The events of April 26, 1478, better known as the Pazzi Conspiracy, were one of the ruling forces that shaped Florence between the end of the fifteenth and the beginning of the sixteenth century. In the immediate aftermath the main conspirators, Archbishop Salviati, and Jacopo and Francesco de’ Pazzi, were killed and their families stripped of their properties and either exiled or imprisoned. This dissertation follows the fate of the nephews of Messer Jacopo de’ Pazzi, starting from their return to Florence in 1494, through one of the legal battles they wagered against the Florentine elite, to recover the Pazzi inheritance. The Pazzi-Serristori trial (1495-1515) is a lesser known inheritance trial wagered by Jacopo de’ Pazzi’s heirs against the Serristori, the family of Jacopo’s wife, Maddalena. The two families battled each other for almost twenty years in front of two different courts of law: the Tribunale della Mercanzia (from 1495 to 1496 and from 1509 to 1510), and the Tribunale del Consiglio di Giustizia (from 1512 to 1515). The material requests of the Pazzi family – masserizie of the Pazzi palace and the property of a country enclosure in Petriuolo – are not enough to explain such a long and complicate trial; but the political inclinations of the key players are. This trial became a dispute between the followers of the new republican regime and the hard-core Medicean partisans who, even with the Medici exile in 1494, had not abandoned their leading positions in the city. The Pazzi story and the first complete biography of Archbishop Francesco Salviati are two sides of the same coin: they both represent a ?non-change? in a sea of social, political and economic revolutions. Pardoned by the new government as they may have been, their deeds against the Medici in 1478 were not as easily forgotten by the rest of the population of Florence. Gli eventi del 26 aprile 1478, meglio noti come la congiura dei Pazzi, furono una delle forze che contribuirono a modellare la città di Firenze tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Tra le immediate conseguenze della congiura i principali cospiratori, l’arcivescovo Salviati e Jacopo e Francesco de’ Pazzi, vennero uccisi, alle loro famiglie vennero confiscate le proprietà e furono o esiliati o uccisi. Questa tesi segue le vicende dei nipoti di Messer Jacopo de’ Pazzi, partendo dal loro ritorno a Firenze nel 1494, attraverso una delle battaglie legali che essi decisero di combatter contro i membri dell’élite fiorentina per recuperare l’eredità Pazzi. Il processo Pazzi-Serristori (1495-1515) è uno dei meno noti tra i processi iniziati dagli eredi di Jacopo de’ Pazzi; come il nome suggerisce questo processo si svolse tra le famiglie Pazzi e Serristori, gli eredi di Maddalena, la moglie di Jacopo. Le due famiglie si diedero battaglia per quasi venti anni di fronte a due diverse corti di giustizia: il Tribunale della Mercanzia (dal 1495 al 1496 e di nuovo dal 1509 al 1510), e il Tribunale del Consiglio di Giustizia (dal 1512 al 1515). Le richieste materiali della famiglia Pazzi – le masserizie del palazzo Pazzi e la proprietà di un podere nella località di Petriuolo – non sono abbastanza per spiegare un così lungo e complicato processo; ma le inclinazioni politiche dei protagonisti lo sono. Questo processo divenne una disputa tra i sostenitori del nuovo regime repubblicano e i partigiani medicei i quali, nonostante l’esilio della famiglia Medici nel 1494, non avevano abbandonato le loro posizioni prominenti all’interno della città. La storia dei Pazzi e la prima biografia completa sull’arcivescovo Francesco Salviati sono due facce della stessa medaglia: entrambi rappresentano un “non cambiamento” in un mare di rivoluzioni sociali, politiche ed economiche. Nonostante la loro completa riammissione nella vita cittadina, i crimini commessi dai Pazzi contro i Medici nel 1478 non vennero altrettanto facilmente dimenticati dal resto della popolazione di Firenze.
The Ghosts of the Conspiracy. The socio-political aftermath of the Pazzi Conspiracy for the Pazzi and the Salviati families. I fantasmi della Congiura: le conseguenze socio-politiche della Congiura dei Pazzi per le famiglie Pazzi e Salviati.
