La ricerca si è sviluppata intorno al tema della politica della Sinistra occidentale nei confronti dell’opposizione all’interno del blocco comunista, in particolare quella sovietica, cecoslovacca e polacca. Nello specifico, l’analisi si è concentrata principalmente sul Partito Comunista e Socialista d’Italia, e, in seconda battuta, sul Partito Comunista e Socialista di Francia, muovendo un primo tentativo di comparazione. Il 1968 ed il 1981, la crisi cecoslovacca e quella polacca, costituiscono i due turning points della storia internazionale individuati come limiti temporali dell’approfondimento. La scelta di indagare tale questione è nata dall’esigenza di ricercare un punto di osservazione originale nello studio della storia delle relazioni internazionali. Il tema del dissenso è stato, infatti, utilizzato come “cartina di tornasole” per rivalutare alcuni aspetti centrali della strategia dei Partiti considerati: la coerenza della proposta politica sul piano interno ed internazionale, la collaborazione/competizione in seno ai movimenti operai nazionali, il rapporto con le classi dirigenti dei Paesi dell’Est ed il contegno mantenuto rispetto al processo distensione, hanno costituito gli elementi di indagine di maggior rilievo. La ricerca – condotta su fonti archivistiche italiane, francesi, inglesi e statunitensi rese di recente disponibili, sulla stampa e arricchita da interviste inedite, oltre che sull’analisi della storiografia esistente – ha consentito di offrire alcuni primi spunti interpretativi – almeno in parte – originali. L’analisi comparata ha consentito di trarre alcune conclusioni di carattere generale, prima fra le quali l’evidente trasposizione di una questione di natura internazionale nella politica interna. Alcuni elementi legati alle specificità degli attori politici sotto indagine possono contribuire a ridefinire alcuni topoi della storiografia italiana ed internazionale. Tra questi, la ridefinizione del ruolo del PSI e del PSF rispetto al dissenso, la rivalutazione del rapporto dei PC occidentali con gli establishment dell’Est e, infine, una riflessione intorno alla détente. Il processo di distensione, tramutatosi in “mito”, divenne infatti la ragione addotta da parte della Sinistra occidentale per limitare il dialogo con il dissenso dell’Est, consolidando la divisione in blocchi e procurando un nuovo terreno di battaglia per la Guerra Fredda.

L'appuntamento mancato: le relazioni tra la Sinistra occidentale e l'opposizione all'interno del blocco sovietico: 1968-1981

2009

Abstract

La ricerca si è sviluppata intorno al tema della politica della Sinistra occidentale nei confronti dell’opposizione all’interno del blocco comunista, in particolare quella sovietica, cecoslovacca e polacca. Nello specifico, l’analisi si è concentrata principalmente sul Partito Comunista e Socialista d’Italia, e, in seconda battuta, sul Partito Comunista e Socialista di Francia, muovendo un primo tentativo di comparazione. Il 1968 ed il 1981, la crisi cecoslovacca e quella polacca, costituiscono i due turning points della storia internazionale individuati come limiti temporali dell’approfondimento. La scelta di indagare tale questione è nata dall’esigenza di ricercare un punto di osservazione originale nello studio della storia delle relazioni internazionali. Il tema del dissenso è stato, infatti, utilizzato come “cartina di tornasole” per rivalutare alcuni aspetti centrali della strategia dei Partiti considerati: la coerenza della proposta politica sul piano interno ed internazionale, la collaborazione/competizione in seno ai movimenti operai nazionali, il rapporto con le classi dirigenti dei Paesi dell’Est ed il contegno mantenuto rispetto al processo distensione, hanno costituito gli elementi di indagine di maggior rilievo. La ricerca – condotta su fonti archivistiche italiane, francesi, inglesi e statunitensi rese di recente disponibili, sulla stampa e arricchita da interviste inedite, oltre che sull’analisi della storiografia esistente – ha consentito di offrire alcuni primi spunti interpretativi – almeno in parte – originali. L’analisi comparata ha consentito di trarre alcune conclusioni di carattere generale, prima fra le quali l’evidente trasposizione di una questione di natura internazionale nella politica interna. Alcuni elementi legati alle specificità degli attori politici sotto indagine possono contribuire a ridefinire alcuni topoi della storiografia italiana ed internazionale. Tra questi, la ridefinizione del ruolo del PSI e del PSF rispetto al dissenso, la rivalutazione del rapporto dei PC occidentali con gli establishment dell’Est e, infine, una riflessione intorno alla détente. Il processo di distensione, tramutatosi in “mito”, divenne infatti la ragione addotta da parte della Sinistra occidentale per limitare il dialogo con il dissenso dell’Est, consolidando la divisione in blocchi e procurando un nuovo terreno di battaglia per la Guerra Fredda.
2009
Italiano
JA Political science (General)
Varsori, Prof. Antonio
Scuola IMT Alti Studi di Lucca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/144768
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:IMTLUCCA-144768