Background: Esiste ancora un divario tra quanto auspicato a livello di documenti di policy nazionali e internazionali e la presente situazione italiana in promozione della salute. La costruzione di “centri di promozione della salute” rientra in interventi supportati da evidenze scientifiche e fa parte della progettazione di molti paesi. Il centro “Luoghi di Prevenzione” e le sue progettualità rappresentano un interessante caso di studio per la efficace implementazione di progetti di promozione della salute sul territorio italiano. Materiali e metodi: Lo “studio di caso” è una metodologia di ricerca prevalentemente qualitativa che permette di studiare contesti complessi per facilitarne la comprensione e la modellizzazione, di solito grazie a interviste, osservazione e studio dei materiali attraverso la comparazione di più casi. Per l’analisi dei dati è stato utilizzato un approccio valutativo di tipo “realista”: esso prevede di individuare una teoria di lavoro iniziale, descritta in termini di “CMO”, Contesti-Meccanismi-Outcomes. Questa teoria iniziale è stata poi raffinata attraverso lo studio e la comparazione dei tre casi selezionati, l’approfondimento della letteratura, 8 interviste e 5 focus group, per giungere a una “refined theory” finale sul funzionamento di Luoghi di Prevenzione. Risultati e discussione: La nostra indagine rileva come sia possibile diffondere efficacemente pratiche innovative di promozione della salute nel contesto nazionale (caso 1: CCM2015) e portare interventi in promozione della salute con risultati sinergici tra regioni, aziende sanitarie e no profit sui territori (casi 2 e 3, “5x1000 stili di vita” e “PRP setting scuole”). Questo è stato reso possibile dal mantenimento di una rete di istituzioni formale e informale, dalla costante attenzione al processo complessivo al di là dei risultati quantitativi del singolo progetto, e dalla condivisione di un orizzonte di valori operativi e teorici tra i diversi attori, ottenuto grazie a percorsi formativi e di co-costruzione di processi comuni. I contributi teorici emersi dalla valutazione sono: 1) la metodologia di Luoghi di Prevenzione permette di avere una costante offerta di progetti di promozione della salute incrociando i cicli di progettazione di diverse famiglie progettuali e permettendo così a decisori, professionisti e utenti di maturare il proprio cambiamento organizzativo, professionale, individuale. 2) un luogo fisico e una metodologia di facilitazione del gruppo e della rete non giudicante e non rigidamente gerarchica permette la costruzione di competenze attraverso comunità di pratiche, facilitate con un robusto apparato formativo e valoriale comune e con il sostegno alla partecipazione delle diverse unità operative. 3) “l’omeostasi” della rete delle istituzioni è un processo complesso e talvolta difficoltoso, in cui è necessario “navigare” accettando un certo grado di ambiguità e di divergenze tra gli attori; un approccio non tradizionalmente gerarchico di co-costruzione apre spazi di ambiguità sulla cura degli spazi comuni e sulle responsabilità ma permette una collaborazione interistituzionale di lunga durata.
Valutazione realista del centro didattico regionale multimediale “Luoghi di Prevenzione” della Regione Emilia Romagna e della sua metodologia di lavoro mediante studio di caso valutativo multiplo
2021
Abstract
Background: Esiste ancora un divario tra quanto auspicato a livello di documenti di policy nazionali e internazionali e la presente situazione italiana in promozione della salute. La costruzione di “centri di promozione della salute” rientra in interventi supportati da evidenze scientifiche e fa parte della progettazione di molti paesi. Il centro “Luoghi di Prevenzione” e le sue progettualità rappresentano un interessante caso di studio per la efficace implementazione di progetti di promozione della salute sul territorio italiano. Materiali e metodi: Lo “studio di caso” è una metodologia di ricerca prevalentemente qualitativa che permette di studiare contesti complessi per facilitarne la comprensione e la modellizzazione, di solito grazie a interviste, osservazione e studio dei materiali attraverso la comparazione di più casi. Per l’analisi dei dati è stato utilizzato un approccio valutativo di tipo “realista”: esso prevede di individuare una teoria di lavoro iniziale, descritta in termini di “CMO”, Contesti-Meccanismi-Outcomes. Questa teoria iniziale è stata poi raffinata attraverso lo studio e la comparazione dei tre casi selezionati, l’approfondimento della letteratura, 8 interviste e 5 focus group, per giungere a una “refined theory” finale sul funzionamento di Luoghi di Prevenzione. Risultati e discussione: La nostra indagine rileva come sia possibile diffondere efficacemente pratiche innovative di promozione della salute nel contesto nazionale (caso 1: CCM2015) e portare interventi in promozione della salute con risultati sinergici tra regioni, aziende sanitarie e no profit sui territori (casi 2 e 3, “5x1000 stili di vita” e “PRP setting scuole”). Questo è stato reso possibile dal mantenimento di una rete di istituzioni formale e informale, dalla costante attenzione al processo complessivo al di là dei risultati quantitativi del singolo progetto, e dalla condivisione di un orizzonte di valori operativi e teorici tra i diversi attori, ottenuto grazie a percorsi formativi e di co-costruzione di processi comuni. I contributi teorici emersi dalla valutazione sono: 1) la metodologia di Luoghi di Prevenzione permette di avere una costante offerta di progetti di promozione della salute incrociando i cicli di progettazione di diverse famiglie progettuali e permettendo così a decisori, professionisti e utenti di maturare il proprio cambiamento organizzativo, professionale, individuale. 2) un luogo fisico e una metodologia di facilitazione del gruppo e della rete non giudicante e non rigidamente gerarchica permette la costruzione di competenze attraverso comunità di pratiche, facilitate con un robusto apparato formativo e valoriale comune e con il sostegno alla partecipazione delle diverse unità operative. 3) “l’omeostasi” della rete delle istituzioni è un processo complesso e talvolta difficoltoso, in cui è necessario “navigare” accettando un certo grado di ambiguità e di divergenze tra gli attori; un approccio non tradizionalmente gerarchico di co-costruzione apre spazi di ambiguità sulla cura degli spazi comuni e sulle responsabilità ma permette una collaborazione interistituzionale di lunga durata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/146408
URN:NBN:IT:UNIPR-146408