenti e complesse esperienze delle donne in guerra "dalla parte del nemico". D’altra parte lo studio delle carte ha consentito di delineare il periodo post-bellico e le vicende di violenza e giustizia che seguirono la fine della guerra. Sono state dunque analizzate, attraverso uno sguardo di genere, le strategie punitive giudiziarie ed extra-giudiziarie. All'analisi della pratica diffusa della rapatura delle donne, punizione sessuata riservata alle nemiche politiche, è seguito un esame delle retoriche giudiziarie attraverso le quali i protagonisti, maschi, dei processi rappresentarono le "collaborazioniste".File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/136537
URN:NBN:IT:UNIPI-136537