L’oggetto della presente ricerca è il governo del territorio soggetto a Firenze tra la fine dell’assedio e la morte di Alessandro de’ Medici (1530-1537): cruciale momento di fondazione del principato, nonché uno dei meno studiati. L’obiettivo è indagare alla radice i processi che portarono i principi di casa Medici a impostare un’azione amministrativa più attenta alle esigenze dei sudditi e, al tempo stesso, in grado di coinvolgere più efficacemente la ‘periferia’ nei progetti del ‘centro’. Attraverso l’analisi di documentazione per lo più trascurata – in particolare quella prodotta dalle magistrature preposte ai rapporti con le comunità soggette, i ‘Cinque conservatori’ e gli ‘Otto di pratica’ – è stato possibile ricostruire l’amministrazione del Dominio in questi anni, la quale sembra anticipare, e certamente premettere, le ben più note riforme del principato di Cosimo I (1537-1574). Lo studio ha anche permesso di illuminare, oltre alle modalità operative, le cause che spinsero Alessandro e i suoi più fidati collaboratori (che in gran parte passarono al servizio del successore) a cercare supporto e legittimazione al di fuori delle mura della dominante: come l’ambiguo rapporto tra l’aristocrazia fiorentina e i Medici in questa fase, i recenti esempi di infedeltà del Dominio nelle fasi più critiche delle Guerre d’Italia, nonché l’emergere di una concezione del ‘governo’ in direzione della ‘governamentalità’ descritta da Michel Foucault.
Lo Stato territoriale di Alessandro de' Medici. Istituzioni amministrative e governo del Dominio agli inizi del principato (1530-1537)
2020
Abstract
L’oggetto della presente ricerca è il governo del territorio soggetto a Firenze tra la fine dell’assedio e la morte di Alessandro de’ Medici (1530-1537): cruciale momento di fondazione del principato, nonché uno dei meno studiati. L’obiettivo è indagare alla radice i processi che portarono i principi di casa Medici a impostare un’azione amministrativa più attenta alle esigenze dei sudditi e, al tempo stesso, in grado di coinvolgere più efficacemente la ‘periferia’ nei progetti del ‘centro’. Attraverso l’analisi di documentazione per lo più trascurata – in particolare quella prodotta dalle magistrature preposte ai rapporti con le comunità soggette, i ‘Cinque conservatori’ e gli ‘Otto di pratica’ – è stato possibile ricostruire l’amministrazione del Dominio in questi anni, la quale sembra anticipare, e certamente premettere, le ben più note riforme del principato di Cosimo I (1537-1574). Lo studio ha anche permesso di illuminare, oltre alle modalità operative, le cause che spinsero Alessandro e i suoi più fidati collaboratori (che in gran parte passarono al servizio del successore) a cercare supporto e legittimazione al di fuori delle mura della dominante: come l’ambiguo rapporto tra l’aristocrazia fiorentina e i Medici in questa fase, i recenti esempi di infedeltà del Dominio nelle fasi più critiche delle Guerre d’Italia, nonché l’emergere di una concezione del ‘governo’ in direzione della ‘governamentalità’ descritta da Michel Foucault.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/137696
URN:NBN:IT:UNIPI-137696