La ricerca ha lo scopo di indagare in modo esaustivo due complessi archeologici, quelli di Punta di Zambrone e di Lipari-Acropoli, che rivestono un’assoluta centralità nella ricostruzione storica della fase recente dell’età del Bronzo (XIII-XII sec. a.C.) nel Tirreno meridionale (Calabria tirrenica, Eolie e Sicilia nord-orientale). Il lavoro si è focalizzato soprattutto sul cospicuo insieme di frammenti di ceramica d’impasto (oltre 40.000 frammenti) databili per la quasi totalità al Bronzo Recente, ritrovati negli strati di riempimento del fossato difensivo del sito di Punta di Zambrone (VV), formati soprattutto da spessi depositi di cenere e carbone ma anche da terra e pietrame di crollo. Sono stati rinvenuti nel corso degli scavi condotti tra il 2011 e il 2013 nell’ambito del progetto internazionale di ricerca portato avanti dall’Università degli Studi di Napoli Federico II con i finanziamenti del PRIN 2009 “Indagini archeologiche nei centri fortificati indigeni e nei relativi territori del promontorio del Poro e della Bassa Valle del Savuto”, in collaborazione con, dapprima, l’Università di Salisburgo (fino al 2012) e successivamente l’Accademia Austriaca delle Scienze con finanziamento FWF (Fonds zur Förderung der Wissenschaftlichen Forschung), progetto P23619. Lo studio di questi ritrovamenti è stato integrato con il riesame dei materiali ceramici editi e inediti dal vicino e coevo insediamento dell’Ausonio I dell’acropoli di Lipari, oggetto di scavo negli anni ’50-60 da parte di Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier, unito a una revisione completa delle stratigrafie dell’insediamento stesso al fine di ricostruire i contesti e le successioni cronologiche interne a cui agganciare la tipologia dei reperti. Ad essi si sono, infine, aggiunti i materiali editi da altri siti del Basso Tirreno, quali: Olivadi, Galluppi, Ciappetta, Pirara (promontorio di Tropea) e Taureana di Palmi in Calabria, Capo d’Orlando, Milazzo e Monte di Giove in Sicilia nord-orientale. Lo studio di questo cospicuo insieme di materiali è stato finalizzato alla realizzazione di una tipologia del materiale ceramico di facies subappenninica del Basso Tirreno, per giungere alla puntuale definizione dell'aspetto culturale locale, tipico dell'area "Ausonia", e della sua articolazione interna in fasi.

I complessi di facies subappenninica di Punta di Zambrone (VV) e Lipari (ME) e i processi storici e culturali del Bronzo Recente nel Basso Tirreno

2016

Abstract

La ricerca ha lo scopo di indagare in modo esaustivo due complessi archeologici, quelli di Punta di Zambrone e di Lipari-Acropoli, che rivestono un’assoluta centralità nella ricostruzione storica della fase recente dell’età del Bronzo (XIII-XII sec. a.C.) nel Tirreno meridionale (Calabria tirrenica, Eolie e Sicilia nord-orientale). Il lavoro si è focalizzato soprattutto sul cospicuo insieme di frammenti di ceramica d’impasto (oltre 40.000 frammenti) databili per la quasi totalità al Bronzo Recente, ritrovati negli strati di riempimento del fossato difensivo del sito di Punta di Zambrone (VV), formati soprattutto da spessi depositi di cenere e carbone ma anche da terra e pietrame di crollo. Sono stati rinvenuti nel corso degli scavi condotti tra il 2011 e il 2013 nell’ambito del progetto internazionale di ricerca portato avanti dall’Università degli Studi di Napoli Federico II con i finanziamenti del PRIN 2009 “Indagini archeologiche nei centri fortificati indigeni e nei relativi territori del promontorio del Poro e della Bassa Valle del Savuto”, in collaborazione con, dapprima, l’Università di Salisburgo (fino al 2012) e successivamente l’Accademia Austriaca delle Scienze con finanziamento FWF (Fonds zur Förderung der Wissenschaftlichen Forschung), progetto P23619. Lo studio di questi ritrovamenti è stato integrato con il riesame dei materiali ceramici editi e inediti dal vicino e coevo insediamento dell’Ausonio I dell’acropoli di Lipari, oggetto di scavo negli anni ’50-60 da parte di Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier, unito a una revisione completa delle stratigrafie dell’insediamento stesso al fine di ricostruire i contesti e le successioni cronologiche interne a cui agganciare la tipologia dei reperti. Ad essi si sono, infine, aggiunti i materiali editi da altri siti del Basso Tirreno, quali: Olivadi, Galluppi, Ciappetta, Pirara (promontorio di Tropea) e Taureana di Palmi in Calabria, Capo d’Orlando, Milazzo e Monte di Giove in Sicilia nord-orientale. Lo studio di questo cospicuo insieme di materiali è stato finalizzato alla realizzazione di una tipologia del materiale ceramico di facies subappenninica del Basso Tirreno, per giungere alla puntuale definizione dell'aspetto culturale locale, tipico dell'area "Ausonia", e della sua articolazione interna in fasi.
31-mar-2016
Italiano
Università degli Studi di Napoli Federico II
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