Il trapianto di rene rappresenta il gold standard terapeutico per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica in stadio finale. Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono la patologia infettiva più frequentemente osservata nei pazienti sottoposti a trapianto renale e, nonostante il miglioramento delle tecniche chirurgiche e della profilassi antibiotica, costituiscono ancora oggi un problema clinico di grande rilevanza. Nel presente studio sono stati esaminate le cartelle cliniche di 800 pazienti sottoposti a trapianto renale e seguiti in follow-up presso il D.H. di Nefrologia e Trapianti di Rene dell’AOU “Federico II” di Napoli. Degli 800 pazienti esaminati i Maschi erano n. 508 (63,5%) e le Femmine n. 292 (36,5%). Sugli 800 pazienti sono state effettuate un totale di 35.440 osservazioni e sono state riscontrate n.1.863 (5,25%) osservazioni con IVU. Queste osservazioni corrispondevano a 403 pazienti (50%). Dei 403 pazienti n.132 (32,7%) hanno sviluppato 1 episodio di IVU; n.66 (16,4%) hanno presentato 2 episodi di IVU; n.205 pazienti (51%) hanno manifestato infezioni recidivanti (definite come 3 o più IVU), e tali episodi hanno interessato n.90 maschi (43,9%) e n.115 femmine (56,1%). I pazienti diabetici erano 184 (23,1%) sul numero totale di 800 pazienti in follow-up. Nel gruppo con IVU recidivanti vi erano 60 pazienti (29,3%). Durante il primo anno dal trapianto di rene sono state fatte 9.200 osservazioni in tutti i pazienti e in 634 osservazioni (6,9%) era presente una IVU. Queste osservazioni con IVU corrispondevano a 209 pazienti pari al 51,9% del totale di tutti i 403 pazienti con IVU. In tutte le osservazioni con IVU i patogeni coinvolti sono stati Escherichia Coli (53.8%), Enterobacteriacee (12.5%), Klebsiella spp. (11.6%), Pseudomonas spp. (4.6%), Candida spp. (4%), Proteus spp. (2.9%). A 5 anni dal trapianto la funzione renale tra i pazienti con IVU recidivanti (gruppo A) e quella dei pazienti senza IVU o con IVU non recidivanti (gruppo B) era identica (Gruppo A: creatininemia 1,44+0,56; Gruppo B 1,44+0,69 mg/dl). La prevalenza delle IVU nel campione esaminato si attesta su valori compatibili con quanto descritto in letteratura, confermando che tali infezioni continuano a rappresentare una complicanza molto frequente del trapianto di rene. La loro frequenza è particolarmente rilevante nel primo anno post-trapianto a causa di fattori come la maggiore intensità della terapia immunosoppressiva ed il posizionamento dello stent vescico-ureterale al momento del trapianto con sua rimozione a 2/3 mesi dallo stesso. Escherichia coli rimane il germe maggiormente isolato nelle urinocolture. Riguardo l’influenza delle IVU precoci o tardive sulla sopravvivenza del graft, nella nostra analisi non si è evidenziata una differenza significativa tra la funzione renale tra il gruppo di pazienti IVU e il gruppo non-IVU.

LE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE NEL PAZIENTE CON TRAPIANTO DI RENE

2018

Abstract

Il trapianto di rene rappresenta il gold standard terapeutico per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica in stadio finale. Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono la patologia infettiva più frequentemente osservata nei pazienti sottoposti a trapianto renale e, nonostante il miglioramento delle tecniche chirurgiche e della profilassi antibiotica, costituiscono ancora oggi un problema clinico di grande rilevanza. Nel presente studio sono stati esaminate le cartelle cliniche di 800 pazienti sottoposti a trapianto renale e seguiti in follow-up presso il D.H. di Nefrologia e Trapianti di Rene dell’AOU “Federico II” di Napoli. Degli 800 pazienti esaminati i Maschi erano n. 508 (63,5%) e le Femmine n. 292 (36,5%). Sugli 800 pazienti sono state effettuate un totale di 35.440 osservazioni e sono state riscontrate n.1.863 (5,25%) osservazioni con IVU. Queste osservazioni corrispondevano a 403 pazienti (50%). Dei 403 pazienti n.132 (32,7%) hanno sviluppato 1 episodio di IVU; n.66 (16,4%) hanno presentato 2 episodi di IVU; n.205 pazienti (51%) hanno manifestato infezioni recidivanti (definite come 3 o più IVU), e tali episodi hanno interessato n.90 maschi (43,9%) e n.115 femmine (56,1%). I pazienti diabetici erano 184 (23,1%) sul numero totale di 800 pazienti in follow-up. Nel gruppo con IVU recidivanti vi erano 60 pazienti (29,3%). Durante il primo anno dal trapianto di rene sono state fatte 9.200 osservazioni in tutti i pazienti e in 634 osservazioni (6,9%) era presente una IVU. Queste osservazioni con IVU corrispondevano a 209 pazienti pari al 51,9% del totale di tutti i 403 pazienti con IVU. In tutte le osservazioni con IVU i patogeni coinvolti sono stati Escherichia Coli (53.8%), Enterobacteriacee (12.5%), Klebsiella spp. (11.6%), Pseudomonas spp. (4.6%), Candida spp. (4%), Proteus spp. (2.9%). A 5 anni dal trapianto la funzione renale tra i pazienti con IVU recidivanti (gruppo A) e quella dei pazienti senza IVU o con IVU non recidivanti (gruppo B) era identica (Gruppo A: creatininemia 1,44+0,56; Gruppo B 1,44+0,69 mg/dl). La prevalenza delle IVU nel campione esaminato si attesta su valori compatibili con quanto descritto in letteratura, confermando che tali infezioni continuano a rappresentare una complicanza molto frequente del trapianto di rene. La loro frequenza è particolarmente rilevante nel primo anno post-trapianto a causa di fattori come la maggiore intensità della terapia immunosoppressiva ed il posizionamento dello stent vescico-ureterale al momento del trapianto con sua rimozione a 2/3 mesi dallo stesso. Escherichia coli rimane il germe maggiormente isolato nelle urinocolture. Riguardo l’influenza delle IVU precoci o tardive sulla sopravvivenza del graft, nella nostra analisi non si è evidenziata una differenza significativa tra la funzione renale tra il gruppo di pazienti IVU e il gruppo non-IVU.
11-dic-2018
Italiano
Università degli Studi di Napoli Federico II
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNINA-144804