Le torri campanarie di fattura tradizionale contrassegnano i centri storici europei, rappresentando l emblema del paesaggio urbano e il simbolo di identità per la popolazione. A causa della spiccata verticalità, queste emergenze architettoniche sono sempre esposte a rischi di diversa natura che ne minacciano la sopravvivenza. Nel campo del restauro e della conservazione di questi edifici è fondamentale la conoscenza preventiva dei caratteri geometrici e tecnico costruttivi per potere intervenire in modo da garantire sia la tutela del valore culturale sia la messa in sicurezza. In ragione di ciò, la presente ricerca, scegliendo due areali geograficamente distanti ed esposti a rischi differenti come la Sicilia orientale e la Castilla y Leòn, vuole studiare le configurazioni geometriche e le tecniche costruttive di questi edifici al variare del rischio prevalente. In Sicilia lo studio ha approfondito il tema delle torri campanarie nell areale Etneo, zona esposta da sempre a rischio sismico e vulcanico. È stato condotto un censimento dei campanili in muratura esistenti mai effettuato precedentemente e una classificazione tipologica, seguendo le categorie proposte dagli studi di tipo empirico sugli edifici ecclesiastici storici soggetti a rischio sismico. Successivamente, sono stati selezionati alcuni casi studio ritenuti emblematici per l areale (risalenti ai secoli XVII e XVIII) e che sono stati studiati più approfonditamente anche grazie a rilievi di tipo diretto e fotogrammetrico, sia per individuare le configurazioni geometriche e le tecniche costruttive più ricorrenti sia le possibili criticità intrinseche celate in esse. In questo modo possono essere individuati degli indicatori di vulnerabilità, come richiesto anche dalle norme italiane sugli studi preventivi alle valutazioni di vulnerabilità sismica. In Castilla y Leòn sono stati selezionati alcuni casi studi emblematici per l areale della Tierra de Campos, territorio a rischio idrogeologico a causa dei continui fenomeni di ritiro e rigonfiamento del terreno argilloso. I casi analizzati, studiati con rilievi diretti e fotogrammetrici, risalgono ai secoli XVI e XVII e sono contraddistinti da stati di conservazione differenti (soprattutto allo stato di rudere). Lo studio delle configurazioni geometriche e delle tecniche costruttive rivelano come il rischio che realmente minaccia queste architetture è il rischio di obsolescenza naturale a causa dello spopolamento dei piccoli centri e la conseguente assenza di manutenzione. In conclusione, la ricerca ha evidenziato come tali fabbriche in Sicilia convivano da sempre con il rischio sismico e per tale ragione, seguendo la regola dell arte, geometrie, materiali e tecniche contribuiscono alla sopravvivenza degli edifici (tranne in caso di eventi sismici di carattere distruttivo). In Castilla y León invece le torri campanarie tradizionali risultano non solo vulnerabili ai fenomeni idrogeologici del territorio ma anche, e soprattutto, ai fenomeni di deterioramento per obsolescenza che purtroppo non lascia possibilità di sopravvivenza in assenza di continui monitoraggi e manutenzione.

Torri campanarie degli edifici ecclesiastici tradizionali allo specchio tra conoscenza e sicurezza. Tecnologia e forma negli areali a rischio della Sicilia orientale e della Castilla y León

2019

Abstract

Le torri campanarie di fattura tradizionale contrassegnano i centri storici europei, rappresentando l emblema del paesaggio urbano e il simbolo di identità per la popolazione. A causa della spiccata verticalità, queste emergenze architettoniche sono sempre esposte a rischi di diversa natura che ne minacciano la sopravvivenza. Nel campo del restauro e della conservazione di questi edifici è fondamentale la conoscenza preventiva dei caratteri geometrici e tecnico costruttivi per potere intervenire in modo da garantire sia la tutela del valore culturale sia la messa in sicurezza. In ragione di ciò, la presente ricerca, scegliendo due areali geograficamente distanti ed esposti a rischi differenti come la Sicilia orientale e la Castilla y Leòn, vuole studiare le configurazioni geometriche e le tecniche costruttive di questi edifici al variare del rischio prevalente. In Sicilia lo studio ha approfondito il tema delle torri campanarie nell areale Etneo, zona esposta da sempre a rischio sismico e vulcanico. È stato condotto un censimento dei campanili in muratura esistenti mai effettuato precedentemente e una classificazione tipologica, seguendo le categorie proposte dagli studi di tipo empirico sugli edifici ecclesiastici storici soggetti a rischio sismico. Successivamente, sono stati selezionati alcuni casi studio ritenuti emblematici per l areale (risalenti ai secoli XVII e XVIII) e che sono stati studiati più approfonditamente anche grazie a rilievi di tipo diretto e fotogrammetrico, sia per individuare le configurazioni geometriche e le tecniche costruttive più ricorrenti sia le possibili criticità intrinseche celate in esse. In questo modo possono essere individuati degli indicatori di vulnerabilità, come richiesto anche dalle norme italiane sugli studi preventivi alle valutazioni di vulnerabilità sismica. In Castilla y Leòn sono stati selezionati alcuni casi studi emblematici per l areale della Tierra de Campos, territorio a rischio idrogeologico a causa dei continui fenomeni di ritiro e rigonfiamento del terreno argilloso. I casi analizzati, studiati con rilievi diretti e fotogrammetrici, risalgono ai secoli XVI e XVII e sono contraddistinti da stati di conservazione differenti (soprattutto allo stato di rudere). Lo studio delle configurazioni geometriche e delle tecniche costruttive rivelano come il rischio che realmente minaccia queste architetture è il rischio di obsolescenza naturale a causa dello spopolamento dei piccoli centri e la conseguente assenza di manutenzione. In conclusione, la ricerca ha evidenziato come tali fabbriche in Sicilia convivano da sempre con il rischio sismico e per tale ragione, seguendo la regola dell arte, geometrie, materiali e tecniche contribuiscono alla sopravvivenza degli edifici (tranne in caso di eventi sismici di carattere distruttivo). In Castilla y León invece le torri campanarie tradizionali risultano non solo vulnerabili ai fenomeni idrogeologici del territorio ma anche, e soprattutto, ai fenomeni di deterioramento per obsolescenza che purtroppo non lascia possibilità di sopravvivenza in assenza di continui monitoraggi e manutenzione.
1-mar-2019
Area 08 - Ingegneria civile e architettura
Traditional bell towers, traditional building techniques, built heritage, seismic risk, ruins, vulnerability, Eastern Sicily, Castilla y León, Bronte, Aci Castello, Conservazione
Università degli Studi di Catania
Italy
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
MNDTLN84S13C351B.pdf

accesso solo da BNCF e BNCR

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 53.1 MB
Formato Adobe PDF
53.1 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/138665
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICT-138665