Una volta si diceva «città» e tanto bastava. Una volta si diceva «cinema» e tanto bastava. I due termini, pur nella possibilità evidente di una eterogeneità d’interpretazione, evocavano – almeno nel senso comune – un immaginario piuttosto chiaro e consolidato. Ora non più. Figure emblematiche della modernità e dei suoi processi più caratteristici, la città ed il cinema si ritrovano oggi in una complessa fase transitoria, che mette in discussione non solo la natura essenziale, ontologica della loro struttura, ma soprattutto il senso della loro trasformazione. La ricerca vuole esaminare i complessi cambiamenti occorsi nel panorama urbano contemporaneo, alla luce delle nuove forme percettive e cognitive, esperienziali ed estetiche che il tessuto metropolitano produce nella vita quotidiana del cittadino. Sulla scia delle recenti analisi di studiosi, come Anne Friedberg, Giuliana Bruno, Anthony Vidler, Germano Celant, Rosalind Krauss, Hal Foster, lo studio muove un confronto tra i prodotti dell’architettura e delle arti visive attuali rintracciando una circolarità interdisciplinare di motivi, precetti e dispositivi espressivi, concentrandosi sulle ricerche condotte nell’ambito della sperimentazione audiovisiva (dal cinema delle avanguardie all’underground, dalle arti elettroniche al web, dall’animazione sperimentale al music video). Visioni ed esperienze urbane, certamente sui generis, ma decisive per ripensare e rilanciare il binomio immagini in movimento-città nelle storie del cinema e delle arti e tentare di intravedere i loro possibili percorsi futuri.
La metropoli contemporanea e la sperimentazione audiovisiva
2010
Abstract
Una volta si diceva «città» e tanto bastava. Una volta si diceva «cinema» e tanto bastava. I due termini, pur nella possibilità evidente di una eterogeneità d’interpretazione, evocavano – almeno nel senso comune – un immaginario piuttosto chiaro e consolidato. Ora non più. Figure emblematiche della modernità e dei suoi processi più caratteristici, la città ed il cinema si ritrovano oggi in una complessa fase transitoria, che mette in discussione non solo la natura essenziale, ontologica della loro struttura, ma soprattutto il senso della loro trasformazione. La ricerca vuole esaminare i complessi cambiamenti occorsi nel panorama urbano contemporaneo, alla luce delle nuove forme percettive e cognitive, esperienziali ed estetiche che il tessuto metropolitano produce nella vita quotidiana del cittadino. Sulla scia delle recenti analisi di studiosi, come Anne Friedberg, Giuliana Bruno, Anthony Vidler, Germano Celant, Rosalind Krauss, Hal Foster, lo studio muove un confronto tra i prodotti dell’architettura e delle arti visive attuali rintracciando una circolarità interdisciplinare di motivi, precetti e dispositivi espressivi, concentrandosi sulle ricerche condotte nell’ambito della sperimentazione audiovisiva (dal cinema delle avanguardie all’underground, dalle arti elettroniche al web, dall’animazione sperimentale al music video). Visioni ed esperienze urbane, certamente sui generis, ma decisive per ripensare e rilanciare il binomio immagini in movimento-città nelle storie del cinema e delle arti e tentare di intravedere i loro possibili percorsi futuri.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/144296
URN:NBN:IT:UNIROMA3-144296