2017
Abstract
The events of April 26, 1478, better known as the Pazzi Conspiracy, were one of the ruling forces that shaped Florence between the end of the fifteenth and the beginning of the sixteenth century. In the immediate aftermath the main conspirators, Archbishop Salviati, and Jacopo and Francesco de’ Pazzi, were killed and their families stripped of their properties and either exiled or imprisoned. This dissertation follows the fate of the nephews of Messer Jacopo de’ Pazzi, starting from their return to Florence in 1494, through one of the legal battles they wagered against the Florentine elite, to recover the Pazzi inheritance. The Pazzi-Serristori trial (1495-1515) is a lesser known inheritance trial wagered by Jacopo de’ Pazzi’s heirs against the Serristori, the family of Jacopo’s wife, Maddalena. The two families battled each other for almost twenty years in front of two different courts of law: the Tribunale della Mercanzia (from 1495 to 1496 and from 1509 to 1510), and the Tribunale del Consiglio di Giustizia (from 1512 to 1515). The material requests of the Pazzi family – masserizie of the Pazzi palace and the property of a country enclosure in Petriuolo – are not enough to explain such a long and complicate trial; but the political inclinations of the key players are. This trial became a dispute between the followers of the new republican regime and the hard-core Medicean partisans who, even with the Medici exile in 1494, had not abandoned their leading positions in the city. The Pazzi story and the first complete biography of Archbishop Francesco Salviati are two sides of the same coin: they both represent a ?non-change? in a sea of social, political and economic revolutions. Pardoned by the new government as they may have been, their deeds against the Medici in 1478 were not as easily forgotten by the rest of the population of Florence. Gli eventi del 26 aprile 1478, meglio noti come la congiura dei Pazzi, furono una delle forze che contribuirono a modellare la città di Firenze tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Tra le immediate conseguenze della congiura i principali cospiratori, l’arcivescovo Salviati e Jacopo e Francesco de’ Pazzi, vennero uccisi, alle loro famiglie vennero confiscate le proprietà e furono o esiliati o uccisi. Questa tesi segue le vicende dei nipoti di Messer Jacopo de’ Pazzi, partendo dal loro ritorno a Firenze nel 1494, attraverso una delle battaglie legali che essi decisero di combatter contro i membri dell’élite fiorentina per recuperare l’eredità Pazzi. Il processo Pazzi-Serristori (1495-1515) è uno dei meno noti tra i processi iniziati dagli eredi di Jacopo de’ Pazzi; come il nome suggerisce questo processo si svolse tra le famiglie Pazzi e Serristori, gli eredi di Maddalena, la moglie di Jacopo. Le due famiglie si diedero battaglia per quasi venti anni di fronte a due diverse corti di giustizia: il Tribunale della Mercanzia (dal 1495 al 1496 e di nuovo dal 1509 al 1510), e il Tribunale del Consiglio di Giustizia (dal 1512 al 1515). Le richieste materiali della famiglia Pazzi – le masserizie del palazzo Pazzi e la proprietà di un podere nella località di Petriuolo – non sono abbastanza per spiegare un così lungo e complicato processo; ma le inclinazioni politiche dei protagonisti lo sono. Questo processo divenne una disputa tra i sostenitori del nuovo regime repubblicano e i partigiani medicei i quali, nonostante l’esilio della famiglia Medici nel 1494, non avevano abbandonato le loro posizioni prominenti all’interno della città. La storia dei Pazzi e la prima biografia completa sull’arcivescovo Francesco Salviati sono due facce della stessa medaglia: entrambi rappresentano un “non cambiamento” in un mare di rivoluzioni sociali, politiche ed economiche. Nonostante la loro completa riammissione nella vita cittadina, i crimini commessi dai Pazzi contro i Medici nel 1478 non vennero altrettanto facilmente dimenticati dal resto della popolazione di Firenze.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/139895
URN:NBN:IT:UNIPI-139895