L’influenza del neorealismo italiano sui film realizzati dopo la sua stagione e sui movimenti cinematografici sorti sia in Italia sia all’estero è stata oggetto di analisi per molti studiosi. Anche il cinema iraniano, in particolare l’opera di Abbas Kiarostami, è stata indagata alla luce dell’esperienza neorealista. Tuttavia, la quasi totalità di queste ricerche e di questi studi si è concentrata principalmente sul contenuto sociale e su alcune caratteristiche stilistiche ed estetiche proprie del neorealismo. Ci riferiamo a caratteristiche come “l’uso di ambienti reali, di attori non professionisti, di campi lunghi, di trame poco complesse… ” che sono state ripetutamente indicate da studiosi e storici del cinema come identificative del neorealismo. Ci sono, però, alcuni intellettuali che hanno cercato di andare oltre le definizioni convenzionali date a questo movimento e di prestare attenzione alle sue implicazioni filosofiche. In tal senso, Gilles Deleuze, che ha dedicato un intero capitolo del suo L’immagine-movimento. Cinema 1 (1984) al neorealismo e che ha citato, all’interno di entrambi i suoi due volumi di argomento cinematografico, molti film italiani per esemplificare le sue teorizzazioni, è uno dei filosofi più importanti. Secondo Deleuze il neorealismo italiano rappresenta un punto di svolta nella storia del cinema, un momento in cui viene alla luce un nuovo tipo d’immagine, un’immagine ottica che offre una diretta rappresentazione del tempo. In questa dissertazione abbiamo cercato di stabilire un confronto tra la new wave iraniana e il neorealismo sulla base dei concetti e delle definizioni che Gilles Deleuze attribuisce a quest’ultimo e abbiamo cercato di esplorare i diversi tipi di immagine-tempo e di immagine-pensiero in alcuni film italiani e iraniani.
Italian Neorealism and Iranian Cinema: A Deleuzian Reading
2016
Abstract
L’influenza del neorealismo italiano sui film realizzati dopo la sua stagione e sui movimenti cinematografici sorti sia in Italia sia all’estero è stata oggetto di analisi per molti studiosi. Anche il cinema iraniano, in particolare l’opera di Abbas Kiarostami, è stata indagata alla luce dell’esperienza neorealista. Tuttavia, la quasi totalità di queste ricerche e di questi studi si è concentrata principalmente sul contenuto sociale e su alcune caratteristiche stilistiche ed estetiche proprie del neorealismo. Ci riferiamo a caratteristiche come “l’uso di ambienti reali, di attori non professionisti, di campi lunghi, di trame poco complesse… ” che sono state ripetutamente indicate da studiosi e storici del cinema come identificative del neorealismo. Ci sono, però, alcuni intellettuali che hanno cercato di andare oltre le definizioni convenzionali date a questo movimento e di prestare attenzione alle sue implicazioni filosofiche. In tal senso, Gilles Deleuze, che ha dedicato un intero capitolo del suo L’immagine-movimento. Cinema 1 (1984) al neorealismo e che ha citato, all’interno di entrambi i suoi due volumi di argomento cinematografico, molti film italiani per esemplificare le sue teorizzazioni, è uno dei filosofi più importanti. Secondo Deleuze il neorealismo italiano rappresenta un punto di svolta nella storia del cinema, un momento in cui viene alla luce un nuovo tipo d’immagine, un’immagine ottica che offre una diretta rappresentazione del tempo. In questa dissertazione abbiamo cercato di stabilire un confronto tra la new wave iraniana e il neorealismo sulla base dei concetti e delle definizioni che Gilles Deleuze attribuisce a quest’ultimo e abbiamo cercato di esplorare i diversi tipi di immagine-tempo e di immagine-pensiero in alcuni film italiani e iraniani.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/145606
URN:NBN:IT:UNIFE-145606