I programmi regionali gender oriented, promossi dall’Unione Europea e resi obbligatori dopo la ratifica della Convezione di Istanbul del 2011, mirano a prevenire la violenza di genere attraverso azioni di sostegno, educazione e formazione, realizzate in interconnessione con i milieu di riferimento. La valutazione di questi interventi rappresenta un ausilio fondamentale per le decisioni sulle future policy, ma incontra seri limiti e significative difficoltà: di frequente si valutano progetti che non avevano pianificato attività di M&V, né tantomeno, immaginato strumenti per la raccolta sistematica delle informazioni relative alle attività/azioni realizzate. Alla carenza di informazioni (su dinamiche, contenuti, evoluzione degli interventi e dei progetti) si sopperisce, frequentemente, facendo ricorso ad un processo valutativo, di impostazione costruzionista, che chiama in causa prevalentemente testimoni privilegiati, interrogati servendosi di una delle tecniche più diffuse in questo ambito lavorativo: la SWOT analysis. I dati raccolti, tuttavia, non sempre sono funzionali agli obiettivi valutativi, a causa dell’aleatorietà della strategia utilizzata per ottenerli. L’obiettivo generale di questa ricerca è proprio quello di migliorare l’usabilità della SWOT analysis. Il fine ultimo è quello di creare una nuova procedura valutativa, incentrata sull'integrazione tra la tecnica delle Evocazioni gerarchizzate (ed il modello analitico ad essa correlato) e la SWOT, nel tentativo di superarne alcuni limiti e massimizzarne il potenziale. Lo strumento, così ibridato, sarà somministrato ad un campione di comodo, costituito dagli attuatori territoriali degli interventi di educazione/formazione di genere, attivi sul territorio calabrese, al fine di ovviare alla frequente mancanza di monitoraggio, presentando un quadro regionale degli interventi in questo ambito e valutare la percezione della loro efficacia.
Analisi valutativa e mixed methods. L'efficacia percepita delle politiche gender sensitve in Calabria
2017
Abstract
I programmi regionali gender oriented, promossi dall’Unione Europea e resi obbligatori dopo la ratifica della Convezione di Istanbul del 2011, mirano a prevenire la violenza di genere attraverso azioni di sostegno, educazione e formazione, realizzate in interconnessione con i milieu di riferimento. La valutazione di questi interventi rappresenta un ausilio fondamentale per le decisioni sulle future policy, ma incontra seri limiti e significative difficoltà: di frequente si valutano progetti che non avevano pianificato attività di M&V, né tantomeno, immaginato strumenti per la raccolta sistematica delle informazioni relative alle attività/azioni realizzate. Alla carenza di informazioni (su dinamiche, contenuti, evoluzione degli interventi e dei progetti) si sopperisce, frequentemente, facendo ricorso ad un processo valutativo, di impostazione costruzionista, che chiama in causa prevalentemente testimoni privilegiati, interrogati servendosi di una delle tecniche più diffuse in questo ambito lavorativo: la SWOT analysis. I dati raccolti, tuttavia, non sempre sono funzionali agli obiettivi valutativi, a causa dell’aleatorietà della strategia utilizzata per ottenerli. L’obiettivo generale di questa ricerca è proprio quello di migliorare l’usabilità della SWOT analysis. Il fine ultimo è quello di creare una nuova procedura valutativa, incentrata sull'integrazione tra la tecnica delle Evocazioni gerarchizzate (ed il modello analitico ad essa correlato) e la SWOT, nel tentativo di superarne alcuni limiti e massimizzarne il potenziale. Lo strumento, così ibridato, sarà somministrato ad un campione di comodo, costituito dagli attuatori territoriali degli interventi di educazione/formazione di genere, attivi sul territorio calabrese, al fine di ovviare alla frequente mancanza di monitoraggio, presentando un quadro regionale degli interventi in questo ambito e valutare la percezione della loro efficacia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/145163
URN:NBN:IT:UNINA-145163