Il c.d. federalismo demaniale è tema particolarmente complesso, sia perché si rivolge ad un settore, quello dei beni demaniali, che non è mai stata oggetto di una rivisitazione legislativa organica ed è tutt’ora ancorato agli istituti giuridici tradizionali, sia perché è stato oggetto di continui provvedimenti adottati dal Governo in materia di finanza pubblica spesso non coordinati e disomogenei tra loro. Per queste ragioni, lo studio del c.d. “federalismo demaniale”, nell’ambito della più ampia riforma del “federalismo fiscale”, appare ad oggi di difficile sistematizzazione. Le ragioni poste alla base della scelta di un tale complesso argomento vanno ricercate nell’intento di cercare un percorso logico-giuridico che possa in qualche misura ricostruire i passaggi fondamentali che hanno caratterizzato la disciplina legislativa e se possibile individuarne le finalità, specie alla luce della considerazione che i provvedimenti normativi, che hanno trattato la materia, non sono espressione di una riforma organica della disciplina dei “beni pubblici”. Pertanto, procederemo tentando di cogliere sinteticamente tutti gli aspetti su indicati, passando dalla delicata disciplina dei beni pubblici, alle fonti della normativa sul federalismo demaniale, ripercorrendo il percorso che ha portato il legislatore ad adottare siffatti provvedimenti, per meglio comprenderne la portata. Alla luce della citata normativa, verificheremo quali sono le competenze residuali in capo allo Stato a seguito della delega di funzioni, con riferimento al disallineamento tra titolarità dominicale e destinazione pubblica dei beni, talvolta concausa di conflitti di competenza Stato-Regione. Infine, nell’ambito delle più ampie competenze statali, alla luce della delega di funzioni e dell’applicazione dei provvedimenti sul “federalismo demaniale”, procederemo a verificare i compiti tuttora affidati al Corpo delle Capitanerie di Porto in materia di tutela dominicale dei beni demaniali marittimi. Il tutto, in vista della soluzione finale proposta nell’analisi di tre casi di studio, verificatesi presso il Compartimento Marittimo di Viareggio, che coinvolgono aspetti di competenza statale e probabili conflitti di competenza Stato – Regione Toscana. In particolare verificheremo: a) l’istanza presentata dal Comune di Forte dei Marmi nell’ambito del “federalismo demaniale” per l’assegnazione della Strada litoranea del Comune di Forte dei Marmi, già bene demaniale marittimo; b) le istanze di sdemanializzazione di zone del demanio marittimo del litorale “Versiliese” alla luce della riforma federalista; c) la problematica sulla classificazione della natura delle opere (facile/difficile rimozione) ed il probabile conflitto di competenze Stato-Regione Toscana.

IL FEDERALISMO DEMANIALE NELL'ORDINAMENTO ITALIANO. PROFILI PUBBLICISTICI E DI SISTEMA

2014

Abstract

Il c.d. federalismo demaniale è tema particolarmente complesso, sia perché si rivolge ad un settore, quello dei beni demaniali, che non è mai stata oggetto di una rivisitazione legislativa organica ed è tutt’ora ancorato agli istituti giuridici tradizionali, sia perché è stato oggetto di continui provvedimenti adottati dal Governo in materia di finanza pubblica spesso non coordinati e disomogenei tra loro. Per queste ragioni, lo studio del c.d. “federalismo demaniale”, nell’ambito della più ampia riforma del “federalismo fiscale”, appare ad oggi di difficile sistematizzazione. Le ragioni poste alla base della scelta di un tale complesso argomento vanno ricercate nell’intento di cercare un percorso logico-giuridico che possa in qualche misura ricostruire i passaggi fondamentali che hanno caratterizzato la disciplina legislativa e se possibile individuarne le finalità, specie alla luce della considerazione che i provvedimenti normativi, che hanno trattato la materia, non sono espressione di una riforma organica della disciplina dei “beni pubblici”. Pertanto, procederemo tentando di cogliere sinteticamente tutti gli aspetti su indicati, passando dalla delicata disciplina dei beni pubblici, alle fonti della normativa sul federalismo demaniale, ripercorrendo il percorso che ha portato il legislatore ad adottare siffatti provvedimenti, per meglio comprenderne la portata. Alla luce della citata normativa, verificheremo quali sono le competenze residuali in capo allo Stato a seguito della delega di funzioni, con riferimento al disallineamento tra titolarità dominicale e destinazione pubblica dei beni, talvolta concausa di conflitti di competenza Stato-Regione. Infine, nell’ambito delle più ampie competenze statali, alla luce della delega di funzioni e dell’applicazione dei provvedimenti sul “federalismo demaniale”, procederemo a verificare i compiti tuttora affidati al Corpo delle Capitanerie di Porto in materia di tutela dominicale dei beni demaniali marittimi. Il tutto, in vista della soluzione finale proposta nell’analisi di tre casi di studio, verificatesi presso il Compartimento Marittimo di Viareggio, che coinvolgono aspetti di competenza statale e probabili conflitti di competenza Stato – Regione Toscana. In particolare verificheremo: a) l’istanza presentata dal Comune di Forte dei Marmi nell’ambito del “federalismo demaniale” per l’assegnazione della Strada litoranea del Comune di Forte dei Marmi, già bene demaniale marittimo; b) le istanze di sdemanializzazione di zone del demanio marittimo del litorale “Versiliese” alla luce della riforma federalista; c) la problematica sulla classificazione della natura delle opere (facile/difficile rimozione) ed il probabile conflitto di competenze Stato-Regione Toscana.
28-nov-2014
Italiano
Colombini, Giovanna
Università degli Studi di Pisa
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