La presente tesi analizza quali pratiche di autorganizzazione territoriale possono nascere dall'incontro tra classi medie decadute e settori popolari in contesti urbani caratterizzati da polarizzazione sociale e frammentazione urbana. Le riflessioni prendono spunto dal caso studio di un movimento sociale territoriale sviluppatosi nell'area metropolitana di Buenos Aires alla fine degli anni 90. Il processo di costruzione dell'autorganizzazione territoriale del movimento, che da prettamente rivendicativo si trasforma in un movimento socio-politico senza perdere il radicamento territoriale, viene analizzato ed interpretato alla luce delle categorie di `pratiche di territorializzazione' e di `pratiche di cittadinanza urbana'. La ricerca verifica l'ipotesi che l'efficacia nel breve e nel lungo periodo delle pratiche di autorganizzazione territoriale sia tanto maggiore quanto più costante e armonica è la comunicazione e l'organizzazione tra il settore militante del movimento, ossia della classe media decaduta, e la base costituita in prevalenza dalla classe popolare. Nell'incontro tra la forma di costruzione politica proposta dalla classe media decaduta ed i contenuti portati dalla classe popolare, e nella messa in comune del capitale sociale, culturale e simbolico afferente alle due classi, risiedono le potenzialità della nascita di un movimento di organizzazione territoriale attento alle esigenze quotidiane dei suoi componenti, ma capace di incidere, al tempo stesso, anche sui codici culturali e simbolici dominanti, attraverso la proposta e la realizzazione di pratiche di cittadinanza urbana il cui risultato non è solamente l'inclusione in un sistema dato ma la costruzione di un sistema altro, di cui le esperienze del movimento sono una prefigurazione.
Costruendo l’(auto)organizzazione territoriale : movimenti e cittadinanza urbana tra settori medi e popolari a Buenos Aires
2009
Abstract
La presente tesi analizza quali pratiche di autorganizzazione territoriale possono nascere dall'incontro tra classi medie decadute e settori popolari in contesti urbani caratterizzati da polarizzazione sociale e frammentazione urbana. Le riflessioni prendono spunto dal caso studio di un movimento sociale territoriale sviluppatosi nell'area metropolitana di Buenos Aires alla fine degli anni 90. Il processo di costruzione dell'autorganizzazione territoriale del movimento, che da prettamente rivendicativo si trasforma in un movimento socio-politico senza perdere il radicamento territoriale, viene analizzato ed interpretato alla luce delle categorie di `pratiche di territorializzazione' e di `pratiche di cittadinanza urbana'. La ricerca verifica l'ipotesi che l'efficacia nel breve e nel lungo periodo delle pratiche di autorganizzazione territoriale sia tanto maggiore quanto più costante e armonica è la comunicazione e l'organizzazione tra il settore militante del movimento, ossia della classe media decaduta, e la base costituita in prevalenza dalla classe popolare. Nell'incontro tra la forma di costruzione politica proposta dalla classe media decaduta ed i contenuti portati dalla classe popolare, e nella messa in comune del capitale sociale, culturale e simbolico afferente alle due classi, risiedono le potenzialità della nascita di un movimento di organizzazione territoriale attento alle esigenze quotidiane dei suoi componenti, ma capace di incidere, al tempo stesso, anche sui codici culturali e simbolici dominanti, attraverso la proposta e la realizzazione di pratiche di cittadinanza urbana il cui risultato non è solamente l'inclusione in un sistema dato ma la costruzione di un sistema altro, di cui le esperienze del movimento sono una prefigurazione.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/138295
URN:NBN:IT:UNIROMA3-138295