Il lavoro intende saggiare la portata teorica degli argomenti alla base della fondazione husserliana della necessità degli oggetti ideali, quali specie materiali e formali e leggi logiche. Una prima parte considera la critica (pars destruens) husserliana all’empirismo psicologistico contenuta nelle Ricerche logiche, segnatamente la critica allo psicologismo logico (Prolegomeni) e quella all’astrazione empiristica (Seconda ricerca), giungendo ad individuarne quale assunto teorico nucleare l’attestazione di una manifestazione evidente dell’ideale nel reale. Una seconda parte (pars construens I) analizza gli elementi contenuti in tale assunto, rispettivamente le nozioni husserliane a) di manifestazione in rapporto al nesso immanenza-trascendenza e al processo di costituzione intenzionale degli oggetti, e b) di evidenza in una sua progressiva articolazione interna. L’analisi giunge complessivamente a relativizzare e problematizzare la supposta solidità della fondazione teorica di detti elementi, e conseguentemente a qualificare in senso stretto come insufficiente alla fondazione della necessità ideale l’apporto dell’argomentazione antipsicologistica, che su essi si regge. Viene quindi presa in esame l’astrazione ideante quale metodo fondativo ‘esterno’ al precedente (pars construens II), tramite scomposizione analitica nei suoi elementi. In particolare, di quelli caratterizzanti la costituzione dell’universale puro (libera variazione e ‘demondizzazione’) viene rinvenuta una finale fondazione teorica in un’interrelazione tra la teorizzazione husserliana del tempo e quella di alcune altre nozioni (somiglianza, associazione, identità oggettuale). Detta scomposizione pone progressivamente in luce diversi aspetti di problematicità teorica, che minano complessivamente la sicura fondatezza del metodo inducendo nuovamente a concludere per una finale attestazione di plausibile insufficienza allo scopo proposto. Tale esito problematico complessivo, nel manifestare la difficoltà di conciliare purezza dell’ideale, quale sinonimo della sua necessità, e sua fondazione a posteriori, riaccosta in tale preciso senso Husserl alle difficoltà empiristiche così come da lui stesso criticate.
La fondazione della necessità degli oggetti ideali in Husserl
2015
Abstract
Il lavoro intende saggiare la portata teorica degli argomenti alla base della fondazione husserliana della necessità degli oggetti ideali, quali specie materiali e formali e leggi logiche. Una prima parte considera la critica (pars destruens) husserliana all’empirismo psicologistico contenuta nelle Ricerche logiche, segnatamente la critica allo psicologismo logico (Prolegomeni) e quella all’astrazione empiristica (Seconda ricerca), giungendo ad individuarne quale assunto teorico nucleare l’attestazione di una manifestazione evidente dell’ideale nel reale. Una seconda parte (pars construens I) analizza gli elementi contenuti in tale assunto, rispettivamente le nozioni husserliane a) di manifestazione in rapporto al nesso immanenza-trascendenza e al processo di costituzione intenzionale degli oggetti, e b) di evidenza in una sua progressiva articolazione interna. L’analisi giunge complessivamente a relativizzare e problematizzare la supposta solidità della fondazione teorica di detti elementi, e conseguentemente a qualificare in senso stretto come insufficiente alla fondazione della necessità ideale l’apporto dell’argomentazione antipsicologistica, che su essi si regge. Viene quindi presa in esame l’astrazione ideante quale metodo fondativo ‘esterno’ al precedente (pars construens II), tramite scomposizione analitica nei suoi elementi. In particolare, di quelli caratterizzanti la costituzione dell’universale puro (libera variazione e ‘demondizzazione’) viene rinvenuta una finale fondazione teorica in un’interrelazione tra la teorizzazione husserliana del tempo e quella di alcune altre nozioni (somiglianza, associazione, identità oggettuale). Detta scomposizione pone progressivamente in luce diversi aspetti di problematicità teorica, che minano complessivamente la sicura fondatezza del metodo inducendo nuovamente a concludere per una finale attestazione di plausibile insufficienza allo scopo proposto. Tale esito problematico complessivo, nel manifestare la difficoltà di conciliare purezza dell’ideale, quale sinonimo della sua necessità, e sua fondazione a posteriori, riaccosta in tale preciso senso Husserl alle difficoltà empiristiche così come da lui stesso criticate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/143569
URN:NBN:IT:UNIPI-143569