Durante il XVI secolo il grande successo della letteratura volgare, determinato anche dalla pubblicazione dell’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo, allargò notevolmente la platea di lettori del poema cavalleresco. A questa crescente domanda di nuove letture cercarono di rispondere alcuni poeti emergenti, i quali sfruttarono l’incompiutezza del poema di Boiardo e tentarono di legare il proprio nome e quello dei propri committenti alla sua fama. Nacque così il genere, o meglio sottogenere, delle “giunte”: un fenomeno editoriale che, seguendo l’onda lunga del successo del poema cavalleresco, investì nel corso del secolo anche quelle opere che erano state concluse dai propri autori, come l’Orlando furioso di Lodovico Ariosto. L’obiettivo di questo studio è analizzare le giunte dell’Orlando furioso dedicate a Federico II Gonzaga, marchese e duca di Mantova, al fine di stabilire le modalità di ricezione del poema ariostesco nelle opere degli epigoni mantovani e come le scelte tematiche e stilistiche attuate in esse siano state influenzate dal sistema culturale della corte dedicataria. In particolare, viene analizzata una peculiarità di questa produzione cavalleresca: il tema della follia amorosa che, ripresa dal poema ariostesco, viene declinata in chiave femminile nelle varie giunte. Questa tematica ricorrente viene messa in relazione con il sistema culturale della corte gonzaghesca per capire in che modo esso abbia influito sui poemi dedicati a Federico II.
Parole e inchiostri. Le vicende del poema cavalleresco alla corte di Mantova
2020
Abstract
Durante il XVI secolo il grande successo della letteratura volgare, determinato anche dalla pubblicazione dell’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo, allargò notevolmente la platea di lettori del poema cavalleresco. A questa crescente domanda di nuove letture cercarono di rispondere alcuni poeti emergenti, i quali sfruttarono l’incompiutezza del poema di Boiardo e tentarono di legare il proprio nome e quello dei propri committenti alla sua fama. Nacque così il genere, o meglio sottogenere, delle “giunte”: un fenomeno editoriale che, seguendo l’onda lunga del successo del poema cavalleresco, investì nel corso del secolo anche quelle opere che erano state concluse dai propri autori, come l’Orlando furioso di Lodovico Ariosto. L’obiettivo di questo studio è analizzare le giunte dell’Orlando furioso dedicate a Federico II Gonzaga, marchese e duca di Mantova, al fine di stabilire le modalità di ricezione del poema ariostesco nelle opere degli epigoni mantovani e come le scelte tematiche e stilistiche attuate in esse siano state influenzate dal sistema culturale della corte dedicataria. In particolare, viene analizzata una peculiarità di questa produzione cavalleresca: il tema della follia amorosa che, ripresa dal poema ariostesco, viene declinata in chiave femminile nelle varie giunte. Questa tematica ricorrente viene messa in relazione con il sistema culturale della corte gonzaghesca per capire in che modo esso abbia influito sui poemi dedicati a Federico II.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/137647
URN:NBN:IT:UNIPI-137647