La presente tesi di dottorato affronta il tema del design per la valorizzazione del territorio. In particolare, la ricerca si è focalizzata sulla mappa di comunità, strumento indispensabile per conoscere in modo completo e approfondito gli aspetti socio culturali di un determinato contesto. La ricerca ipotizza la possibilità di utilizzare la mappa di comunità come strumento progettuale, sulla base della capacità della mappa stessa d’innescare processi di valorizzazione sostenibili grazie alla sua natura partecipativa e di co-produzione. La mappa di comunità è stata introdotta in Inghilterra all’inizio degli anni Ottanta, e rappresenta un archivio di conoscenze materiali ed immateriali che caratterizzano l’identità di un territorio, costantemente aggiornato e redatto da fonti non scritte e da relazioni invisibili. Contrariamente alle carte tematiche e specialistiche, che inevitabilmente creano una distanza tra chi le realizza e chi vive in una determinata zona, la mappa è elaborata in modo tale che la comunità possa identificarsi con essa; e l’utente, sia esso conoscitore del luogo o estraneo, possa interpretare il significato e le relazioni di quel territorio. In particolare, il progetto di ricerca ha come obiettivo l’utilizzo della mappa di comunità come strumento per generare nuovi scenari d’innovazione. Così il background conoscitivo acquisito attraverso le mappe non viene disperso e fornisce al contempo elementi utili alla valorizzazione e alla promozione del territorio. La ricerca della tesi di dottorato è stata divisa in tre fasi. Nella prima fase si è indagato il rapporto del design con la valorizzazione del territorio attraverso metodologie, strumenti e casi studio. Nella seconda fase si è reso necessario selezionare un luogo specifico per analizzarlo attraverso chi lo abita e chi lo amministra e per rilevare, grazie al processo di costruzione della mappa di comunità, dati utili a comprendere il rapporto che localmente si crea tra gli abitanti e il proprio patrimonio locale. Il territorio preso in esame è il Casentino, una delle quattro vallate che compongono la provincia di Arezzo, situata nell’alta valle dell’Arno ai confini con la Romagna. In questa fase, la ricerca ha sperimentato il possibile utilizzo della mappa di comunità come strumento progettuale e gli strumenti del co-design, attraverso l’organizzazione di due workshop con l’obiettivo di raccogliere delle informazioni utili a supporto di questa ipotesi. I risultati ottenuti hanno dimostrato, da una parte, le criticità della mappa di comunità legate ad una difficile lettura e comprensione per le persone esterne al territorio e, dall’altra, le opportunità e i vantaggi per aprire nuovi scenari di prodotti e servizi per la valorizzazione del patrimonio locale. In questa prospettiva, è importante sottolineare come il contributo del design è essenziale per coordinare questo complesso ambito progettuale. Nell’ultima fase, sono state delineate le linee guida per definire la mappa di comunità come risorsa progettuale e la rispettiva metodologia progettuale. L’ipotesi proposta è stata poi verificata attraverso un seminario didattico che ha offerto i dati necessari per validare la proposta progettuale. Lo scenario fututo di questa tesi di dottorato è la strutturazione di una piattaforma in grado di trasferire il patrimonio locale nel mondo globale attraverso una struttura reticolare in grado di creare connesioni utili ad aprire nuovi scenari di sistemi di prodotto e servizi.

Design per la valorizzazione del territorio. Mappe di comunità come risorsa progettuale

2020

Abstract

La presente tesi di dottorato affronta il tema del design per la valorizzazione del territorio. In particolare, la ricerca si è focalizzata sulla mappa di comunità, strumento indispensabile per conoscere in modo completo e approfondito gli aspetti socio culturali di un determinato contesto. La ricerca ipotizza la possibilità di utilizzare la mappa di comunità come strumento progettuale, sulla base della capacità della mappa stessa d’innescare processi di valorizzazione sostenibili grazie alla sua natura partecipativa e di co-produzione. La mappa di comunità è stata introdotta in Inghilterra all’inizio degli anni Ottanta, e rappresenta un archivio di conoscenze materiali ed immateriali che caratterizzano l’identità di un territorio, costantemente aggiornato e redatto da fonti non scritte e da relazioni invisibili. Contrariamente alle carte tematiche e specialistiche, che inevitabilmente creano una distanza tra chi le realizza e chi vive in una determinata zona, la mappa è elaborata in modo tale che la comunità possa identificarsi con essa; e l’utente, sia esso conoscitore del luogo o estraneo, possa interpretare il significato e le relazioni di quel territorio. In particolare, il progetto di ricerca ha come obiettivo l’utilizzo della mappa di comunità come strumento per generare nuovi scenari d’innovazione. Così il background conoscitivo acquisito attraverso le mappe non viene disperso e fornisce al contempo elementi utili alla valorizzazione e alla promozione del territorio. La ricerca della tesi di dottorato è stata divisa in tre fasi. Nella prima fase si è indagato il rapporto del design con la valorizzazione del territorio attraverso metodologie, strumenti e casi studio. Nella seconda fase si è reso necessario selezionare un luogo specifico per analizzarlo attraverso chi lo abita e chi lo amministra e per rilevare, grazie al processo di costruzione della mappa di comunità, dati utili a comprendere il rapporto che localmente si crea tra gli abitanti e il proprio patrimonio locale. Il territorio preso in esame è il Casentino, una delle quattro vallate che compongono la provincia di Arezzo, situata nell’alta valle dell’Arno ai confini con la Romagna. In questa fase, la ricerca ha sperimentato il possibile utilizzo della mappa di comunità come strumento progettuale e gli strumenti del co-design, attraverso l’organizzazione di due workshop con l’obiettivo di raccogliere delle informazioni utili a supporto di questa ipotesi. I risultati ottenuti hanno dimostrato, da una parte, le criticità della mappa di comunità legate ad una difficile lettura e comprensione per le persone esterne al territorio e, dall’altra, le opportunità e i vantaggi per aprire nuovi scenari di prodotti e servizi per la valorizzazione del patrimonio locale. In questa prospettiva, è importante sottolineare come il contributo del design è essenziale per coordinare questo complesso ambito progettuale. Nell’ultima fase, sono state delineate le linee guida per definire la mappa di comunità come risorsa progettuale e la rispettiva metodologia progettuale. L’ipotesi proposta è stata poi verificata attraverso un seminario didattico che ha offerto i dati necessari per validare la proposta progettuale. Lo scenario fututo di questa tesi di dottorato è la strutturazione di una piattaforma in grado di trasferire il patrimonio locale nel mondo globale attraverso una struttura reticolare in grado di creare connesioni utili ad aprire nuovi scenari di sistemi di prodotto e servizi.
2020
Italiano
Elisabetta Benelli
Università degli Studi di Firenze
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/146143
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIFI-146143