La tesi offre un'edizione critica della silloge epistolare nota come Epistolae Campanae, composta da Antonio Beccadelli, detto il Panormita. Il testo delle lettere - scritte durante il periodo trascorso dal Panormita a servizio di Alfonso d'Aragona (1434 - 1458) - è stato fissato attraverso la collazione di tutti i testimoni noti. L'apparato critico rende conto delle varianti, sia d'autore (prima fascia di apparato) che di tradizione (seconda); una terza fascia restituisce le varianti dovute all'edizione del 1553 (stampata a Venezia per i tipi di Bartolomeo Cesano), pesantemente rimaneggiata dagli editori, ma di grande successo presso i lettori contemporanei e successivi; la quarta fascia registra le fonti. Ogni epistola presenta a fronte una traduzione italiana e a seguire un commento che si occupa di informare il lettore su diversi aspetti: personaggi e fatti presentati nelle lettere; notizie legate alla biografia dell'autore; nodi filologici di più ostica risoluzione; infomazioni sulle fonti utilizzate dal Panormita e sul loro impiego da parte dell'umanista. In Appendice infine, si legge l'unica lettera extravagante rinvenuta, assegnabile al medesimo lasso cronologico (1434 - 1458), ma non entrata nella raccolta epistolare.
Antonii Panhormitae Epistolae Campanae: edizione critica, traduzione e commento
2017
Abstract
La tesi offre un'edizione critica della silloge epistolare nota come Epistolae Campanae, composta da Antonio Beccadelli, detto il Panormita. Il testo delle lettere - scritte durante il periodo trascorso dal Panormita a servizio di Alfonso d'Aragona (1434 - 1458) - è stato fissato attraverso la collazione di tutti i testimoni noti. L'apparato critico rende conto delle varianti, sia d'autore (prima fascia di apparato) che di tradizione (seconda); una terza fascia restituisce le varianti dovute all'edizione del 1553 (stampata a Venezia per i tipi di Bartolomeo Cesano), pesantemente rimaneggiata dagli editori, ma di grande successo presso i lettori contemporanei e successivi; la quarta fascia registra le fonti. Ogni epistola presenta a fronte una traduzione italiana e a seguire un commento che si occupa di informare il lettore su diversi aspetti: personaggi e fatti presentati nelle lettere; notizie legate alla biografia dell'autore; nodi filologici di più ostica risoluzione; infomazioni sulle fonti utilizzate dal Panormita e sul loro impiego da parte dell'umanista. In Appendice infine, si legge l'unica lettera extravagante rinvenuta, assegnabile al medesimo lasso cronologico (1434 - 1458), ma non entrata nella raccolta epistolare.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/143228
URN:NBN:IT:UNIFI-143228