Lo studio del Foro Boario mi accompagna ormai da qualche anno. Si tratta di un’area che ha sempre suscitato in me grande interesse e curiosità, perché da sempre percepita come un punto particolarmente intriso di storia e soggetto a ripetuti cambiamenti. L’impostazione che ho dato a questo lavoro è stata quella, come annuncia il titolo, di un’indagine topografica ad ampio spettro. La mia intenzione non è stata tanto quella di soffermarmi in dettaglio su ogni singolo settore, quanto piuttosto il tentativo di analizzare in sinergia le varie parti che compongono questa regione così complessa e di dipanare la matassa dei fili che le uniscono, con il fine di darne una chiara e funzionale lettura d’insieme. Colgo l’occasione per ringraziare i ricercatori, i professori e gli studiosi che mi hanno fornito supporto e aiuto durante le mie ricerche. In particolare, ringrazio tutti coloro che lavorano presso la Centrale Montemartini, specialmente Paola Chini, per la disponibilità, la gentilezza e per avermi guidata nel lavoro presso gli archivi. Ringrazio altresì Paolo Brocato e Nicola Terrenato, per avermi permesso di accedere agli scavi da loro condotti a S. Omobono, e per avermi accompagnata nella visita delle indagini in corso, dandomi la possibilità di vedere, anche solo fugacemente, il lavoro di riapertura e studio dei settori da me studiati su carta. Aspetto con grande interesse di conoscere gli esiti di queste campagne di scavo, che saranno di grande supporto per la comprensione di un’area estremamente articolata, quale il Foro Boario è. Quello che segue è l’esito degli studi da me condotti durante questi anni di dottorato, con la speranza di aver contribuito anche solo in minima parte alla comprensione di una delle zone della mia città che più amo.
Il Foro Boario: indagine topografica.
2018
Abstract
Lo studio del Foro Boario mi accompagna ormai da qualche anno. Si tratta di un’area che ha sempre suscitato in me grande interesse e curiosità, perché da sempre percepita come un punto particolarmente intriso di storia e soggetto a ripetuti cambiamenti. L’impostazione che ho dato a questo lavoro è stata quella, come annuncia il titolo, di un’indagine topografica ad ampio spettro. La mia intenzione non è stata tanto quella di soffermarmi in dettaglio su ogni singolo settore, quanto piuttosto il tentativo di analizzare in sinergia le varie parti che compongono questa regione così complessa e di dipanare la matassa dei fili che le uniscono, con il fine di darne una chiara e funzionale lettura d’insieme. Colgo l’occasione per ringraziare i ricercatori, i professori e gli studiosi che mi hanno fornito supporto e aiuto durante le mie ricerche. In particolare, ringrazio tutti coloro che lavorano presso la Centrale Montemartini, specialmente Paola Chini, per la disponibilità, la gentilezza e per avermi guidata nel lavoro presso gli archivi. Ringrazio altresì Paolo Brocato e Nicola Terrenato, per avermi permesso di accedere agli scavi da loro condotti a S. Omobono, e per avermi accompagnata nella visita delle indagini in corso, dandomi la possibilità di vedere, anche solo fugacemente, il lavoro di riapertura e studio dei settori da me studiati su carta. Aspetto con grande interesse di conoscere gli esiti di queste campagne di scavo, che saranno di grande supporto per la comprensione di un’area estremamente articolata, quale il Foro Boario è. Quello che segue è l’esito degli studi da me condotti durante questi anni di dottorato, con la speranza di aver contribuito anche solo in minima parte alla comprensione di una delle zone della mia città che più amo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/146621
URN:NBN:IT:UNIPI-146621