Negli ultimi venti anni, a partire dagli Stati Uniti, e successivamente globalmente, sono stati effettuati significativi sforzi per sviluppare strumenti finalizzati alla rilevazione sistematica degli eventi avversi al fine di migliorare la performance e il profilo di sicurezza in sanità. Fra gli strumenti di maggiore efficacia e successo vi sono i Patient Safety Indicators (PSI), un set di indicatori di sicurezza del paziente sviluppati negli Stati Uniti dall’Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ). L’obiettivo del presente progetto di ricerca è stato lo studio, l’adattamento al contesto italiano e il potenziamento dei PSI. La ricerca è stata articolata su tre studi consequenziali. Il primo studio è consistito in una revisione della normativa vigente negli USA sull’applicazione dei PSI e lo studio dei trend dei PSI nel periodo 2000-2013 su tutte le procedure chirurgiche. Il secondo studio è stato finalizzato all’adattamento degli algoritmi AHRQ al contesto italiano e al confronto fra Italia e USA nell’ambito della chirurgia ortopedica. Il terzo studio ha comportato l’analisi su uno specifico PSI, l’indicatore Trombosi Venosa Profonda/Embolia Polmonare peri-operatoria, su interventi di chirurgia ortopedica dell’arto inferiore, con l’estensione del periodo di osservazione del paziente a 30 giorni dopo l’intervento chirurgico. I risultati della ricerca hanno mostrato come i PSI, implementati su larga scala, possano rappresentare un valido strumento di miglioramento della qualità delle cure aumentandone la sicurezza. L’applicazione dei PSI al contesto sanitario italiano ha mostrato che l’adattamento degli indicatori può essere effettuato con successo. La performance delle strutture italiane è risultata pari o superiore a quella degli ospedali statunitensi su diversi indicatori valutati, sebbene le analisi comparative necessitino ancora di ulteriori sviluppi e applicazioni metodologiche. L’estensione del periodo di osservazione dei casi con TVP/EP ai 30 giorni successivi alla chirurgia, ha mostrato un aumento significativo della capacità dell’indicatore di identificare i casi con TVP/EP post-operatoria.
Alla ricerca di aree di miglioramento nella gestione del rischio clinico. Studio e adattamento di un set di indicatori per la valutazione della sicurezza del paziente nel contesto italiano
2019
Abstract
Negli ultimi venti anni, a partire dagli Stati Uniti, e successivamente globalmente, sono stati effettuati significativi sforzi per sviluppare strumenti finalizzati alla rilevazione sistematica degli eventi avversi al fine di migliorare la performance e il profilo di sicurezza in sanità. Fra gli strumenti di maggiore efficacia e successo vi sono i Patient Safety Indicators (PSI), un set di indicatori di sicurezza del paziente sviluppati negli Stati Uniti dall’Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ). L’obiettivo del presente progetto di ricerca è stato lo studio, l’adattamento al contesto italiano e il potenziamento dei PSI. La ricerca è stata articolata su tre studi consequenziali. Il primo studio è consistito in una revisione della normativa vigente negli USA sull’applicazione dei PSI e lo studio dei trend dei PSI nel periodo 2000-2013 su tutte le procedure chirurgiche. Il secondo studio è stato finalizzato all’adattamento degli algoritmi AHRQ al contesto italiano e al confronto fra Italia e USA nell’ambito della chirurgia ortopedica. Il terzo studio ha comportato l’analisi su uno specifico PSI, l’indicatore Trombosi Venosa Profonda/Embolia Polmonare peri-operatoria, su interventi di chirurgia ortopedica dell’arto inferiore, con l’estensione del periodo di osservazione del paziente a 30 giorni dopo l’intervento chirurgico. I risultati della ricerca hanno mostrato come i PSI, implementati su larga scala, possano rappresentare un valido strumento di miglioramento della qualità delle cure aumentandone la sicurezza. L’applicazione dei PSI al contesto sanitario italiano ha mostrato che l’adattamento degli indicatori può essere effettuato con successo. La performance delle strutture italiane è risultata pari o superiore a quella degli ospedali statunitensi su diversi indicatori valutati, sebbene le analisi comparative necessitino ancora di ulteriori sviluppi e applicazioni metodologiche. L’estensione del periodo di osservazione dei casi con TVP/EP ai 30 giorni successivi alla chirurgia, ha mostrato un aumento significativo della capacità dell’indicatore di identificare i casi con TVP/EP post-operatoria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/137142
urn:nbn:it:unibo-25344