Per quanto concerne la malattia celiaca non è stata identificata una forte associazione con l’alterazione in un singolo gene, nonostante siano stati numerosissimi i lavori condotti in questo senso. Oltre all’implicazione di meccanismi di regolazione genica di altro tipo (epigenetica, microRNA ecc.), una possibile spiegazione del fallimento di questo tipo di approccio è che la patologia non sia determinata dal “default” di un singolo meccanismo, ma bensì sia il risultato da una serie di alterazioni a carico di processi fisiologici che nell’ insieme determinano l’insorgere del “fenotipo celiaco”. Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare le eventuali differenze nei livelli di espressione di alcuni geni candidati nella malattia celiaca in diversi distretti cellulari tra pazienti celiaci e controlli. In primo luogo ci siamo soffermati sull’ analisi dei livelli di espressione in cellule mononucleate di sangue periferico(PBMC) di soggetti predisposti geneticamente e con una accertata familiarità per la malattia celiaca. La coorte da noi analizzata consiste in bambini predisposti geneticamente (HLA DQ 2 e/o 8 positivi) con almeno un familiare di primo grado affetto da MC, arruolati e seguiti in follow-up dalla nascita al compimento di 6 anni di età. Grazie alle particolari caratteristiche di questi soggetti, che presentano un rischio molto elevato di sviluppare la celiachia, è stato possibile condurre un’ analisi longitudinale, avendo a disposizione campioni raccolti sia prima dello sviluppo della malattia, sia al momento della diagnosi, sia in remissione clinica. L’unicità della nostra popolazione ci ha permesso di indagare l’esistenza di eventuali alterazioni molecolari presintomatiche e di valutarne poi l’evoluzione al momento della diagnosi della patologia e dopo un anno a dieta senza glutine. In aggiunta alla valutazione dei livelli di espressione in questa è stata effettuata anche una analisi genotipo dei geni candidati, in quanto essendo soggetti appartenenti a famiglie a rischio era importante una corretta stratificazione dei fattori di rischio genetico di ciascun componente. Tutti gli studi che nella MC si sono concentrati sulla mucosa intestinale, hanno analizzato il tessuto senza fare distinzione tra i due compartimenti che lo compongono e che presentano caratteristiche molto diverse: l'epitelio e lamina propria. Ad oggi , non è stato mostrato chiaramente in che modo ciascuna componente della mucosa intestinale sia coinvolta nel processo patogenetico della celiachia. Quindi partendo da queste premesse nella seconda parte dello studio sono stati analizzati gli stessi geni candidati studiati nella prime parte della ricerca,la presenza di alterazioni sia geniche che epigenetiche(in particolare la metilazione) in cellule intestinali selezionate sia di natura epiteliale che appartenenti alla lamina propria. Lo scopo finale di questo lavoro di tesi è stato,dunque, la valutazione globale delle alterazioni di espressione genica in geni candidati, in modo da tentare di identificare a livello di singole e distinte popolazioni cellulari, eventuali alterazioni costanti e coerenti con il quadro patogenetico della MC, e in seconda battuta di definire i meccanismi di regolazione epigenetica che sottendono tali alterazioni.

GENETICA ED EPIGENETICA DEI GENI CANDIDATI NELLA MALATTIA CELIACA: ANALISI MOLECOLARE DEI MECCANISMI DI REGOLAZIONE

2017

Abstract

Per quanto concerne la malattia celiaca non è stata identificata una forte associazione con l’alterazione in un singolo gene, nonostante siano stati numerosissimi i lavori condotti in questo senso. Oltre all’implicazione di meccanismi di regolazione genica di altro tipo (epigenetica, microRNA ecc.), una possibile spiegazione del fallimento di questo tipo di approccio è che la patologia non sia determinata dal “default” di un singolo meccanismo, ma bensì sia il risultato da una serie di alterazioni a carico di processi fisiologici che nell’ insieme determinano l’insorgere del “fenotipo celiaco”. Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare le eventuali differenze nei livelli di espressione di alcuni geni candidati nella malattia celiaca in diversi distretti cellulari tra pazienti celiaci e controlli. In primo luogo ci siamo soffermati sull’ analisi dei livelli di espressione in cellule mononucleate di sangue periferico(PBMC) di soggetti predisposti geneticamente e con una accertata familiarità per la malattia celiaca. La coorte da noi analizzata consiste in bambini predisposti geneticamente (HLA DQ 2 e/o 8 positivi) con almeno un familiare di primo grado affetto da MC, arruolati e seguiti in follow-up dalla nascita al compimento di 6 anni di età. Grazie alle particolari caratteristiche di questi soggetti, che presentano un rischio molto elevato di sviluppare la celiachia, è stato possibile condurre un’ analisi longitudinale, avendo a disposizione campioni raccolti sia prima dello sviluppo della malattia, sia al momento della diagnosi, sia in remissione clinica. L’unicità della nostra popolazione ci ha permesso di indagare l’esistenza di eventuali alterazioni molecolari presintomatiche e di valutarne poi l’evoluzione al momento della diagnosi della patologia e dopo un anno a dieta senza glutine. In aggiunta alla valutazione dei livelli di espressione in questa è stata effettuata anche una analisi genotipo dei geni candidati, in quanto essendo soggetti appartenenti a famiglie a rischio era importante una corretta stratificazione dei fattori di rischio genetico di ciascun componente. Tutti gli studi che nella MC si sono concentrati sulla mucosa intestinale, hanno analizzato il tessuto senza fare distinzione tra i due compartimenti che lo compongono e che presentano caratteristiche molto diverse: l'epitelio e lamina propria. Ad oggi , non è stato mostrato chiaramente in che modo ciascuna componente della mucosa intestinale sia coinvolta nel processo patogenetico della celiachia. Quindi partendo da queste premesse nella seconda parte dello studio sono stati analizzati gli stessi geni candidati studiati nella prime parte della ricerca,la presenza di alterazioni sia geniche che epigenetiche(in particolare la metilazione) in cellule intestinali selezionate sia di natura epiteliale che appartenenti alla lamina propria. Lo scopo finale di questo lavoro di tesi è stato,dunque, la valutazione globale delle alterazioni di espressione genica in geni candidati, in modo da tentare di identificare a livello di singole e distinte popolazioni cellulari, eventuali alterazioni costanti e coerenti con il quadro patogenetico della MC, e in seconda battuta di definire i meccanismi di regolazione epigenetica che sottendono tali alterazioni.
11-dic-2017
Italiano
Università degli Studi di Napoli Federico II
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNINA-145078