Questa ricerca propone una genealogia del moderno regime di governo della mobilità del lavoro in Francia e nelle sua colonie nel XIX secolo. Governare la mobilità non implica l’esercizio di un potere semplicemente coercitivo, bensì la presenza di un certo margine di libertà, necessaria a canalizzare e orientare la circolazione degli individui. Più precisamente, la tesi analizza la storia dei libretti operai in quanto rivelatori amministrativi delle tensioni che presiedono alla configurazione, crisi e riformulazione del contrattualismo civile classico in Francia. Questa tecnologia di identificazione permette inoltre di rintracciare la genesi globale delle nozioni storiche di lavoro libero, schiavitù e domesticità, seguendo la loro evoluzione attraverso le politiche della mobilità dopo l’abolizione della schiavitù. Gli ultimi capitoli studiano la nascita dello Stato Provvidenza e di nuove forme di identificazione, come l’antropometria e le impronte digitali, in quanto riconfigurazioni storiche della domanda che attraversa la nostra ricerca: come controllare la forza-lavoro senza introdurre una coercizione illegittima sui corpi che ne sono portatori? La genealogia del regime di mobilità mostra la paradossale necessità del liberalismo di riformularsi ciclicamente come progetto universale (nella generalizzazione della persona giuridica) per poter organizzare gerarchie al suo interno (moltiplicando gli statuti attraverso i quali l’accesso all’uso della libertà viene filtrato). A partire da questa co-implicazione è possibile ripensare il rapporto tra sovranità, Stato e mercato mondiale.
Nascita del moderno regime di mobilità. Politica dell'identificazione in Francia (1770 - 1880 ca.)
2019
Abstract
Questa ricerca propone una genealogia del moderno regime di governo della mobilità del lavoro in Francia e nelle sua colonie nel XIX secolo. Governare la mobilità non implica l’esercizio di un potere semplicemente coercitivo, bensì la presenza di un certo margine di libertà, necessaria a canalizzare e orientare la circolazione degli individui. Più precisamente, la tesi analizza la storia dei libretti operai in quanto rivelatori amministrativi delle tensioni che presiedono alla configurazione, crisi e riformulazione del contrattualismo civile classico in Francia. Questa tecnologia di identificazione permette inoltre di rintracciare la genesi globale delle nozioni storiche di lavoro libero, schiavitù e domesticità, seguendo la loro evoluzione attraverso le politiche della mobilità dopo l’abolizione della schiavitù. Gli ultimi capitoli studiano la nascita dello Stato Provvidenza e di nuove forme di identificazione, come l’antropometria e le impronte digitali, in quanto riconfigurazioni storiche della domanda che attraversa la nostra ricerca: come controllare la forza-lavoro senza introdurre una coercizione illegittima sui corpi che ne sono portatori? La genealogia del regime di mobilità mostra la paradossale necessità del liberalismo di riformularsi ciclicamente come progetto universale (nella generalizzazione della persona giuridica) per poter organizzare gerarchie al suo interno (moltiplicando gli statuti attraverso i quali l’accesso all’uso della libertà viene filtrato). A partire da questa co-implicazione è possibile ripensare il rapporto tra sovranità, Stato e mercato mondiale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/144582
URN:NBN:IT:UNIBO-144582