La ricerca si propone di comprendere le modalità attraverso le quali, secondo Jeremy Bentham (1748-1832), il legislatore utilitarista avrebbe dovuto accrescere la felicità dei non-proprietari, assumendo al contempo la loro povertà come tratto essenziale e ineludibile della vita associata, e quali siano le implicazioni filosofico-giuridiche di un tale progetto. Riguardo all’accrescimento della felicità dei non-proprietari, a ben vedere, gli stimoli forniti dall’opera benthamiana sono innumerevoli. Tra questi, il materiale più prezioso è forse quello che riguarda le politiche punitive: è proprio riflettendo sul concetto di ‘rieducazione’ che Bentham considera la possibilità di elaborare delle strategie che consentano di rendere meno infelici i non-proprietari senza compromettere in alcuno modo la felicità dei proprietari, ed anzi, se possibile, accrescendola. Per cogliere tutta la complessità delle strategie elaborate da Bentham non è sembrato inoltre possibile prescindere, per un verso, dall’analisi del progetto di riforma delle leggi assistenziali inglesi da lui elaborato e, per altro verso, dal suo progetto di emancipazione graduale degli schiavi. Il percorso di indagine prosegue cercando di reperire nella teoria giuridica benthamiana la traccia del suo discorso sulla felicità dei non- proprietari: si è tentato di rileggere in questa prospettiva alcune delle parti più note della filosofia del diritto di Bentham e di valorizzarne altre destinate altrimenti a rimanere in ombra. Infine, si sono raffrontati i progetti benthamiani di riforma delle istituzioni preposte ad accrescere la felicità dei non-proprietari con la sua teoria della legislazione indiretta.
La massima produttivita del maggior numero. Jeremy Bentham e la Indirect Legislation
2020
Abstract
La ricerca si propone di comprendere le modalità attraverso le quali, secondo Jeremy Bentham (1748-1832), il legislatore utilitarista avrebbe dovuto accrescere la felicità dei non-proprietari, assumendo al contempo la loro povertà come tratto essenziale e ineludibile della vita associata, e quali siano le implicazioni filosofico-giuridiche di un tale progetto. Riguardo all’accrescimento della felicità dei non-proprietari, a ben vedere, gli stimoli forniti dall’opera benthamiana sono innumerevoli. Tra questi, il materiale più prezioso è forse quello che riguarda le politiche punitive: è proprio riflettendo sul concetto di ‘rieducazione’ che Bentham considera la possibilità di elaborare delle strategie che consentano di rendere meno infelici i non-proprietari senza compromettere in alcuno modo la felicità dei proprietari, ed anzi, se possibile, accrescendola. Per cogliere tutta la complessità delle strategie elaborate da Bentham non è sembrato inoltre possibile prescindere, per un verso, dall’analisi del progetto di riforma delle leggi assistenziali inglesi da lui elaborato e, per altro verso, dal suo progetto di emancipazione graduale degli schiavi. Il percorso di indagine prosegue cercando di reperire nella teoria giuridica benthamiana la traccia del suo discorso sulla felicità dei non- proprietari: si è tentato di rileggere in questa prospettiva alcune delle parti più note della filosofia del diritto di Bentham e di valorizzarne altre destinate altrimenti a rimanere in ombra. Infine, si sono raffrontati i progetti benthamiani di riforma delle istituzioni preposte ad accrescere la felicità dei non-proprietari con la sua teoria della legislazione indiretta.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
CALONICO_TESI_PDF.pdf
embargo fino al 09/07/2060
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.46 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.46 MB | Adobe PDF | |
Relazione_finale_pdf.pdf
embargo fino al 09/07/2060
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
205.93 kB
Formato
Adobe PDF
|
205.93 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/137753
URN:NBN:IT:UNIPI-137753