La produzione letteraria e l’attività intellettuale di Denis Diderot attraversano molti campi del sapere e assumono varie e mutevoli forme. Diderot, il philosophe per eccellenza nella Francia del XVIII secolo e il padre dell’Encyclopédie, è poeta, romanziere, autore teatrale e critico d’arte. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 emerge anche un «nuovo» Diderot pensatore politico. La presente ricerca vuole indagare l’evoluzione delle idee politiche del filosofo di Langres ricostruendo alcune tappe fondamentali della sua formazione. Nello specifico, l’obiettivo principale del lavoro è quello di tentare di interpretare il suo pensiero politico alla luce dei contatti tra Diderot e la letteratura utopica della Francia settecentesca. La rilettura della sua opera alla ricerca degli squarci utopici che talvolta si aprono vuole mostrare come egli non sia affatto indifferente ai mondi ideali, di orientamento comunistico ed egualitario, diffusamente descritti nel suo secolo. Un secondo oggetto di ricerca, immediatamente conseguente al primo, è costituito dalla radicalizzazione delle idee politiche diderotiane. Tale radicalizzazione, nonostante la morte di Diderot avvenga nel 1784 e nonostante egli lasci inediti o non firmi molti scritti politici, avrà un’eco capace di riverberarsi fino ai protagonisti della Rivoluzione. la ricostruzione di alcune ricezioni di Diderot nelle fasi principali e in quelle successive della Rivoluzione vuole cercare offrire una più chiara collocazione del pensiero di Diderot in quel momento di cruciale cesura della storia francese. La tesi presenta in apertura un breve saggio introduttivo sulla letteratura riguardante Diderot, che solo negli anni recenti si è interessata maggiormente al pensatore politico. Il primo capitolo ripercorre l’evoluzione del Diderot politico dal trasferimento a Parigi fino al 1774/1775, ovvero fino al suo ritorno in Francia dal soggiorno presso la corte di Caterina II e al fallimento del governo Turgot. Segue il secondo capitolo in cui vengono registrati i punti di contatto tra Diderot e alcuni testi e motifs della letteratura utopica – come ad esempio Morelly e Dom Deschamps – e vengono rintracciati gli slanci utopici del filosofo francese a partire da alcuni scritti giovanili, da articoli minori dell’Encyclopédie e da qualche incursione idealistica in scritti vari fino al Supplément au Voyage de Bougainville. Nel terzo e ultimo capitolo l’attenzione è posta sulla radicalizzazione dell’ideale politico che Diderot va maturando, la quale si innesca al sopraggiungere delle notizie delle insurrezioni in America del Nord, ma che già si trova in nuce in scritti minori anteriori agli eventi che scuotono le colonie d’oltreoceano. Il lavoro di ricerca si conclude, quindi, con l’indagine delle posizioni politiche dell’ultimo Diderot, da cui scaturiscono alcune delle pagine politiche più estreme scritte dal filosofo – su tutte quelle dell’Histoire des Deux Indes di Raynal – e con l’analisi della loro ricezione da parte di alcuni degli attori principali della rivoluzione e degli anni seguenti.
Diderot: politica, utopia e rivoluzione
2020
Abstract
La produzione letteraria e l’attività intellettuale di Denis Diderot attraversano molti campi del sapere e assumono varie e mutevoli forme. Diderot, il philosophe per eccellenza nella Francia del XVIII secolo e il padre dell’Encyclopédie, è poeta, romanziere, autore teatrale e critico d’arte. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 emerge anche un «nuovo» Diderot pensatore politico. La presente ricerca vuole indagare l’evoluzione delle idee politiche del filosofo di Langres ricostruendo alcune tappe fondamentali della sua formazione. Nello specifico, l’obiettivo principale del lavoro è quello di tentare di interpretare il suo pensiero politico alla luce dei contatti tra Diderot e la letteratura utopica della Francia settecentesca. La rilettura della sua opera alla ricerca degli squarci utopici che talvolta si aprono vuole mostrare come egli non sia affatto indifferente ai mondi ideali, di orientamento comunistico ed egualitario, diffusamente descritti nel suo secolo. Un secondo oggetto di ricerca, immediatamente conseguente al primo, è costituito dalla radicalizzazione delle idee politiche diderotiane. Tale radicalizzazione, nonostante la morte di Diderot avvenga nel 1784 e nonostante egli lasci inediti o non firmi molti scritti politici, avrà un’eco capace di riverberarsi fino ai protagonisti della Rivoluzione. la ricostruzione di alcune ricezioni di Diderot nelle fasi principali e in quelle successive della Rivoluzione vuole cercare offrire una più chiara collocazione del pensiero di Diderot in quel momento di cruciale cesura della storia francese. La tesi presenta in apertura un breve saggio introduttivo sulla letteratura riguardante Diderot, che solo negli anni recenti si è interessata maggiormente al pensatore politico. Il primo capitolo ripercorre l’evoluzione del Diderot politico dal trasferimento a Parigi fino al 1774/1775, ovvero fino al suo ritorno in Francia dal soggiorno presso la corte di Caterina II e al fallimento del governo Turgot. Segue il secondo capitolo in cui vengono registrati i punti di contatto tra Diderot e alcuni testi e motifs della letteratura utopica – come ad esempio Morelly e Dom Deschamps – e vengono rintracciati gli slanci utopici del filosofo francese a partire da alcuni scritti giovanili, da articoli minori dell’Encyclopédie e da qualche incursione idealistica in scritti vari fino al Supplément au Voyage de Bougainville. Nel terzo e ultimo capitolo l’attenzione è posta sulla radicalizzazione dell’ideale politico che Diderot va maturando, la quale si innesca al sopraggiungere delle notizie delle insurrezioni in America del Nord, ma che già si trova in nuce in scritti minori anteriori agli eventi che scuotono le colonie d’oltreoceano. Il lavoro di ricerca si conclude, quindi, con l’indagine delle posizioni politiche dell’ultimo Diderot, da cui scaturiscono alcune delle pagine politiche più estreme scritte dal filosofo – su tutte quelle dell’Histoire des Deux Indes di Raynal – e con l’analisi della loro ricezione da parte di alcuni degli attori principali della rivoluzione e degli anni seguenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/139735
URN:NBN:IT:UNIPI-139735